Pooh - Uomini soli

Uomini soli
Lato B

Lato A e lato B della copertina.

Dati

  • Titolo = Uomini soli
  • Pubblicazione = 01 marzo 1990.
  • Data matrici = 02 marzo 1990.
  • Versione = Vinile 33 giri.
  • Editore e codice = CGD 9031 71085-1.
  • Tipo audio = Stereo.
  • Produzione e realizzazione = I Pooh.
  • Arrangiamenti = Emanuele Ruffinengo.
  • Registrato e mixato da Renato Cantele presso i Morning Studios di Milano.
  • Cover = Anastasia.
  • Protagonista della copertina è Camilla, figlia di Flora Sala.
  • Fotografie = Steffen Umsonst.
  • La copertina è stata stampata su carta riciclata.
  • Coordinamento = First Organisation.
  • Assistente = Giorgio Pratella.
  • Tour office = Cose di Musica.
  • Grazie per la collaborazione e gentile concessione della DDD a Eros Ramazzotti.

Formazione

  • Dodi Battaglia = voce, chitarra.
  • Red Canzian = voce, basso, contrabbasso elettrico.
  • Stefano D'Orazio = voce, batteria, percussioni.
  • Roby Facchinetti: voce, pianoforte, tastiere.

Uomini soli

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Dodi Battaglia, Red Canzian, Roby Facchinetti, Stefano D'Orazio

Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo.
Per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l'ha già messo al muro,
o perché in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle città
e dell'immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un pò cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Vediamo se si può,
farci amare come siamo,
senza violentarci più,
con nevrosi e gelosie.
Perché questa vita stende,
e chi è steso o dorme o muore,
oppure fa l'amore.
Ci sono uomini soli per la sete d'avventura,
perché han studiato da prete o per vent'anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perché sono dei diversi.
Dio delle città
e dell'immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può
imparare queste donne
e cambiare un pò per loro,
e cambiare un pò per noi.
Ma Dio delle città
e dell'immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo.

Note sulla canzone

Editore: Discorso / Babilonia.
Arrangiatore: Emanuele Ruffinengo.
Produzione: Pooh.
Incisa ai Morning Studios, Milano, nei mesi di ottobre / novembre / dicembre 1989.
Sound Engineer: Renato Cantele.
Ass. Sound Engineer: Giorgio Pratella, Osiride Gozzi.
Supporti: Nastro digitale 32 piste.
Mixer: Neve 60 canali.
Transfer: Logic Studios a cura di Marco Inzadi.

Con questo brano i Pooh hanno vinto il "Festival di Sanremo" del 1990. Dee Dee Bridgewater interpretò la versione in inglese, "Angel of the night".

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Accordi: ...

La targa dei Pooh a Sanremo
Foto scattata in corso Matteotti a Sanremo, in prossimità del Teatro Ariston.
Si ringrazia Silvia Colombo.

Napoli per noi

  • Testo: Stefano D'Orazio
  • Musica: Red Canzian
  • Voce: Red Canzian

Napoli per noi
gente distratta,
con gli occhi sempre accesi sul televisore,
è solo una città di scugnizzi pizza e mare,
o di notizie nere da telegiornale.
Napoli però
è un'altra cosa,
è la città tradita che sa perdonare,
grande luna park dell'America invadente,
e figlia senza amore di un'Italia assente.
Ma guarda Napoli e poi muori,
Napoli a colori,
gente cielo e mare,
con in mano il cuore.
Guarda Napoli che aspetta,
la città promessa,
con l'eterna attesa,
ma la speranza sempre accesa,
Napoli di pane sempre amaro,
Napoli di giorni appesi al cielo.
Napoli che canta e non s'arrende.
Si lecca le ferite e si reinventa sempre,
stesa su un vulcano solo mezzo addormentato,
che gioca con la vita e vince il campionato.
Napoli città di terni al lotto,
di gente che ogni giorno è sempre una scommessa,
che arrivano alla sera faticando e improvvisando.
Che Napoli non è soltanto contrabbando,
e guarda Napoli ferita,
Napoli proibita,
nuda o travestita,
presa o abbandonata,
guarda Napoli futura,
bianca di paura,
con la gente vera,
che ancora sogna e ancora spera.
Napoli spogliata fino al mare.
Ma Napoli che sa ricominciare.
Napoli per noi che ci stupisce,
che non ne siamo figli ma ci riconosce,
quando la tocchiamo ci regala un'emozione,
che non puoi fare a meno di volerle bene.

