Pooh - Opera Seconda

Opera Seconda

Lato A e lato B della copertina.

Dati

  • Titolo = Opera Seconda
  • Pubblicazione = 09 ottobre 2012
  • Versione = CD
  • Editore e codice = Trio srl, 95453192-6
  • Tipo audio = Stereo
  • Questo lavoro è stato pre-prodotto nel mese di giugno a Montegrotto Terme, nella quiete del "nostro rifugio" presso l'Hotel Miramonti Relilax, con la collaborazione, per la parte tecnica, di Michele Vannucchi e Gaetano Simone.
  • E' stato poi registrato tra Luglio e Settembre al "Logic Studio" di Milano per le batterie, con l'assistenza di Radu Munteau, ai "Punto Rec Studios" di Torino per l'orchestra, con l'assistenza di Fabrizio Argiolas, Marco Barberis, Cristian Demaestri e allo "Studio Q" di Milano per le chitarre, i bassi, le tastiere, le voci.
  • Le batterie sono state registrate da Renato Cantele.
  • Le chitarre, i bassi, le tastiere e le voci sono state registrate da Alberto Roveroni con l'assistenza di Valerio Celeste.
  • I missaggi sono stati eseguiti da Renato Cantele presso lo "Studio Q".
  • Il mastering è stato effettuato da Maurizio Biancani presso la Fonoprint di Bologna.
  • Gli arrangiamenti orchestrali sono del maestro Danilo Ballo.
  • L'orchestrazione e la direzione è stata affidata al maestro Fabio Gurian.
  • L'art work della copertina è stato curato da Flora Sala per lo Studio Anastasia.
  • Le foto sono opera di Cristian Dossena.

Formazione

  • Dodi Battaglia = voce, chitarre.
  • Red Canzian = voce, basso.
  • Roby Facchinetti: voce, tastiere.
  • Collaborazioni
    Danilo Ballo = voce, tastiere.
    Phil Mer = batteria.
    Fabio Gurian = orchestrazione.

Sara nel sole

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Roby Facchinetti

Sara da sei mesi va in città
la mattina presto prende il treno
e fra i libri il diario e il finestrino
nasce il sole forte del mattino.
E si affolla la gente nei bar
mentre il cielo è sereno
Sara ha in corpo la rabbia e l'età
per amare Milano.
Sara ha quindici anni e dietro lei
scorre un vecchio film in bianco e nero
ne provincia ne periferia
tutto un mondo da buttare via.
E la scuola non vale di più
meglio starsene in giro
la stazione i suoi treni dal sud
Sara un frutto maturo.
Sara respira
dall'asfalto al cielo è primavera
e nessuno se ne è accorto ancora
Sara nel sole
col sorriso scalda le parole
di un ragazzo pallido e gentile.
Il ragazzo graffia la città
da una radio libera del centro
per un suo linguaggio un po' speciale
già due volte gli hanno fatto male.
La stazione è la casa di chi
non ha niente da fare
e un amore comincia così
non parlando d'amore.
Sara respira
dai cortili ai tetti è primavera
quest'incontro è un sogno un'avventura.
Sara si è accesa
e un coraggio strano l'ha sorpresa
la sua pelle ha voglia di qualcosa.

Cantero' per te

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Dodi Battaglia
  • Voce: Roby Facchinetti, coro

Stella di giorno, frutto d'inverno
io canterò per te
se ti senti un aliante che cade
strade d'aria avrai da me.
Segretamente sopra la gente
io canterò per te
per fermarti nel viso il sorriso
che ora c'è.
E canterò per te
forse hai bisogno solo di un sogno
ma io canterò per te.
Tu sei la bruciante fantasia
la corrente che porta via
confusione in mente, folla e follia.
Tu sei, tra la gente che non è
e io canterò per te in faccia al mondo.
Viola di marte, sempre più forte
io canterò per te
come onda che viaggia alla spiaggia
le mie braccia avrai da me.
Con i tuoi occhi quasi mi tocchi
io canterò per te
per averti domani nel mondo
via con me.
E canterò per te
forse hai bisogno solo di un sogno
ma io canterò per te.
Non si può sbagliare sei
l'altra parte del sole
sono pronto a farmi male con te
e via dalla gente che non è
e io canterò per te in faccia al mondo.

