Pooh - Notizie e novità del 2014 - Febbraio

Da "Voci per Valerio" di Christian Iansante, "Uomini soli" - Lunedi' 17.02.2014

 

"Uomini soli" è il brano dei brani. Già anticipato in rete come pezzo di presentazione dell'intero lavoro, ritorna oggi come prosecuzione degli ascolti e pezzo di apertura del CD numero 2.
Uno dei momenti più intensi e significativi dal punto di vista letterario, dell'opera negriniana nella sua interezza. Trova spazio una base che seppur rivisitata nei suoni, replica esattamente la melodia originale che l'ha resa celebre. Molto sentita l'intrrpretazione di Fabio Boccanera, in uno dei pochi pezzi eseguiti direttamente sulla musica, per non perderne i tempi e stare sempre dentro l'atmosfera vagamente parigina di una piovosa giornata d'autunno nella quale un uomo, probabilmente realizzato ed appagato, che nel caso specifico ha la voce di Johnny Depp, riflette ad alta voce sulle cause che generano la più triste delle condizioni sociali: la solitudine!

Christian Iansante

La canzone

È giusto che di "Uomini soli" siano i Pooh a parlarne, tutti quelli che sono stati coinvolti nella creazione di questa autentica pietra miliare nella storia del gruppo.

«Dio delle città e dell'immensità, tu che hai creato il petrolio e l'anguilla, gli uffici stampa e i pipistrelli, dove andranno a finire i cantanti dopo l'ultimo applauso? All'inferno, in paradiso o al ristorante coi giornalisti? Li incontri dove la gente viaggia e va a telefonare, angeli con le ali in leasing che volano basso, dormono poco e sono più belli in TV. Perduti nel Corriere della Sera e anche nel Gazzettino della Locride, nell'Eco del Burundi e nel Troia Telegraph se no qualcuno è geloso. A volte un uomo è da solo perchè ha in testa strani tarli, o ha rubato una mongolfiera, o ha perso il suo ultimo festival, o il cappello sul luogo del delitto. Perchè la vita l'ha già messo al muro, o perchè in un mondo falso è un uomo vero. Oppure è il favorito dai bookmakers. Hotel Londra, ultimo giorno. Il Mar Ligure è agitato, ma c'è molto sole a intiepidire il vento di fine inverno. Chiavi al portiere, facce da copertina e si va al fronte. La Riviera di Ponente è un carnevale di traffico e capannelli di gente fuori dagli alberghi. Vediamo se si può impararare questa vita e magari un po' cambiarla, prima che ci cambi lei. Noi siamo carne da palcoscenico, duri da cuocere. Ma al mondo non sono tutti primi della classe. Anche i cacciatori di autografi chiedono a Babbo Natale che si possa campare di più e meglio, senza violentarci più con nevrosi e gelosie, perchè questa vita stende e chi è steso dorme o muore oppure fa l'amore! Tutti, Lituani e bagnini, danzatrici del ventre, contrabassisti e pigmei meritiamo una Lambada e un tiramisù, che cadano i muri inutili, magari addosso a chi li ha fatti, le statue dei furfanti e le barricate in camera da letto: vediamo se si può imparare queste donne e cambiare un po' per loro e cambiarle un po' per noi... Salutando la gente dalla macchina come astronauti a Broadway, entriamo dove si fa la Storia. Qui occorrono pass, credenziali Nato e certificati medici o non vi aprono. Ma la scatola nera della nostra macchina del tempo seguita a registrare. La nostra favola dobbiamo rileggercela un po' tutte le notti prima di dormire o di ripartire. Per non scordare gli anniversari, per non pagare i conti due volte, per non sbagliare le parole delle canzoni e della vita. Perchè sul palcoscenico o sul tram, scalando le montagne o guardando Beautiful, se un uomo perde il filo è soltanto un uomo solo...». Valerio Negrini

«In effetti "Uomini soli" era un brano per niente sanremese, e forse proprio per questo ci venne l'idea di portarlo al festival. Venivamo da un periodo un po' sottotono, per una serie di motivi l'entusiasmo e gli stimoli lasciavano a desiderare. Avevamo bisogno di uno scossone. E per fortuna la frustata è arrivata. Dal momento in cui abbiamo deciso di partecipare a Sanremo siamo entrati nel clima. Solo facendolo, ti rendi conto che Sanremo scatena una serie di tensioni inimmaginabile. E non parlo solo dei giorni del festival, ma di tutto quello che succede prima, durante e dopo». Roby Facchinetti

