Pooh - Musicadentro

Musicadentro
Musicadentro

Lato A e lato B della copertina.

Dati

  • Titolo = Musicadentro
  • Pubblicazione = 15 settembre 1994.
  • Versione = CD.
  • Editore e codice = CGD EAST WEST 4509 97309-2.
  • Tipo audio = Stereo.
  • Produzione e realizzazione = I Pooh.
  • Arrangiamenti = Dodi Battaglia.
  • Produzione esecutiva = Red Canzian.
  • Direzione artistica = Roby Facchinetti.
  • Management = Stefano D'Orazio.
  • Collaborazione musicale = Emanuele Ruffinengo.
  • Registrato nei mesi di aprile e maggio allo studio Condulmer di Treviso.
  • Ingegnere del suono = Sandro Franchin.
  • Assistente di studio = Fabrizio Barale.
  • Mixato nel mese di giugno ai Morning Studios di Milano.
  • Ingegnere del suono = Renato Cantele.
  • Assistente di studio = Giamba Lizzori.
  • Mastering = Ian Cooper Metropolis Studio London.
  • Foto = Dario Sottana e Fabi Crico.
  • Artwork = Flora Sala per Anastasia.
  • L'album è racchiuso in una confezione metallica tonda ed è incluso un libretto della medesima forma. La grafica dell'illustrazione ha subito l'influsso delle opere di Keith Haring.

Formazione

  • Dodi Battaglia = voce, chitarra.
  • Red Canzian = voce, basso.
  • Stefano D'Orazio = voce, batteria, percussioni.
  • Roby Facchinetti: voce, pianoforte, tastiere.

Le canzoni di domani

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Red Canzian

In tanta musica e parole
ci han raccontato mille storie,
ci han fatto piangere e ballare
e innamorarci in riva al mare.
Oggi tutto cambia
e continua a cambiare
cosa canteremo per farci ascoltare.
Vuoi consolarti con l'amore,
piangere i mali della terra.
Vuoi dondolarti e non pensare
e scatenarti e bere birra.
Canteremo insieme incrociando le dita.
Basta che non sia una canzone
sbagliata.
Dimmi tu, cosa canterai domani.
Cosa vuoi, cosa sogni, cosa ami.
E se uno stona, poi stoniamo tutti
e non c'è più musica, solo rumore.
Non facciamoci fregare.
Nessuna musica è finita,
la notte è sogno, il giorno è vita.
Se c'è un motivo per scappare
ogni galera ha la sua uscita.
Canteremo insieme incrociando le dita.
Basta che non sia una canzone
sbagliata.
Dimmi tu cosa canterai domani.
Cosa vuoi, cosa sogni, cosa ami.
Se ci manca l'aria,
se la gabbia è stretta,
grida la tua voglia,
usciamone in fretta.
Poi si canterà domani.
Una chitarra può darti la scossa
a me ha trasformato la vita.
Sempre incrociando le dita io so
che musica e voce ne ho.
Canterò con te domani.
Cosa vuoi, cosa sogni, cosa ami.
E se puoi non lavartene le mani.
Falle tu le canzoni di domani.

Note sulla canzone

Editore: Discorso / Babilonia.
Arrangiatore: Dodi Battaglia, Pooh.
Produzione: Red Canzian, Pooh.
Incisa: Studio Condulmer, Treviso, nei mesi di aprile / maggio 1994.
Sound Engineer: Sandro Franchin.
Ass. Sound Engineer: Fabrizio Barale.
Mixato: Morning Studios, Milano.
Sound Engineer: Renato Cantele.
Supporti: Nastro 32 piste digitale.
Mixer: Neve.