Maria marea

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Red Canzian
  • Voce: Red Canzian, Claudio Baglioni

E Maria guardava fuori e spariva con la mente
sulla scia dei marinai al di là dell'orizzonte.
E Maria guardava dentro nelle tasche ai forestieri
e sognava ad ogni incontro di attaccarsi al vento
per andare via.
E Maria imparò di tutto, anche come avvelenare
con la bocca, con il petto, a graffiare come un gatto.
E Maria lasciò ben poco a quell'uomo che dormiva
una scia di buon profumo in riva al mare e via.
E cosi se ne andò senza idea di dove andare,
prese terra in mille porti, porti da dimenticare.
Maria marea oltre il mare c'è sempre altro mare
e di più.
Maria marea con le ombre più amare nel cuore
e di più, e di più.
E Maria non incontrò mai cuori buoni e intelligenti,
solo il petto dei cattivi, tatuato coi serpenti.
E Maria, la principessa era rosa troppo rossa
per potersi far toccare da amori senza amore.
E cosi se ne andò con l'idea di dove andare
camminò sulla marea, prese l'onda e l'abbracciò.
Maria marea sotto il mare c'è sempre più mare
e di più.
Maria marea affondare è un pò come volare
e di più, e di più.
Nelle notti di troppa luna
quando il passato balla col presente
c'è chi sull'isola nella corrente
vede ancora Maria che sta fuggendo via.
Maria marea oltre il mare c'è sempre altro mare
e di più.
Maria marea con le ombre più amare nel cuore
e di più.
Maria marea affondare è un pò come volare
e di più, e di più.

Maria marea oltre il mare c'è sempre altro mare...

E' bello riaverti

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Roby Facchinetti

Tu non lo sai come si sta
nell'infinita attesa
dietro a una porta chiusa
tra oggetti che guardano te.
Ci dormi su ci bevi su
vivi così per dire
e non ne sai uscire
ma andare via come si fa.
Qui non c'era molto senza te
io ho fatto del mio meglio ma
ci si può smarrire
tra le cose care
inventate in due.
Quando vorrai si spiegherà
che avvenne quella sera
non l'ho capito ancora
ma è bello sai riaverti qui.
Qui nel petto e nella mente mia
c'era amore e non è andato via
e lo puoi sentire
dentro me tremare.
Qui ti prego non giochiamo più
qui con gli occhi e nuove stelle tu
porti luce ancora
dove più non c'era.
Ci si può smarrire
tra le cose care
inventate in due.

Ci pensero' domani

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Dodi Battaglia
  • Voce: Mario Biondi, Dodi Battaglia

Lei entrò, sulle scale qualcuno guardò
i suoi strani vestiti
appoggiò le spalle alla porta dicendo:
con lui ci siamo lasciati
osservai due occhi segnati
e il viso bagnato dalla pioggia
non so, mi disse, non so come uscirne fuori, non lo so.
La guardai,
ed ebbi un momento di pena,
perché sembrava smarrita,
io vorrei mi disse, vorrei che non fosse cosí,
ma è proprio finita
disse poi
ritrovando un sorriso a stento:
comunque l'ho voluta lo sai,
le strade per farmi del male non le sbaglio mai.
Poi mi raccontò la storia che io sapevo già
dall'ultima volta si sentiva
che era più sola, più cattiva.
Si calmò, guardandosi intorno
e parlammo di me, bevendo più volte
si sdraiò in mezzo ai cuscini e mi disse:
con te ero io la più forte
disse poi inseguendo un pensiero:
è vero, con te io stavo bene
e se io fossi una donna che torna
è qui che tornerei.
Poi cenammo qui, le chiesi:
domani cosa fai
la pioggia batteva sui balconi
rispose: ci penserò domani!
Mi svegliai la mattina
e sentii la sua voce di là:
parlava in inglese.
La guardai:
aveva il telefono in mano e il caffè
e non mi sorprese
accettai il breve sorriso
e il viso di una che non resta.
Se puoi, mi disse, se puoi,
non cambiare mai da come sei!
Poi se ne andò via nel modo che io sapevo già,
passava un tassì, lo prese al volo
abbi cura di te, pensai da solo.
Abbi cura di te, pensai da solo.

Pierre

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Roby Facchinetti

Penso a te
nei tempi della scuola con noi
sottile pallido e un po' perso
tu già da noi così diverso
e triste.
Penso a te
ricordo, si rideva tra noi
di quel tuo sguardo di bambina
di quella tua dolcezza strana
e triste.
Pierre ti ho rivisto questa sera e tu
tu abbassi gli occhi
ti nascondi e poi
te ne vai.
Scusami se ti ho riconosciuto però
sotto il trucco gli occhi sono i tuoi
non ti arrendi a un corpo che non vuoi
senti...
Pierre sono grande ed ho capito sai
io ti rispetto
resta quel che sei
tu che puoi.
Pierre sono grande ed ho capito sai
io ti rispetto
resta quel che sei
tu che puoi.