«Andare a Sanremo con un pezzo non pensato per Sanremo è stata una scelta giustissima. Comunque fossero andate le cose, saremmo caduti in piedi, perchè "Uomini soli" è una grande canzone, un pezzo davvero ispirato. Per me è la più bella canzone dei Pooh». Dodi Battaglia

«C'è un momento della canzone in cui Valerio ambienta il suo racconto di solitudine tra i binari di una stazione, "dove la gente viaggia e va a telefonare", tra indefferenza e ombre frettolose, con queste figure che si aggirano "colo dopobarba che sa di pioggia e la ventiquattro ore". Gente che non si sa se sta partendo o è appena arrivata, ognuno con la sua storia, i suoi pensieri, uomini soli che si nascondono dietro un paio di occhiali o "perduti nel Corriere della Sera...". Una serie di immagini forti e straordinariamente poetiche, ma a Sanremo c'è poco posto per i sentimenti, a Sanremo vale tutto ed ecco allora che un team di discografici illuminati chiede l'eliminazione del nostro brano in quando "dichiaratamente infarcito di messaggi pubblicitari", quella citazione al "Corriere della Sera" non lascia dubbi. La petizione finisce sui tavoli dell'organizzazione che alla fine ci costringe a cambiare la riga incriminata con una più generica "perduti nei giornali della sera". Non ci crederete, ma è successo anche questo... Perchè Sanremo è Sanremo!». Stefano D'Orazio

«È una immagine precisa della solitudine ai giorni nostri, che è diversa dalla solitudine dell'Ottocento, che era forse più romantica, più raccontata dai poeti. La solitudine oggi uno la vive in mezzo alla gente: Valerio ha scattato una fotografia perfetta. Ed è fantastica questa invocazione al Dio delle città, che è un Dio modernizzato, fatto un po' di ferro e un po' di cemento, che sta sopra questo mondo così poco naturale, troppo costruito, quindi per niente spontaneo. Lo trovo un pezzo moderno e al tempo stesso davvero profondo per quello che dice. Questa canzone non l'abbiamo scritta per Sanremo: quando ci hanno proposto di partecipare al festival l'avevamo già incisa». Red Canzian

Presentato al Quarantesimo Festival di Sanremo, tenutosi nella nota località ligure dal 28 febbraio al 3 marzo 1990, fu eseguita per la prima volta proprio durante la prima serata. Classificatasi prima con 2.709.100 voti, la canzone venne interpretata durante la stessa kermesse da Dee Dee Bridgewater, che ne diede un'intensa interpretazione con il titolo "Angel of the night".
La canzone, oltre ad essere apparsa ovviamente come singolo, è stata inclusa nell'album omonimo pubblicato subito dopo ed è presente in tutte le antologie e album live pubblicati successivamente..

La voce

Fabio BoccaneraFABIO BOCCANERA

Fabio Boccanera è un attore e doppiatore.
La carriera di Boccaneraè cominciata all'età di quattro anni, quando nel 1968 doppiò Tamburino nel film d'animazione della Disney "Bambi". La sua voce è legata ai visi degli attori Johnny Depp, Ben Affleck, Colin Farrelli, Christian Bale. Nel suo curriculum figurano anche Ralph Macchio nella trilogia di "Karate Kid", Billy Zane in "Titanic".

Nel campo delle serie televisive, Boccanera ha doppiato ad esempio James Marsters nel ruolo di Spike in "Buffy l'ammazzavampiri", Josh Holloway in "Lost", Amaury Nolasco in "Prison Break", David Anders in "Alias", Stephen Moyer in "True Blood".
Nel campo dell'animazione ha al suo attivo Balto, protagonista dell'omonimo film, Kai in "Akira", Victor Van Dort in "La sposa cadavere".
Tra i riconoscimenti ricevuti figurano il Premio Voce maschile dell'anno attribuito dal pubblico al Gran Galà del Doppiaggio - Romics nel 2005. Il Premio Voce maschile dell'anno attribuito dal pubblico al Gran Galà del Doppiaggio - Romics del 2007. Il 4° Premio "Ferruccio Amendola" al Gran Galà del Doppiaggio - Romics del 2008.

Note tecniche

Parole e musica: Valerio Negrini, Roby Facchinetti.
La voce di Fabio Boccanera è stata incisa da Franco Mirra presso Fono Roma Film Recording - Roma.
La musica di Giulio Del Prato è stata incisa presso Studio Del Prato - Roma.

Autore - La Redazione