Vorrei

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Roby Facchinetti

Vorrei essere un bambino
che scavalca un vecchio muro
e si ritrova in faccia il mare.
Vorrei essere un gradino
dove inciampa un impostore
e si riposa un muratore.
Vorrei essere pioggia
per bagnare il deserto.
Vorrei spegnere il buio,
rispuntare all'aperto.
Vorrei essere un amante
che scatena un temporale
per sentirsi dire amore.
Vorrei esser l'elefante
che ha pazienza, che ha memoria
e schiaccia chi gli fa del male.
Fermerei il mio cuore
per scoprire finalmente
chi ama solo a parole
e per chi sono importante.
Io vorrei fantasia, libertà,
mondi soli che si uniscono.
Io vorrei questa felicità
che non fosse solamente mia.
Io vorrei mille amici per casa
e una donna quando vanno via.
Ma ora basta parlare d'amore,
rimbocchiamoci le maniche.
Per esempio vorrei
rimanere me stesso.
E a piccoli passi far di meglio vorrei.
Vorrei essere una bomba
che non scoppia sulla gente
ma fa solo un buco in cielo
per tirare giù quel Dio
dal suo celeste continente
e ricordargli che ci siamo.
Vorrei essere un uomo
che ha soltanto una faccia.
Vorrei essere il sole
se la luna mi abbraccia.
Io vorrei una vita più vita,
pane e vino senza lacrime.
I miei vecchi abbronzati e felici
e vederli sempre giovani.
E una banda chiassosa per strada
che ci dica che è domenica.
E vorrei, io vorrei, sì vorrei
non difenderci ma vivere.
E alla fine del viaggio
quando il tempo è scaduto.
Vorrei andare a dormire
dove io sono nato.

Dietro la collina

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Dodi Battaglia
  • Voce: Dodi Battaglia

Dietro la collina, quella laggiù
in fondo, là confina il mondo
dove son partito, dove sto tornando,
tutto sta chiamando.
Ho fatto un gran giro, parlo altre
lingue, però la mia qual'è
è quella del coro o il sangue che scorre in me.
Dietro la collina, li conosco bene,
io ci sono nato.
Comprano i giornali, poi li sfoglia
il vento, tu mi manchi tanto.
Qui son tornato, ho portato regali
per chi mi amava e no,
sono un po' a pezzi,
fammi dormire un po'.
Poi tornerò migliore, me stesso,
lo stesso io di prima mi sveglierò.
Con le campane, e i treni lontani
e le tue belle mani su me.
Dietro la collina spunta un campanile e di dietro il sole.
Spunta una speranza, che si vive
bene senza farsi male.
Ma tu sarai cambiata o uguale
se hai scelto un'altra vita, saprò perché.
Ma il cuore invece, mi dice
che è vero che anche se non c'ero,
io ci sarò.
Dietro la collina, dietro quella porta
se mi lasci entrare
non mi far domande, lasciati guardare.
Fammi solo stare con te.
Dietro la collina.... Ricomincia il mondo.

A cent'anni non si sbaglia piu'

  • Testo: Stefano D'Orazio
  • Musica: Red Canzian
  • Voce: Stefano D'Orazio

A vent'anni è inevitabile
ogni storia è sempre l'unica
e ogni volta che ti capita
giuri sempre questa è l'ultima
e per quanto fai il romantico
si risolve tutto in macchina.
A trent'anni è criticabile
ma succede spesso e facile
e fai cose inverosimili
ma ti piaci e ti giustifichi
e ti senti tenerissimo
ma alla fine vai sul pratico.
E allora avanti,
navigando e naufragando
sempre in alto mare
restando a galla però
sarà che forse saremo
inaffondabili, chi lo sa?
E allora ancora,
navigando e naufragando
sotto al temporale
restando vivi però
sarà che forse saremo
invulnerabili, hai visto mai.
Magari può succedere.
Cinquant'anni è imperdonabile.
Per fortuna ancora capita.
Se succede ti rimproveri
ma poi in fondo ti congratuli.
Fai propositi platonici
ma ti durano pochissimo.
E allora avanti,
navigando e naufragando
fino a che c'è mare
in buono stato però
sarà che forse saremo
inossidabili, chi lo sa?
E avanti tutta,
navigando e naufragando
vecchi marinai
che non si arrendono mai.
Sarà che forse saremo
irriducibili.
C'è chi predica,
c'è chi razzola,
c'è chi dice non lo faccio mai più.
Tutto inutile
siamo fatti cosi.
A cent'anni no.
A cent'anni non si sbaglia più.