Se c'e' un posto nel tuo cuore

  • Testo: Stefano D'Orazio
  • Musica: Red Canzian
  • Voce: Red Canzian

Riposa gli occhi e non pensare
c'è la notte che ti aiuta
e dormi e lasciami giocare
a quando non sarai più qui
a quando un giorno un nuovo amore
ti riscalderà di più.
E dormi stretta alla mia pelle
che domani non si sa.
E sogna che il tuo compleanno
tornerà tra appena un anno
e avrai volato e navigato
io chissà dove sarò
ma se c'è un posto nel tuo cuore
non farò rumore, tienilo per me.
Al vento che cambia
a un cielo bambino
ai fuochi di festa
a me che resto qui vicino
ai nostri pensieri
ai sogni di ieri
a tutti gli amori che incontrerai.
C'è ancora tutto da inventare
sulle rive del tuo mare
avrai bufere e vento e sole
ed ancora e ancora amore.
E cambieranno le parole
sulla musica che sai
ma se c'è un posto nel tuo cuore
non farò rumore, tienilo per me.
Al vento che cambia
e cambia la vita
a quando mi prendi
e tocco il cielo con le dita
e intanto che dormi
arriva domani
e ancora ti svegli qui nelle mie mani.

Quaderno di donna

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Roby Facchinetti

E' un po' che non ti vedo più
credevo fossi via
va meglio o no con lui?
Gli hai dato il suo bambino?
Di giorno chi lo tiene?
Coi soldi state bene?
E l'università?
Rinunci o ce la fai?
Io mi ricordo una piazza di donne
e il mio rischio di essere maschio
e gridavi: io vivo, non sono un oggetto,
raccontala adesso la libera scelta,
che scelta non è.
Però ti sei difesa bene
tu sei ancora tu
     Io ti rispetto, tu hai fatto di tutto
resisti fino all'ultimo
     Stretta dal tempo che batte nel petto
la sua spavalderia
l'orgoglio di una tigre
su quelle spalle magre
la strada è questa ormai:
vai avanti ce la fai.
Io mi ricordo la piazza di Maggio:
sei pazza! Ti dissi fra i pezzi di carta
rimossi dal vento e girata di spalle
dicesti: mi spiace, ragazzo,
il pazzo sei tu!

In diretta nel vento

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Dodi Battaglia
  • Voce: Dodi Battaglia

Vivo
mi piace la notte e ci vivo
con le mie sigarette
e il piatto che gira
e dietro i vetri la città.
Strano
il microfono è come un bambino
gli parlo e non so
se dorme o mi ascolta
la luce è sciolta nel caffè.
E ogni notte così, questa radio è il mio mondo
coi dischi, i giornali e gli scontrini del bar.
Senti, senti, il telefono ancora
è la solita signora, oh no!
Ed invece sei tu
ma senti che sorpresa
due giorni e due notti per dimenticarti
metto un disco per te poi vattene a dormire
no, scusa, aspetta, dimmi dove sei.
Dimmi
stasera sei in casa da sola
o parli nascosta
fra coperte e cuscino
la radio è li vicino a te
e addosso cos'hai
voglio saperti tutta
ti voglio sentire come stanno lì
senti, senti, volevi pensarci
o allora ci hai pensato o no.
Metto un disco per te
e fra pensieri e suono
mi torna la voglia di due giorni fa.
Parla ancora con me
l'antenna è un'ombra bruna
contro la luna e sopra la città.
L'alba dietro le case si scalda
e questo momento
in diretta nel vento
lo voglio dedicare a te.