Note sulla canzone

Editore: Discorso / Blu Notte.
Arrangiatore: Emanuele Ruffinengo.
Produzione: Pooh.
Incisa ai Morning Studios, Milano, nei mesi di ottobre / novembre / dicembre 1989.
Sound Engineer: Renato Cantele.
Ass. Sound Engineer: Giorgio Pratella, Osiride Gozzi.
Supporti: Nastro digitale 32 piste.
Mixer: Neve 60 canali.
Transfer: Logic Studios a cura di Marco Inzadi.

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L'altra donna

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Dodi Battaglia
  • Voce: Dodi Battaglia

È ancora tutto all'aria da ieri sera,
è più comodo in albergo,
paghi il conto e te ne vai;
ma in certe cose tu ci credi ancora,
far l'amore nel tuo letto,
prepararmi il tuo caffè;
e poi mi lasci andare via, quando è ora,
perché ognuno ha la sua vita,
e la mia non è con te.
Sei l'altra donna,
la libertà,
quella che sa e non può dir niente,
quella che all'alba rimane sola,
e che non può mai lasciare impronte,
con me non puoi cercare casa,
o uscire insieme a far la spesa,
sei l'altra donna,
quella importante,
quella che ha tutto e non ha niente, di me.
Mio figlio è un'altra storia, un altro amore,
tu non puoi partecipare, Dio lo sa se io vorrei.
Tu in macchina con me non puoi fumare,
mozziconi col rossetto parlerebbero di te;
ma in fondo tu che colpa hai del mio cuore,
delle ore che mi manchi, dei problemi che mi dai.
Sei l'altra donna,
la libertà,
quella che sa perché ritorno,
e quanta pace tu mi sai dare,
io dirò tutto a lei un giorno,
faremo insieme un'altra casa,
io e te che siamo un'altra cosa.
Io e te che siamo la stessa cosa,
faremo insieme la nostra casa;
prima dell'alba c'è ancora un'ora,
stringimi forte e sogna ancora,
di noi.

Note sulla canzone

Editore: Discorso / Più in Alto.
Arrangiatore: Emanuele Ruffinengo.
Produzione: Pooh.
Incisa ai Morning Studios, Milano, nei mesi di ottobre / novembre / dicembre 1989.
Sound Engineer: Renato Cantele.
Ass. Sound Engineer: Giorgio Pratella, Osiride Gozzi.
Supporti: Nastro digitale 32 piste.
Mixer: Neve 60 canali.
Transfer: Logic Studios a cura di Marco Inzadi.

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Citta' proibita

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Roby Facchinetti

Luna piena a Tien An Men,
stai con me, di cos'hai paura
di un soldato che beve il tè,
e si fa le foto,
sul cannone di un carro armato,
tutto il mondo ci guarda ormai,
e il governo non vuole guai,
fanno i duri ma tremano,
abbracciami.
Fra un anno sarò ingegnere,
porterò mio padre in città, piangeremo dal ridere,
lui crede ancora,
che sia come vent'anni fa,
biciclette e bandiere al sole,
con la gente vestita uguale,
noi cambiamo le regole,
da adesso in poi.
Giuro che il futuro è vita,
questa è la città proibita,
ma i ragazzi non sbagliano,
siamo più di un miliardo, sai.
Giuro che non siamo pazzi,
giuro che non siamo eroi,
gli eroi muoiono giovani,
non è quel che vogliamo noi,
noi vogliamo volare oltre quella muraglia, prima di essere vecchi
che ci passi la voglia,
non pioverà su questa piazza,
quelli là sono lampi di caldo,
temporali che scoppiano,
che scappano
sopra il riso e le fabbriche,
generali è domani ormai
e il domani qui siamo noi,
che cambiamo le regole,
da adesso in poi.
Ma quei fari,
che girano
come mai, anche i cani han paura, e le radio non suonano.
Perché i soldati,
sono in piedi e non ridono più,
questo vento di polvere,
sulla luna di Tien An Men,
cosa sta per succedere,
abbracciami.

Note sulla canzone

Questa canzone è ispirata alla tragedia di piazza Tien An Men.

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Accordi: ...