Senza musica e senza parole

  • Testo: Stefano D'Orazio
  • Musica: Dodi Battaglia
  • Voce: Dodi Battaglia

E mi ricordo che stavamo bene
e bene riempivamo i nostri giorni
ma i giorni messi in fila fanno tempo
e il tempo fa cambiare.
Cambiare che neppure lo sappiamo
e non sappiamo come va a finire
e va a finire che poi ci perdiamo
che ci perdiamo tutto, proprio tutto.
E tutto ci fa voglia di cercare
cercare tra la gente e in mille strade
le strade che ci portano lontano
lontano ma da soli.
E soli non fa bene e non è giusto
e non è giusto smettere di amare
amare che ci complica la vita
ma è vita da inseguire.
Siamo una storia che si può cantare,
senza la musica e senza parole;
una canzone che dice piano
che siamo come siamo.
Dormiamo con la testa nel futuro,
futuro che spaventa i nostri giorni,
i giorni di fatica e di fortuna,
fortuna da sperare.
Sperare di imparare a stare al mondo
nel mondo meridione delle stelle,
le stelle che ci insegnano la strada,
la strada per tornare.
Siamo una storia che si può cantare,
senza la musica e senza parole;
una canzone che dice piano
che siamo come siamo.

Non ho bisogno di te

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Roby Facchinetti

Io non ho bisogno di te,
mi rifaccio il letto da solo,
faccio entrare il cane bagnato,
faccio il bagno appena mangiato.
Cara luce dei miei occhi
che non ti spegnevi mai
ricomincio da me,
non ho bisogno di te.
Io non ho bisogno di te,
faccio tutto come mi va.
Non mi butto dalla finestra,
adesso vado in palestra.
Vado al cinema stasera
mi commuovo sul finale.
Ho il mio cuore con me,
non ho bisogno di te.
No, no, no, no, no, no...
Cosa serve un grande amore,
se diventa una prigione.
Ma no, no, no....
Meglio andare a ripescare
i vecchi amici e stare bene.
Poi col tempo e con l'anima fresca,
ridisegni la tua vita,
ricomincia la partita.
Tutto può ripartire da zero,
da un sorriso fra la gente,
di una bella sconosciuta.
Sto troppo bene da solo.
Non ho bisogno di te.
Io non ho bisogno di te,
è vero e non ci credevo.
Capodanno batte alle porte
e le aprirà un uomo vivo.
Non annego in un bicchiere,
vado in giro, vado al mare.
Io respiro da me, non ho bisogno di te.
No, no, no, no, no, no...
Cosa serve un grande amore,
se fa male a due persone.
Ma no, no, no....
È più giusto traslocare,
andare a caccia di emozione.
Poi col tempo e con l'anima fresca,
ridisegni la tua vita,
ricomincia la partita.
E se resta qualcosa in sospeso,
prima o poi ci rivedremo
caro amore il tempo aiuta.
Per il momento è finita.
Non ho bisogno di te.
Sto troppo bene da solo,
non ho bisogno di te.

Tu dove sei

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Red Canzian
  • Voce: Red Canzian

Tu sei sparita all'improvviso
senza un dove né un perché
in quel mattino maledetto,
dimmi dove sei.
Mi han consolato, ti hanno vista
o forse, no non eri tu
nessun telefono ha suonato,
non esisti più.
Ma perché, perché, tu perché.
Vuoi dirmi perché.
Sono impazzito per trovarti,
ho perquisito terra e cielo
in quale storia sei finita, dimmi dove sei.
Io scherzo e rido con la gente
e dopo piango di nascosto
van salvate le apparenze e non è facile.
Ma perché, perché, tu perché.
Vuoi dirmi perché.
Tu dove sei, a chi impedisci di fumare,
e chi fai sognare.
A chi sbatti porte in faccia adesso,
lì con chi sei.
Di chi è il pigiama che hai addosso,
se ce l'hai.
Chi ha il permesso di spogliarti adesso.
Lì dove sei, ti viziano o ti fan del male,
e come stai.
Sei in gabbia o in paradiso, amore
chiama se puoi.
Non ce l'ho con te, lo so si sbaglia
sempre in due.
Ma perché di te non so più niente?
Se per conoscere qualcuno devi
perderlo così,
che cosa posso fare adesso per
riprenderti,
credevo di essere il più forte,
invece mi son fatto male.
Ho il cuore e le valige pronte,
dimmi dove sei,
ma perché, perché, tu perché,
non sei più qui, perché.
Tu dove sei, chi ti fa le facce buffe,
chi ti toglie dai guai.
Stai lavando un pavimento o sei regina
di un re.
Son domande sceme di chi muore
senza te.
Nasce un giorno nuovo e non ti trovo.
Ma dove sei, chi è che chiama,
chi interrompe i miei pensieri, chi è?
È un interferenza, è uno sbaglio parla,
chi sei?
C'è un respiro appeso al filo
del telefono.
Se sei tu davvero io ti aspetto.
Ma dimmi, tu dove sei.

