Pooh - Notizie e novità del 2014 - Maggio

Da "Voci per Valerio" di Christian Iansante, "Pierre" - Mercoledi' 14.05.2014

 

Un pezzo che in assoluto non poteva mancare dentro questa collana di ricordi è "Pierre", il brano del 1976 che unitamente a "Linda" (scelto per il 45 giri) rimane il più in "memoria" dell'intero LP "Poohlover", album che sancisce i Pooh produttori di se stessi dopo la parentesi di cinque anni vissuta con Giancarlo Lucariello, periodo determinante per la storia del gruppo e di tutto quello che avverrà da quel momento in poi.
Il testo di "Pierre" si commenta da solo, non fosse altro che per la straordinarietà della sua delicatezza ed eleganza rispetto a un argomento decisamente poco trattato all'epoca. La melodia è tra le più belle in assoluto dell'intera carriera del gruppo, tan'è che per non "scalfirla" troppo, il maestro Esta ha scritto uno spartito sui generis che rievoca il brano senza mai citarlo davvero. Magistralmente eseguita da un vero e proprio quartetto d'archi, la base ha un autentico retrogusto di legno levigato e sposa perfettamente l'interpretazione di Andrea Mete che trova senza artifizi il tono giusto e sobrio di una mai ostentata emozione!

Christian Iansante

La canzone

Pierre è un brano tratto dall'album "Poohlover" del 1976, il primo album prodotto dai Pooh dopo il "divorzio" dal produttore Giancarlo Lucariello. Pur restando "Pierre" un brano di cui tanto si è detto circa l'argomento trattato, ovvero l'omosessualità (anch'essendo solo il secondo della discografia del gruppo in cui viene affrontato l'argomento, dopo "Lei e lei" di ben tre anni prima, inclusa nell'album "Parsifal"), si tende spesso a dimenticare che la canzone è in realtà inclusa in un album che parla di diverse solitudini, di sicuro un argomento coraggioso per un lavoro che ebbe l'importanza di traghettare i Pooh nella nuova formula più rock, per affrancarsi dai suoni molto orchestrati che cominciavano a stare stretti al gruppo, specialmente considerando che in concerto i fans si trovavano davanti ad un gruppo molto diverso da quello che si poteva ascoltare sui dischi. Tuttavia è l'unico brano dell'album in cui sono presenti degli archi, un quartetto che accompagna lo scarno arrangiamento per sola chitarra classica che ci mostra un Dodi Battaglia in gran spolvero con questo strumento raramente usato nelle composizioni del gruppo.

«È stato uno dei primi brani a parlare in modo piuttosto esplicito di omosessualità. Un giorno Valerio mi disse: "Vorrei parlare di questo argomento". All'epoca era un discorso molto delicato. Pensando alla musica, mi dissi che ci voleva qualcosa che riuscisse a trasmettere delicatezza e sensibilità. Ci sono voluti un paio d'anni perchè nascesse la musica giusta, e quando è venuta fuori ne ho parlato con Valerio, che ha rivestito di parole quei suoni. Credo che sia il suo testo più bello». Roby Facchinetti

«Lo canta Roby e io intervengo nell'inciso. Un gran pezzo, con una bella musica e un testo geniale. Contiene anche un bell'assolo acustico: è il primo che ho fatto utilizzando la chitarra classica, un'Ovation che avevo appena comprato in America. L'idea mi venne subito, la prima volta che Roby ci fece ascoltare quella melodia suonandola al pianoforte. Provai a immaginare che effetto poteva fare quel pezzo costruito quasi integralmente sulla chitarra. Una volta in sala, passare dall'acustica alla classica fu una scelta quasi obbligata, anche se non proprio semplice: io sono un chitarrista elettrico, e per di più autodidatta. Ma alla fine credo che i miei sforzi siano stati premiati». Dodi Battaglia

«Finimmo per registrare la parte del quartetto d'archi due volte, per poi sovrapporle. Il quartetto aveva un suono così sottile che sembrava sparire sotto la voce di Roby e le corde della chitarra». Red Canzian

Con un testo in inglese ex-novo scritto da Teddy Randazzo e nuovi arrangiamenti, apparve nell'album "Hurricane" con il titolo "Fade away". La canzone è apparsa nella versione originale, dopo la prima pubblicazione sull'album "Poohlover" del 1976, sulle antologie "I Pooh 1975-1978" (1978), "Anthology" (1985), "25 La nostra storia" (1990), "Pooh Book" (1993) e "The Best of Pooh" (1997). In versione registrata in concerto appare sugli album live "Palasport" (1982) e "Goodbye" (1987). Riarrangiata per l'album "Opera Seconda" (2012), è presente nel doppio album live contenuto nel "Pooh Box" (2013) dove è inclusa anche una versione interpretata con il trio "Il Volo", pubblicata anche come singolo il 18 ottobre dello stesso anno.

La voce

Andrea MeteANDREA METE

Andrea Mete è un attore e doppiatore.
Nell'ambito cinematografico ha doppiato attori come Justin Timberlake in "Edison City" e "Alpha Dog", Ashton Holmes in "A History of Violence", Joseph Gordon-Levitt in "Il cavaliere oscuro - Il ritorno", Shia LaBeouf in "Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo", Mike Vogel in "Poseidon".
Per le serie televisive ha dato voce a Marshall Allman in "Prison Break", Brady Corbet in "24", Steven Yeun in "The Walking Dead", Ryan Kwanten in "True Blood".
Nell'animazione sua è la voce di Noah in "A tutto reality: L'isola", Jinta "Jintan" Yadomi in "Ano Hana", Jack Frost in "Le 5 leggende".
Tra i premi ricevuti figurano il Gran Premio Internazionale Del Doppiaggio come Miglior Doppiatore Emergente del 2007

Note tecniche

Parole e musica: Valerio Negrini, Roby Facchinetti.
La voce di Andrea Mete è stata incisa da Franco Mirra presso Fono Roma Film Recording - Roma.
La musica scritta dal Maestro Fabio Esta è stata eseguita da "Alter Echo String Quartet" - Primo violino: Angela Zapolla - Secondo violino: Marta Taddei - Viola: Roberta Ardito - Violoncello: Laura Monti. Incisa da Naim Abid presso Recorded, Mixed and Mastered - Genova.

Autore - La Redazione