Donne italiane

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Red Canzian, Stefano D'Orazio, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia

Ti conosco da sempre,
ma sei nuova a ogni passo,
tu sei proprio la donna
dell'Italia di adesso.
Sai riempire la scena
raffinata e intrigante,
ma ti ho vista in divisa
preparata e decisa,
ti diverti ti impegni,
non abbassi più lo sguardo,
cerchi l'uomo dei sogni,
ma difendi anche la tua
libertà.
E vi ho viste ragazze,
giù al sud che non piove,
colorare le piazze
e più sexy che altrove.
E i più strani mestieri
che riuscite a inventarvi,
per mostrare chi siete
anche senza spogliarvi.
Sai parlare col cuore,
di politica e d'amore,
se rimani da sola,
prendi i figli e sai che poi,
ce la fai.
Che belle che sono
le donne italiane,
coraggiose e romantiche,
su schermi giganti
o acqua e sapone,
delicate e fortissime.
Tu vuoi fare carriera,
diventare famosa,
ma ti ho vista allo stadio
scalmanata ed accesa,
pilotare aereoplani,
vendemmiare in un campo,
e portare con classe
anche i segni del tempo,
tutto il mondo ci invidia,
queste donne terra e mare,
che ora sanno volare,
e combattono per loro,
e per noi.
Che belle che sono
le donne italiane,
scatenate e dolcissime.
Viaggiamo con loro
nel bene e nel male,
stiamo attenti a non perderle.

Note sulla canzone

Questo brano è stato utilizzato come sigla per la trasmissione "Domenica In".

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Accordi: ...

Non solo musica

  • Testo: Stefano D'Orazio
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Roby Facchinetti

Eravamo in centomila,
con la voglia di suonare,
tutti quanti un po' famosi,
per le strade del quartiere,
poche idee però confuse,
e gli accordi di "Michelle".
Più crescevano i capelli,
più sembravi un musicista,
niente soldi tanta scena,
pochi applausi in qualche festa,
e la musica stonava,
sotto a tutte le città.
Ma non era facile,
ci mettevi l'anima,
e provavi a farcela,
ma sembrava inutile.
Non era facile,
sopravvivevano
quelli che insistevano
di più.
Non solo musica,
ma sudore e polvere,
speranze facili,
entusiasmi e lacrime,
non solo musica,
ma promesse inutili,
pochi miracoli,
e traguardi scomodi,
ma tu
che cominci adesso,
tu
conta su te stesso,
tu
se ci credi e cresci,
tu
prima o poi ci riesci.
Eravamo in centomila,
ma ogni giorno
un po' più soli,
e ci aumentavamo gli anni,
per firmare le cambiali,
gli strumenti da pagare,
e un provino al Piper Club.
E non era facile,
certi si stancavano,
altri si arrendevano,
molti si perdevano.
Non era facile,
non bastava crederci,
ci voleva qualche marcia in più.
Non solo musica,
ma coraggio e fantasia,
voglia di farcela,
incoscienza e qualche idea.
Non solo musica,
ogni giorno un giorno in più,
comunque musica,
e fortuna più che mai.
Ma tu
che cominci adesso,
tu
conta su te stesso,
tu
che ci credi e cresci
tu
prima o poi chi riesci.

Note sulla canzone

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Accordi: ...

La luna ha vent'anni

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Red Canzian
  • Voce: Red Canzian

Quella notte di vent'anni fa,
non ci fu nemmeno una rapina,
era calda e vuota la città,
perché in TV si andava sulla luna.
È la notte che sei nata tu,
che tuo padre fece Nuvolari,
per vederti subito com'eri,
più eccitato di quelli lassù.
Quante lune fino qui,
quante lenzuola da mordere,
giorni a scuola e notti di Natale,
e fantasie da nascondere.
La luna ha vent'anni,
e tu assomigli a lei,
non vuoi soltanto uomini,
che sbarcano, rubando un po' di te.
La luna ha vent'anni,
vent'anni come i tuoi,
nessuno c'è riuscito mai,
a farti fare
qualcosa, quando tu non vuoi.
Hai le chiavi del mondo tu,
e non è facile,
cerca di non perderle mai.
Questa notte di vent'anni dopo,
c'è una luna da spaccare il tetto.
Cappuccetto s'è mangiata il lupo,
e il mio cuore è un orologio matto.
Cosa fare per meravigliarti,
come entrare sotto la tua pelle,
per non ritrovarmi tra le mani,
solo un po' di polvere di stelle.
Questa notte tu sei qui,
inesplorata e bellissima,
nel tuo mare di tranquillità,
io vedo i segni di tutti i sogni.
La luna ha vent'anni,
e tu assomigli a lei,
hai un lato indecifrabile,
che so che c'è,
ma non si vede mai.
La luna ha vent'anni,
più o meno la tua età,
la testa fra le nuvole,
per sorpassare la quotidianità,
del cuore.
Hai le chiavi del mondo tu,
e non è facile,
cerca di non perderle mai.

Note sulla canzone

Questa canzone è ispirata al ventennale dello sbarco dell'uomo sulla Luna.

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Accordi: ...