Note sulla canzone

Editore: Discorso / Blu Notte.
Arrangiatore: Dodi Battaglia, Pooh.
Produzione: Red Canzian, Pooh.
Incisa: Studio Condulmer, Treviso, nei mesi di aprile / maggio 1994.
Sound Engineer: Sandro Franchin.
Ass. Sound Engineer: Fabrizio Barale.
Mixato: Morning Studios, Milano.
Sound Engineer: Renato Cantele.
Supporti: Nastro 32 piste digitale.
Mixer: Neve.

Un leone in paradiso

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Dodi Battaglia
  • Voce: Dodi Battaglia

Quanto fiato che ho sprecato
per non farmi mai ascoltare.
Forse c'è più gusto a dormir da solo
che con chi ti fa star male.
Una o un'altra cambia il viso,
è un bersaglio senza poesia.
È una caccia all'emozione,
per sparare alla malinconia.
Ma un bel giorno arrivi,
tutta e all'improvviso
e il leone è in paradiso.
Tu sei mia.
Io ti avrò, l'ho deciso
spezzo i nodi, le catene, lo farò.
Mangerò chi ti ha offeso
c'è un leone in paradiso.
Io che ti avrò.
Io non mangerò il tuo cuore,
ma di te chi si può fidare.
Starò sveglio a far la guardia,
non giurare per poi sbagliare.
Ero un mascalzone,
tu mi hai lavato il viso.
C'è un leone in paradiso.
Perché no.
Io ti avrò, l'ho deciso
la zampata del mio amore ti darò
passerò dentro al fuoco.
Questa è vita, non più un gioco.
C'è un leone in paradiso.
Chi l'aveva visto mai.
Io ti avrò, l'ho deciso
con la forza che non c'era
e adesso c'è.
Non starò più rinchiuso
c'è un leone in paradiso
dorme con te.

Note sulla canzone

Questa canzone è stata dedicata da Dodi Battaglia al padre Medardo, morto durante la realizzazione dell'album.

Per chi sa capire

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Roby Facchinetti

Questo è un messaggio
per chi sa capire,
se ami qualcuno non lo soffocare.
Io disperdo i miei sentimenti
se non so chi mi sta davanti,
se non so cosa stai pensando,
io ti abbraccio e ti sto perdendo.
Oggi capisco tanti giorni e sere.
Eri con me ma con la testa altrove.
Far l'amore non è un dovere,
è una magia che diventa festa.
Se sfiorarti mi fa tremare,
sto imparando a lasciarti stare.
Per chi sa capire
a bocca chiusa griderò,
la mia voglia di riavere indietro
quel che dò.
Poi si dorme insieme, se si dormirà,
c'è speranza senza più dolore,
per chi sa capire.
Sai quanto amore c'è
in quattro parole.
Io te le dico: "Vivi la tua vita".
Che io ci possa o non possa entrare
si vedrà tanto il tempo aiuta.
Questa storia è un po' complicata,
non per me perché l'ho vissuta.
Per chi sa capire
a bocca chiusa griderò,
la mia voglia di riavere indietro
quel che dò.
Fa brillare gli occhi, che splendore sei,
vanno in pezzi tutte le barriere,
per chi sa capire.
Sto imparandomi, sto cambiando,
fidati di un uomo.
Per scoprirmi fino in fondo
guardami ed ascoltami.
Per chi sa capire
la finestra si aprirà,
per guardarci in faccia
mentre il sole rientrerà.
Stringi questa mano, senti amore o no?
Questo è quanto io ti posso dare.
Se mi sai capire.