Chi fermera' la musica

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Dodi Battaglia
  • Voce: Roby Facchinetti

Ora si respira hai travoltola mia barriera
una polveriera!
Quante donne che sei stasera
tastiera che suoni per le mie mani
luna a cui mando i miei areoplani
stai cambiando i suoni alla mia musica.
Buona primavera
per chi vola non c'è frontiera
bevo per chi è bravo a mangiarsi la vita vivo
per quelli che vanno in amore spesso
per te che mi cambi colore addosso
per me stesso
cambio pelle e stelle io.
Chi fermerà la musica
l'aria diventa elettrica
e un uomo non si addomestica
le corde mi suonano forte
la molle è carica.
Chi fermerà la musica
quelli che non si sbagliano
quelli che non si svegliano
stanno nei porti a tagliarsi le vele
tu parti nel sole con me.
Ero barricato nel mio spazio come un bandito
brava mi hai colpito
ti ringrazio non hai sbagliato.
Mi hai dato contatto alla mia maniera
sospetto che stai per costarmi cara
l'aria è troppo chiara per nascondersi.
Chi fermerà la musica
l'aria diventa elettrica
e un uomo non si addomestica
le corde mi suonano forte
la molla è carica.
Chi fermerà la musica
quelli che non si sbagliano
quelli che non si svegliano
stanno nei porti a tagliarsi le vele
tu parti nel sole con me.
Buona primavera per chi vola non c'è frontiera
ora si respira
quante donne che sei stasera.
Chi fermerà la musica
l'aria diventa elettrica
e un uomo non si addomestica
le corde mi suonano forte
la molla è carica.
Chi fermerà la musica.

Il ragazzo del cielo (Lindbergh)

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti, Red Canzian
  • Voce: Red Canzian, Roby Facchinetti

E, la luna silenziosa,
fu, stupita fu curiosa.
Ma tu chi sei, perché tu sai volare?
Così parlò, la luna all'aviatore.
Sai, quant'è lontano il mondo
sai, quant'è profondo il mare?

Rispose lui: Io devo attraversare
aiutami, non farmi addormentare.

Sull'Oceano Atlantico, la notizia passò,
dalle Azzorre, all'Africa, ogni nave svegliò,
il ragazzo del cielo è arrivato a metà
del suo viaggio da solo
forse ce la farà.
La luna all'orizzonte,
bagnò di luce bianca la fronte stanca dell'uomo
finché a levante apparve il mattino.
E nell'aria gelida, finalmente scoppiò,
un'aurora magica, che la notte incendiò
e si accese il mare, sulla porta dell'est
poi l'Europa nel sole, dietro al porto di Brest.
Non c'era più la luna,
ma dove in quel momento era notte
c'è chi sorpreso,
vide la luna fare un sorriso.

Note sull'album

Commento ai contenuti dell'album da parte dei redattori di iPooh.it

Forse sarà saltato all'occhio che "Opera Seconda" si apre con il Sole di "Sara nel sole" e si conclude con la Luna di "Il ragazzo del cielo (Lindbergh)". Ci siamo domandati se si sia trattato di una precisa scelta.
Abbiamo avuto l'opportunità di porre la domanda a Danilo Ballo, il quale ci ha confermato la giustezza dell'osservazione, aggiungendo "Ed entrambi hanno in comune la voglia di superare un confine...".

Il Cd ed il foglietto contenente le date del tourr

CD    Date del tour

Il libretto fotografico ed alcune delle sue pagine

Libretto fotografico

Libretto fotografico

Libretto fotografico

Libretto fotografico

Note contenute nel libretto

"Abbiamo voluto arricchire undici brani della nostra storia con nuove parti strumentali inedite, appositamente scritte per cercare di fondere le antiche e le attuali emozioni in un unico percorso, inun'unica opera.
Ci auguriamo che ognuno di voi possa cogliere la vera anima di questo progetto".
Roby, Dodi e Red

Crediti

Grazie a Claudio Baglioni e a Mario Biondi per averci regalato la loro voce.
Grazie infine a Phil Mer per il suo drumming fresco e creativo.
Vorremmo ringraziare tutte le persone che da sempre ci sono vicine, e con il loro lavoro, la loro costante professionalità e il loro amore nei confronti della nostra musica ci permettono di realizzare progetti artisticamente gratificanti come questo.
Grazie quindi a: Antonella Spotti e Simona Zangrandi le "mammine" del nostro ufficio, Franco Cusolito il nostro manager, Claudio Ferrante il capo di Artist First, Riccardo Vitanza il nostro capo ufficio stampa, Giovanni D'Amico addetto stampa, Marco Stanzani, Alessandra Placidi, Elisa Parolini, Clarissa D'Avena promozione radio-TV, Patrizio Visco il nostro (rock) legal advisor, famiglia Braggion per la splendida ospitalità a Montegrotto e Max Dalla Bona per la logistica.
E ancora grazie a: Artist First, Parole & Dintorni, Red & Blue, Easyreplica, Casale Bauer per le chitarre Fender, Exhibo per Sennheiser, Amplificatori Mark Bass, Laurus Bass, Pierpaolo Adda di Guitar Ranch, i liutai Marco De Santi, Roberto Fontanot, Agostino Carella per Agostin Custom Guitars, Maton Guitars Australia, Yamaha, Roland, Arturia, Midiware, Lucky Music, Esse Music, Daminelli Pianoforti, Musical Box, 440Hz di Varese, D'Addario Strings, Ernie Ball Strings, Gretsch drums, Zildjan Cymbals, Wincent Sticks, Mogar Music, Proel, Suzuki Music.
Al termine di questo lavoro il nostro pensiero va ad un grande direttore d'orchestra, il Maestro Franco Monaldi, che dal 1971 al 1985 ha impreziosito la nostra musica con splendidi arrangiamenti.