Davanti al mare

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Dodi Battaglia
  • Voce: Dodi Battaglia

E tanti auguri davanti al mare,
con quest'aria da sud
che non sembra inverno,
io guardo il nuovo anno,
cominciare.
Quanti pensieri davanti al mare,
in quest'alba leggera
c'è gente ancora,
in abito da sera,
davanti al mare.
Cosa faranno,
nel nuovo anno,
queste signore con le scarpe in mano,
e un anno in più
da cancellare.
Ce la faranno i carabinieri,
ad arrestare i ladri quelli veri,
a far dei figli e portarli al mare,
e mi ricordo un'altra fine dell'anno al mare.
Bei tempi senza sonno,
né soldi né paure,
dove saranno adesso gli altri,
se ci ritroviamo ora,
chissà quali canzoni
ci ricordiamo ancora.
E tanti auguri davanti al mare,
alla gente che ha tutto
da festeggiare,
o ha solo vecchie foto
da mostrare.
Ci siamo tutti davanti al mare,
c'è chi ha in testa un'azienda
saltata in aria,
e chi ha una traversata,
solitaria.
E tanti auguri
a questi signori,
che stan cercando il primo bar aperto,
come l'acqua nel deserto.
Lavati il viso
tu che stanotte,
hai fatto a botte invece che all'amore
e tanti auguri
davanti al mare.
Qui tutto arriva e poi si ferma
davanti al mare,
chi ha voglia di sognare
e chi non sa nuotare.
Era la fine di un'età,
ed uno ad uno siam partiti,
ma ripensarci bene
ci siamo divertiti.

Note sulla canzone

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Accordi: ...

Giulia si sposa

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Stefano D'Orazio

Giulia si sposa,
ma che sorpresa,
Giulia che
quand'era insieme a me,
diventava seria,
le mancava l'aria,
se insistevo, vieni a vivere con me,
diceva: "io dò a un uomo tutto,
ma non accetto che pensi Giulia è mia".
Giulia si sposa,
è la sola cosa,
che lei non ha
mai fatto, insieme a me,
perché lei diceva,
che l'amore è amore,
non un contratto o un fido in banca,
dirà di si perché è un po' stanca,
ma chi la sposa non sa una cosa,
Giulia, io e te,
sappiamo invece che,
nessuno più di me al mondo,
ti conosce fino in fondo,
sa dirti il fatto tuo,
sa prenderti se stai cadendo,
sposarti è un gioco nuovo,
però non t'assomiglia,
e Giulia, è Giulia,
solo con me.
Giulia si sposa,
ha già la casa,
si farà le foto in chiesa;
lei, lei che odiava fare,
quel che fa la gente,
ma io lo so che cosa ha in mente,
arriverà davanti al prete,
ma Giulia è Giulia,
e li dirà di no.
Giulia io e te,
sappiamo bene che,
nessuno più di me al mondo,
ti conosce fino in fondo,
sa dirti il fatto tuo,
sa prenderti se stai cadendo,
puoi parlo fino in fondo,
il gioco se ne hai voglia,
ma Giulia è Giulia,
solo con me,
puoi parlo fino in fondo,
il gioco se ne hai voglia,
ma Giulia è Giulia,
solo con me.

Note sulla canzone

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Accordi: ...

Tu vivrai

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Eros Ramazzotti, Enrico Ruggeri, Pooh, Roby Facchinetti, Raf, Umberto Tozzi

Se sei nato già vincente,
ma sai essere alla buona,
se ti fidi della gente,
ma non credi alla befana,
se non dai la colpa agli altri,
degli sbagli che tu fai,
tu vivrai, tu vivrai, tu vivrai,
tu vivrai, tu vivrai, tu vivrai.
Se sei forte quando serve,
ma sai chiedere anche scusa,
se vai piano en certe curve,
ma sai vincere in ripresa,
se sai mettere d'accordo,
chi non c'è riuscito mai,
tu vivrai, tu vivrai, tu vivrai,
tu vivrai, tu vivrai, tu vivrai.
Se non ti stanchi mai,
di addormentarti stanco,
se c'è un bambino in te
e te lo porti a fianco,
se non ti prendi mai
troppo sul serio,
comunque tu vivrai,
vivrai davvero.
Se ti sai svegliare presto,
quando vai a letto tardi,
se rimani quasi onesto,
in un giro di miliardi,
se sai piangere di gioia,
senza vergognarti mai
tu vivrai, tu vivrai, tu vivrai,
tu vivrai, tu vivrai, tu vivrai.
Se non ti stanchi mai,
di cose da imparare,
se non disprezzi mai,
quel che non puoi avere,
nessuno riuscirà
a manovrarti
saprai di cosa e
chi innamorarti.
Se sai perdere e cadere,
senza mai toccare il fondo,
se sai toglierti dal cuore,
chi ti stava derubando,
se sai dare tanto amore,
quanto ne riceverai,
tu vivrai, tu vivrai, tu vivrai,
tu vivrai, tu vivrai, tu vivrai.