E non serve che sia Natale

  • Testo: Stefano D'Orazio
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Red Canzian, Dodi Battaglia, Roby Facchinetti, Stefano D'Orazio

Quanta polvere fa il mondo mentre va,
copre tutto e non ci fa vedere più,
le stagioni i dubbi i figli e le speranze
e rincorriamo i sogni qua e là.
Che rumore che fa il mondo mentre va,
tra motori guerre soldi e gelosie,
confondiamo il giorno dopo
con l'eternità
e l'allegria con la felicità.
E intanto tra noi scommettiamo la vita
traversando da soli il mare
per scoprire cos'è che vale.
Facci uscire dal temporale
prima che ci trascini via.
Dacci strade per ritornare
dove non siamo stati mai.
E non serve che sia Natale
per scoprire di avere un cuore,
per capire, per sperare un po'.
Che fatica che fa il mondo mentre va,
tutti in corsa per un posto
in prima fila.
O sei primo o sei nessuno.
Tutto o niente.
E il senso della vita se ne va.
E intanto tra noi ci aggiustiamo la vita,
con amori e con medicine,
mentre il tempo ci scappa via.
Facci piangere per qualcuno
che ci lascia e non tornerà.
Dacci braccia per un amico
che ci prova e non ce la fa.
Se ogni tanto ci fermassimo
a pensare.
Se ci fosse tempo per ricominciare.
Se vivessimo e lasciassimo campare.
Sarebbe tutti i giorni un po' Natale.

Note sull'album

Foto della lattina

Musicadentro

Foto del libretto

Musicadentro

Altre edizioni

  • 1994 - Edizione promozionale per il juke-box su vinile 45 giri, CGD, 060000794-7. Lato A "Le canzoni di domani". Lato B "E non serve che sia Natale".
  • 1994 - Edizione su musicassetta in box metallico tondo, CGD East West, 4509 97309-4.
  • (Data non disponibile) - Edizione su CD jewel box, CGD East West, 4509 97309-2. Made in Germany.
  • 25.09.2012 - Edizione su CD, collana Legend, Tamata, ASIN B008Q7O758.

 

Musicassetta

Giorni Infiniti

Rassegna stampa

19 giugno 1994 - La Gazzetta - "Il ritorno dei Pooh"

19.06.1994 - La Gazzetta - Il ritorno dei Pooh

[...] A settembre uscirà per la «Cgd», «Musicadentro», il nuovo lavoro registrato tra lo studio Condulmer di Zerman di Mogliano Veneto (Treviso) e il Morning Studio di Milano.
[...] Il nuovo lavoro «è un ritorno alle origini - spiegano i musicisti - ai tempi delle cantine, quando l'incisione delle canzoni non era molto diversa dai provini fatti in casa. Il prodotto - spiegano - che usciva dallo studio di registrazione negli anni ottanta era sempre così preciso e perfetto che si perdeva un po' di quell'essenza, di quello sporco tipico dell'esecuzione live. È stato difficile per noi uscire dall'elettronica che ha caratterizzato il decennio scorso, periodo di asetticità musicale».
Per uscire da quel limbo, i Pooh si sono chiusi in una villa sulle colline liguri, creando in un mese, «con una spontaneità e un entusiasmo per nulla artefatti», le dieci canzoni dell'album.
Il risultato è un disco «energico, di rock, puro, scevro da campionature e suonato con gran uso di chitarre, di organo Hammond e di batteria».
Le musiche sono di Facchinetti, Canzian e Battaglia, mentre i testi di D'Orazio e Valerio Negrini [...]. Gli arrangiamenti sono degli stessi musicisti - soprattutto di Battaglia - seguiti, come collaboratore musicale, da Emanuele Ruffinengo.
I brani «raccontano la vita in tutte le sue sfaccettature e rispecchiano i dubbi e le incertezze di questi anni».
[...] «Vorrei» che sottolinea «l'assoluto bisogno di partecipazione a qualsiasi problema che ci circonda» e «Le canzoni di domani» [...]: «Dopo tanta musica e parole che hanno raccontato mille storie, oggi dobbiamo inventarla noi una canzone e non lasciare che siano gli altri a scriverla».
La confezione del cd, hanno anticipato i Pooh, sarà «una scatola che potrà essere destinata alle cose più importanti».

26 novembre 1994 - La Provincia - "Inossidabili Pooh", di Michela Buccellati

26.11.1994 - La Provincia - Inossidabili Pooh, di Michela Buccellati

[...] Per il loro ultimo lavoro discografico dedicato in parte all'amore e in parte agli interrogativi sul futuro, i Pooh sono tornati ad incidere come facevano un tempo: accantonato l'uso del computer, si sono chiusi in una casa della Liguria e hanno continuato a suonare e riarrangiare fino a quando non trovavano la versione che potesse mettere tutti d'accordo [...]