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Quando la musica incontra il fumetto: "Terry B." secondo Serratore - Giovedi' 22.08.2013

Terry Broome«Dicesti tutto in una volta Milano esplose dalle dita come pezzi della luna contro i vetri del mattino come lampi in faccia, un anno e mezzo fa.
Dove hai ballato solo un giorno ritorna già il secondo inverno. La compagna parla strano ma t'insegna l'italiano per capire, per spiegare come mai niente scorre via, tutto viene aperto come le valigie in un aeroporto. Ogni amore andato via quelle notti di persone e quel rumore che non se ne va.
In quei tuoi occhi troppo grandi come le strade d'oltremare c'è il disordine dei sogni degli alberghi senza cielo di quell'uomo troppo solo, anche per te.
Atterrasti qui per cambiare vita tua sorella in fondo c'era già riuscita. Quale vento ti strappò il biglietto di ritorno il quinto giorno di un'estate fa.
Tutto scorre via, tutto si scolora da una mano all'altra come te allora come i soldi e le bugie e i giornali della sera.
Chissà che cosa cambierà per te...
»

Così Valerio Negrini nel 1986 raccontò la storia di Terry Broome, una ex modella detenuta a quei tempi presso il carcere di San Vittore per omicidio colposo.
"Terry B.", canzone musicata ed interpretata da Roby Facchinetti, venne inclusa nell'album "Giorni Infiniti", LP celeberrimo tra i fan per essere stato stampato su vinile bianco. La sua introduzione veniva eseguita durante i concerti a partire dalla fine degli anni '70 con il titolo "Odeon" (per ascoltare la traccia live: http://youtu.be/8m_EpMrLxHg).

Ma ciò che vogliamo proporvi oggi è la personale interpretazione che Gianluca Serratore ha voluto dare di tale canzone, grazie alla sua abilità di disegnatore...

 

Pubblicato lo scorso 06 gennaio dopo aver saputo della scomparsa di Negrini, le tavole che illustrano il filmato in realtà risalgono al 1999. Serratore si è dimostrato disponbile a rispondere ad alcune nostre domande.

Redazione: Parlaci del tuo rapporto con la musica, soprattutto con quella dei Pooh.
Serratore: «Ho sempre ascoltato molta musica italiana. Mi piace ascoltare i testi. Mi piacciono i racconti. Mi piace ascoltare le persone che sanno raccontare. Ci sono dei testi dei Pooh che fanno proprio questo, raccontano, a volte storie, a volte emozioni, a volte entrambe. Mi colpiscono le storie che raccontano di punti di non ritorno, come “Terry B.” o, in modo meno drammatico, ma lo stesso profondo, “La mia donna” che è stato l’incipit attorno al quale ho costruito il mio primo romanzo (tuttora inedito)».
Redazione: Come mai ha scelto proprio "Terry B." per esercitare le tue qualità di illustratore?
Serratore: «Il merito è stato anche della musica struggente, che già dai primi accordi si è aggrappata alla parte malinconica della mia personalità e lì, ancora oggi si fa ascoltare. Io vivo e mi spiego per immagini, quindi quando ascolto una canzone o una persona, nella mia testa si accendono scene, come sintesi e metafore dei discorsi. In fondo il fumetto è una serie di vignette che sintetizzano una scena, un discorso».
Redazione: A livello pratico, come avviene la realizzazione di un racconto per immagini come quello da te realizzato?
Serratore: «Lo storyboard avviene unendo queste immagini e stando attento che il racconto funzioni e non ci siano buchi narrativi. È chiaro che nell’occasione di “Terry B.”, il testo di Valerio Negrini era il corpo portante e i miei disegni erano i vestiti che lo ricoprivano. Per quanto riguarda le tecniche (china, matita, acqurello) dipende dall’emozione che voglio raccontare. Nel caso di “Terry B.” ho usato la china, tecnica appresa alla scuola di fumetto dalla quale ero uscito da poco più di un anno. Ad oggi provo tenerezza a rivedere certe insicurezze nel tratto, la paura di dove appoggiare il pennarello (specialmente nei volti, che sono la parte più difficile)».
Redazione: E' stato necessario molto tempo per completare il lavoro?
Serratore: «Per i tempi dobbiamo considerare che realizzare una tavola a fumetto, non significa soltanto prendere il foglio, temperare la matita e mettersi a disegnare, ma c’è tutto un lavoro che riguarda la ricerca della documentazione foto di paesaggi, case, carceri (come in questo caso) città, vestiti, auto, armi, ecc. che poi verranno usati per rendere il disegno più vero e non stereotipato. Per i tempi dipende dalla pratica, dal tipo di storia, dai dettagli e gli sfondi che devono essere disegnati, dal numero di vignette in una tavola, quindi molto variabile, potremmo dire più o meno una giornata per ogni tavola».

E' bello constatare quante forme e strade diverse possa prendere la passione per la musica. Il disegno è una di esse, è l'immagine che si fissa nel tempo e sa esprimere sensazioni ed emozioni altrimenti difficilmente trasmittibili con le sole parole. Ma, cosa ancora più importante a nostro avviso, questo specifico caso dà la misura di come le parole di un uomo, il suo raccontare, possano riuscire a trasmettere ispirazione.

Autore - La Redazione