Note sulla canzone

Nel 45 giri uscito in Benelux nel 1990 ad etichetta Dureco, nel lato B è presente una versione più lunga rispetto a quella pubblicata in Italia.

ciave di violinoLa canzone orginale è in tonalità di ...
Accordi: ...

Altre edizioni

  • 1990 - Edizione promozionale per il juke-box su vinile 45 giri, CGD, YD 751. Lato A "Uomini soli" - Lato B "Angel of the night".
  • 1990 - Edizione promozionale per il juke-box su vinile 45 giri. Atlantic, YD 753; CGD, YD 753. Lato A "Black velvet" di Alannah Miles. Lato B "L'altra donna".
  • 1990 - Edizione su musicassetta, CGD, 9031 71085-4. Cassetta con corpo trasparente, etichetta grigia.
  • 1990 - Edizione su musicassetta, CGD, 9031 71085-4. Cassetta con corpo trasparente, etichetta nera.
  • 1990 - Edizione su musicassetta, CGD, 9031 71085-4. Cassetta con corpo bianco.
  • 1990 - Edizione su CD, CGD, 9031 71085-2.
  • 1990 - Edizione su CD per la Germania, CGD, 466694 2.
  • 1990 - Edizione su musicassetta per la Francia, Vogue, VG 506 706 207.
  • 1990 - Edizione su musicassetta per la Germania, CGD, 9031 71085-4.
  • 1990 - Edizione su vinile su vinile per l'Olanda, CGD, 466694 1.
  • 1990 - Edizione su vinile su musicassetta per l'Olanda, Dureco, 1152434.
  • 1990 - Edizione su CD per l'Olanda, Dureco, 1152432.
  • 1990 - Edizione su vinile per la Spagna, Clash, CLP 70.005. Titolo "Hombres Solitarios"; i brani "Giulia se casa" e "La otra mujer" sono in spagnolo.
  • 1990 - Edizione su musicassetta per l'Europa, CGD, 466694 4; CBS, 12-466694-30.
  • 2001 - Edizione su CD, allegato al settimanale "TV Sorrisi e Canzoni", CGD East West.
  • 23.06.2006 - Edizione su CD per il Giappone, CGD, DIWM-473; CGD, WQCP-473 .
  • 2012 - Edizione su CD, collana Legend, Artist First, 8033954531551.

 

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Rassegna stampa

26 gennaio 1990 - Grand Hotel - N. 6 - "La prima volta dei Pooh"

26 gennaio 1990 - Grand Hotel - N. 6 - La prima volta dei Pooh

«Abbiamo presentato "Uomini soli", la canzone che dà il titolo al nostro nuovo album, alla commissione del Festival di Sanremo: speriamo che venga accettata». Con queste parole i Pooh si sono divertiti a commentare la loro «incerta» partecipazione alla manifestazione canora alle telecamere di «Fantastico» e sulle pagine dei giornali, instillando il dubbio di poterne essere esclusi! Divertente davvero, se si pensa che l'organizzazione deve aver insistito molto per averli [...]. Senza contare che Roby, Stefano, Red e Dodi giuravano, fino a ieri, che mai avrebbero partecipato; perché, dunque, hanno cambiato idea? «Perché si canta e si suona dal vivo, e poi perché dalla musica abbiamo avuto tutto», spiega Stefano D'Orazio, «milioni di fischi venduti, stadi col tutto esaurito, premi e benessere economico garantito anche ai nostri nipoti! È ora di fare qualcosa di nuovo, di rischiare un po', di lanciare una sfida. Qualcuno lo doveva pur fare...».
È chiara l'allusione agli altri "mostri sacri" della canzone italiana, quelli che, appena si sentono «arrivati», sputano veleno sul Festival. Se questi personaggi dessero una mano, andando a Sanremo, a valorizzare la tanto criticata rassegna canora, si aprirebbero rosei orizzonti anche ai nuovi talenti. «E poi c'è l'abbinamento con gli artisti stranieri, che contribuirà a diffondere all'estero la buona musica italiana. A noi non servono conferme», proseguono i Pooh, «per questo abbiamo scelto la canzone meno adatta ad un festival, il cui tema è la solitudine». Ed è vero; per vincere avrebbero potuto contare sul loro nuovo singolo, «Donne italiane», talmente bello, furbo e ammiccante da riuscire a conquistare facilmente le platee femminili. Quello a cui tengono maggiormente, invece, è il nuovo album, che uscirà il 1° marzo, seguito da una breve tournée ad aprile. E il loro nuovo video, il primo girato in italia con la tecnica dell'alta definizione [...].