Cartolina promozionale

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Rassegna stampa

Gennaio 2013 - RARO! - N° 250 - Pag. 72 - "Pooh - Opera (seconda)", di Lucio Nocentini

[...] Una manciata di cover meravigliose, che hanno fatto la storia della musica italiana, e altre canzoni che invece non fanno parte dell'immaginario collettivo. Un disco insolito, senza inediti apripista. Come nasce questa idea?
(Red) - Avevamo voglia di farlo così e non abbiamo dovuto convincerci tra di noi perché tutto nasce dal fatto che quando siamo ripartiti con la nuova avventura in tre, parlammo già di fare qualcosa  di orchestrale usando il termine "mandolini bulgari". Erà già nelle nostre intenzioni, insomma, un disco di questo genere e quando abbiamo scelto i brani, non volevamo necessariamente riproporre i nostri successi, non volevamo dare l'impressione di fare una compilation. Se mai era nostra intenzione mettere insieme un racconto. Infatti abbiamo scelto dei personaggi nostri, li abbiamo messi in una grande storia, e abbiamo dato loro la possibilità di raccontare nuovamente quello che avevano dentro. Pierre, e il suo outing era una roba del '76, nientemeno. Il femminismo di certi testi... Purtroppo, se leggi la cronaca attuale e le violenze che ogni giorno subiscono tante donne ti accorgi che non c'è stata l'evoluzione che si sperava. Anzi, allora almeno, si sognava di cambiare tutto. Ora i nostri figli sognano l'oggi per il domani.
(ROBY) - Questo era uno dei progetti che tenevamo nel cassetto. Già dagli anni Settanta facevamo dei concerti con l'orchestra, con Franco Monaldi, arrangiatore straordinario. Quattro o cinque album li abbiamo fatti con lui, quindi diciamo che le radici partono da lì. Nel '72 facemmo una tournée nei teatri [...]. Il nostro mondo musicale si presta ad essere fatto in chiave sinfonica o quasi. Da tempo il nostro pubblico ci chiedeva una tournée con l'orchestra. L'orchestra viene di solito utilizzata come riempitivo, noi invece volevamo che il nostro suono acquisisse energia proprio grazie ad essa. Una fusione tra rock e orchestra. Non tutte le cover si prestavano però ad essere manipolate in questo modo. Questi 11 pezzi sono stati arricchiti di parti inedite, parti di musica sinfonica [...].
(Dody) - [...] abbiamo scelto solo quei brani che avessero un forte filo conduttore tra di loro. I personaggi sono attuali anche dopo trent'anni. Comunque, dovevano avere requisiti musicali ionei da poter essere sviluppati e se possibile arricchiti. Questo per il progetto in toto. Il discorso dei duetti è venuto dopo ed è maturato grazie all'amicizia e alla stima che abbiamo per gli artisti colleghi coinvolti. Mario Biondi, ancora prima di diventare famoso, ci inviò un cd con Ci penserò domani fatta da lui, e ci disse che quella era una delle canzoni che più amava al mondo [...]. Insomma, questo duetto non è stato un gioco di scuderia discografica ma è nato dall'amicizia e dalla stima reciproca tra noi. Come con Claudio (Baglioni n.d.a.). Eravamo ragazzini e ci ci si vedeva al Piper, a Roma [...]. Già il titolo Opera, doveva essere per forza così perché si riallaccia al nostro lavoro Opera prima fatto con la CBS e che si collega al nostro passato.

Gennaio 2013 - RARO - N° 250    Gennaio 2013 - RARO - N° 250