Gennaio 1990 - TV Sorrisi e Canzon - "Da vent'anni non siamo soli", dei Pooh

Gennaio 1990 - Sorrisi e Canzoni TV - Da venti anni non siamo soli, dei Pooh    Gennaio 1990 - Sorrisi e Canzoni TV - Da venti anni non siamo soli, dei Pooh    Gennaio 1990 - Sorrisi e Canzoni TV - Da venti anni non siamo soli, dei Pooh    Gennaio 1990 - Sorrisi e Canzoni TV - Da venti anni non siamo soli, dei Pooh

I Pooh al Festival di Sanremo. E Perché no? Certamente in ventidue anni di lavoro insieme non avevamo mai pensato a una eventualità del genere, ma stavolta noi ci siamo sentiti attirati da un'esperienza di questo tipo, da un'emozione che non avevamo mai provato.
L'interesse è nato anche dal fatto che abbiamo creduto nell'impostazione che l'organizzazione vuole dare alla manifestazione: tanta musica, rigorosamente dal vivo, e uno spazio dedicato agli stranieri "al servizio" della musica italiana e non come esclusiva passerella promozionale per i loro prodotti.
[...] Altra cosa che ci ha interessato, l'attenzione che verrà riservata ai giovani. Secondo noi non è giusto che le loro esibizioni vengano trasmesse in TV in orari di scarso ascolto perché proprio questi ragazzi saranno i protagonisti della realtà musicale italiana dei prossimi anni e hanno tutti i diritti di essere ascoltati dal grande pubblico.
[...] Alla vittoria non pensiamo, una volta tanto facciamo nostra la frase di sapore olimpico. L'importante è partecipare. E siamo sinceri. La musica ci ha dato tanto, compresi grandi ed esaltanti successi: perciò non andiamo a Sanremo perché ci serve una verifica. Ci andiamo, in realtà, perché siamo molto soddisfatti del nostro nuovissimo album, "Uomini soli", che è anche il titolo del brano che presenteremo alla gara.
[...] "Uomini soli" è un album dedicato a tutti, e un po' anche a noi stessi. L'uomo solo può essere chiunque: il manager arrivato, l'artista, il ragazzo in cerca della sua strada, il marito in crisi con sua moglie, l'innamorato. Ma oltre a frammenti di vita quotidiana abbiamo anche affrontato la voglia di libertà che anima ogni essere umano, con precisi riferimenti a fatti legati all'attualità e al periodo storico che stiamo vivendo.
[...] Per tutto questo ci è stato di valido aiuto un giovane arrangiatore, Emanuele Ruffinengo, che ha ventisette anni [...].

24 febbraio 1990 - TV Radiocorriere - Numero 8 - Pagina 24 - "Andiamo cantiamo vinciamo", di Mario Gamba

24.02.1990 - TV Radiocorriere - N.8 - Andiamo cantiamo vinciamo - Di Mario Gamba    24.02.1990 - TV Radiocorriere - N.8 - Andiamo cantiamo vinciamo - Di Mario Gamba    24.02.1990 - TV Radiocorriere - N.8 - Andiamo cantiamo vinciamo - Di Mario Gamba    24.02.1990 - TV Radiocorriere - N.8 - Andiamo cantiamo vinciamo - Di Mario Gamba    24.02.1990 - TV Radiocorriere - N.8 - Andiamo cantiamo vinciamo - Di Mario Gamba

[...] La gara di cui si parla è il Festival di Sanremo. E i Pooh ci vanno per la prima volta in venticinque anni di carriera [...]. Il motivo per il quale non ci sono mai andati prima è che a un certo punto il loro circuito e quello festivaliero non si sono più intrecciati[...].
«Con la Sanremo delle canzoni a base di cuore e mamma, sì», sostiene Stefano D'Orazio. Fecero un tentativo nel 1970 ma li bocciarono in fase eliminatoria perché in quel momento passavano per eretici. Colpa di una loro canzone, "Brennero 66", che era stata colpita dagli strali della censura.
[...] Hanno preparato una canzone che [...] ha tutte le caratteristiche per conquistare la prima posizione al Festival del Palafiori.
Si intitola "Uomini soli". Certo non parla né di cuore né di mamme, ma è piena di sentimenti nobili, sia pure sul versante «del disagio e del dissenso», è cantata col cuore [...] in mano da quattro voci tenorili moderne, è sontuosa nell'arrangiamento, chiama l'applauso verso la metà e poi alla fine.
«Noi non abbiamo mai pensato di confezionare la canzone giusta per Sanremo», dice Red Canzian. «Per intenderci: la canzone di tre minuti che si deve canticchiare dopo averla sentita una sola volta, la canzone nella quale dopo quaranta secondi scatta l'inciso possibilmente con apertura di braccia del cantante sul palco».
[...] La struttura della canzone è un po' più complessa delle solite sanremesi [...].
«Quando ce l'hanno proposto, di andarci, ci è venuto da ridere», assicura Canzian. «Poi cia abbiamo riflettuto. Ci siamo detti: quest'anno cambia il sistema di votazione; si suona dal vivo. Cioè in una situazione a cui noi abbiamo sempre tenuto, tanto è vero che abbiamo rifiutato non so quanti "Fantastico" e "Domenica in..." pur di non suonare in playback; poi c'è l'abbinamento con gli artisti stranieri, che cantano nella loro lingua, quindi più credibilmente di quando, in passato, li facevano cantare in italiano [...]».
Dodi Battaglia [...]: «Ci chiedono tutti come ci comporteremo nella bagarre, in mezzo alle beghe, alle risse, alle polemicucce. Io spero proprio che ne resteremo fuori».
[...] risponde Red, «il nostro rapporto col WWF continua, la copertina del nostro prossimo album, che si intitola anche lui "Uomini soli", sarà ancora in carta riciclata. Restiamo ambientalisti ferventi» [...].
Nell'abbinamento all'artista straniero la linea che sono riusciti ad imporre è: altissima qualità. Infatti la loro canzone sarà cantata (in americano) dalla superlativa Dee Dee Bridgewater, una delle migliori voci «soul» della generazione recente.
E dopo Sanremo? Un videoclip in alta definizione, il primo in Europa ad essere girato con questa tecnica. Riferimento sonoro della trama: "Uomini soli", naturalmente. Sarà pronto appena finito il Festival. Poi gli Stati Uniti [...].

26 febbraio 1990 - Avvenire - "I Pooh hanno già vinto, tutto il resto è kermesse", di Paolo Taggi

26 febbraio 1990 - Avvenire - I Pooh hanno già vinto, tutto il resto è kermesse, di Paolo Taggi

[...] Da anni la certezza del vincitore di Sanremo trova conferme puntuali, mai un'eccezione a incrinare le previsioni della vigilia [...].

04 marzo 1990 - Testata sconosciuta - "Sanremo ha scelto i Pooh, seconda è la canzone di Toto Cutugno", di Mario Luzzatto Fegiz

04.03.1990 - Testata sconosciuta - Sanremo ha scelto i Pooh, seconda è la canzone di Toto Cutugno, di Mario Luzzatto Fegiz

I Pooh, abbinati alla cantante Dee Dee Bridgewater, con la canzone «Uomini soli», hanno vinto il 40° Festival della Canzone Italiana. Al secondo posto Toto Cutugno, con «Gli amori», che ha trionfato anche grazie alla splendida versione inglese di Ray Charles. Al terzo posto Mietta e Amedeo Minghi, con «Vattene amore».
Con un verdetto in gran parte prevedibile è così calato il sipario su un festival musicale dove gli artisti cantavano (e steccavano) dal vero, dagli archi, dalle trombe e dal coro usciva musica vera (bella o brutta) [...].
Per riportare il festival agli antichi rituali, ma con i suoni di oggi, ci sono volute però proprio sofisticate tecnologie di ripresa e di produzione musicale computerizzata (come in sala di registrazione). E, soprattutto, ci sono voluti i tanti miliardi stanziati dalla Rai (chi dice 4 chi 11) e la determinazione d'un personaggio pittoresco e fino a ieri sconosciuto come Aragozzini, che, combinando gusto del rischio e incoscienza, amicizie politiche e intuizioni personali insieme alla capacità di scegliere (e a retribuire) uno staff di prim'ordine, firma un Festival probabilmente irripetibile [...].
Ma neanche un investimento multimiliardario è riuscito a fare di Sanremo lo specchio fedele della realtà musicale italiana: i complessi, il rock, la canzone d'autore sono rimasti fuori della porta [...].
nno audience e che non offre nessuno spazio ad un giovane che vuole farsi conoscere ed emergere. Negli altri paesi, poi, c'è un forte protezionismo, si cerca di favorire in tutti i modi la produzione nazionale, il sindacato dei musicisti funziona e garantisce la possibilità a chi suona di poter vivere lavorando, mentre qui in Italia non ci sono prospettive e fare il musicista è come essere uno zingaro. E poi ci sono le case discografiche, praticamente tutte multinazionali, che fanno più soldi stampando i dischi degli stranieri che non investendo in personaggi nuovi che è difficoltosissimo far affermare. In questo quadro Sanremo così com'era davvero non serviva a nessuno, era il festival degli impresari e non di quelli che fanno canzoni e lo è ancora in parte oggi. Solo che quest'anno i presupposti, sulla carta, potevano essere vincenti [...]».

Marzo 1990 - Novella 2000 - N. 10 - Pag. 34 - "I Pooh cantan vittoria: Siamo noi i più forti da vent'anni!", di Michele Farina

Marzo 1990 - Novella 2000 - N. 10 - Pag. 34 - I Pooh cantan vittoria: Siamo noi i più forti da vent'anni!     Marzo 1990 - Novella 2000 - N. 10 - Pag. 34 - I Pooh cantan vittoria: Siamo noi i più forti da vent'anni!     Marzo 1990 - Novella 2000 - N. 10 - Pag. 34 - I Pooh cantan vittoria: Siamo noi i più forti da vent'anni!     Marzo 1990 - Novella 2000 - N. 10 - Pag. 34 - I Pooh cantan vittoria: Siamo noi i più forti da vent'anni!

«Il segreto del nostro successo? La vera ragione della nostra longevità artistica?». Dodi Battaglia, chitarrista saggio del gruppo, risponde così: «È che questo, per noi, non è un lavoro, ma una "voglia" continua. Ogni volta è la prima volta, siamo sempre coinvolti, magari un po' bambinescamente, in quello che facciamo». Entusiasmo e una sottospecie di eterna giovinezza, la ricetta sembra tutta qui. Dopo 25 anni di fulgida carriera, una trentina di Lp sfornati, una collezione di dischi di platino, oro e metalli vari all'attivo, i Pooh hanno debuttato al spiega il batterista sbarazzino Stefano D'Orazio, «ci sentono giovani dentro, anche se non facciamo nulla per mascherare la nostra età. In realtà, io, per esempio, sono un ragazzino camuffato da adulto, da grande», prosegue l'incallito «single» della band, «potrò sempre fare in concorso per entrare nelle Poste, quando non mi divertirò più a suonare il tamburo. E magari, sposarmi» [...].
A sentir loro, infatti, andrebbero avanti a sfornar canzoni per altri venticinque anni. Ineluttabile come la primavera, o come il polline per gli allergici (a seconda dei punti di vista, pro o contro la loro musica) esce a marzo il nuovo, l'ennesimo Lp, in cui è contenuto il singolo "Uomini soli" presentato e osannato a Sanremo [...].
Nel 1987 Riccardo ha persio inciso un brano con gli ex compagni: un segnale che le polemiche dei vecchi tempi sono davvero acqua passata. In realtà, da anni, Fogli è tornato in sintonia con i Pooh, in particolare con Stefano D'Orazio. Quando la storia con Patty Pravo finì in una bolla di sapone, Riccardo trovò rifugio proprio a casa di Stefano, il quale fece anche da intermediario tra lui e la moglie Virginia, diventata cantante con il nome d'arte di Viola Valentino. E i due tornarono insieme.
[...] «L'amicizia e la stima reciproca», dice Red Canzian, «sono il vaccino che ci ha immunizzato da rotture e lotte intestine». [...] «Ragioniamo secondo il motto tutti per uno, uno per tutti», filosofeggia Battaglia, «rinunciando ciascuno a qualcosa se questo è necessario per l'omogeneità del risultato. Tra di noi non c'è un leader: se un pezzo non ci trova d'accordo lo scartiamo, chiunque di noi lo abbia scritto».

Aprile 1990 - Testata sconosciuta - "Buone canzonette - L'anteprima estiva dei Pooh al Palasport"

Aprile 1990 - Testata sconosciuta - Buone canzonette - L'anteprima estiva dei Pooh al Palasport, di Gabriele Ferraris

[...] «Non solo musica» s'intitola una delle canzoni del disco nuovo (arrangiato da un giovane musicista torinese, Emanuele Ruffinengo), e che i Pooh presentano con un'anteprima della tournée estiva: anteprima che toccherà sette città e una di queste è Torino, dove i quattro saranno venerdì 20 aprile (Palasport, ore 21, ingresso 30 mila lire [...]).
In «Non solo musica» i Pooh raccontano dei loro esordi al «Piper» di Roma, e si atteggiano a padri nobili incoraggiando i ragazzi che oggi tentano di entrare nel mondo della canzonetta, e li invitano a credere in se stessi e darsi da fare [...].