Pooh - Parsifal

Parsifal
Lato B

Lato A e lato B della copertina.

Dati

  • Titolo = Parsifal
  • Pubblicazione = 10 settembre 1973
  • Data matrici = 31 agosto 1973
  • Versione = Vinile 33 giri
  • Editore e codice = CBS 69043
  • Editore e codice = CBS 69043 (vinile) CBS 69043 (musicassetta) CBS 42 S 69043 (stereo8)
  • Matrice lato A = CI 69043-1L
  • Matrice lato B = CI 69043-2L
  • Tipo audio = Stereo
  • Produzione e realizzazione = Giancarlo Lucariello
  • Arrangiamento e direzione orchestra = Gianfranco Monaldi
  • Registrato alla Milano Recording, Via Moretto da Brescia, Milano
  • Tecnici del suono = Gualtiero Berlinghini e Franco Santamaria
  • Amplificazione dei Pooh fornita dalla Ditta Montarbo, Bologna
  • Management = ICA (Ivo Saggini), Galleria del Corso 4, Milano
  • Fotografie = Pino Callà e Simone

Note sull'album

Nella realizzazione dell'album i Pooh sono stati accompagnati da un'orchestra composta da 40 elementi.
La copertina riproduce parte della locandina del Parsifal di Wagner, proveniente dall'archivio della Scala di Milano.
Gli abiti usati per la sessione fotografica erano costumi di scena affittati al teatro della Scala di Milano; le foto vennero scattate presso il Castello di Vezio, a Varenna, sul lago di Como nel mese di maggio del 1973.
La copertina apribile contiene all’interno un libretto in cartoncino lucido (opaco nelle successive ristampe) con foto in bianco e nero della stessa sessione fotografica da cui provengono le foto sul retro della copertina e i testi.
La busta interna reca da un lato la discografia dei singoli e dall’altro quella degli album (sempre del periodo CBS).
La versione in Stereo8 include anche Lettera da Marienbad, mai inclusa in nessun album dal gruppo fino al 1984.

InsertoDalle note interne firmate dal gruppo:

“Dall’alba antica delle mitologie fino alle più tragiche avventure individuali del nostro secolo, l’uomo ha inseguito i Miti e gli Dei, per identificarsi ed integrarsi ad essi. Ma non vogliamo ignorare l’altra sottile, spesso oscura odissea dell’uomo alla ricerca quotidiana di se stesso, nei valori minimi, nella poesia degli attimi sfuggenti, nell’esplorazione ingenua dei sentimenti. All’ombra delle Grandi Parole e dei Grandi Simboli, candidamente ognuno protegge ricordi, emozioni, una dolcezza inconfessata che può riscattare dall’inerzia violenta della solitudine. Al filtro universale dell’amore, nei cui aspetti ogni cosa umana si può identificare, abbiamo ancora una volta voluto far passare il nostro discorso più naturale e che ci compete, di musica e poesia. Fra le nostre piccole storie consuete e inconsuete, una ne abbiamo isolata, che vogliamo sia il simbolo e il commento migliore di questa nostra ultima fatica. C’è un Eroe, Parsifal, un predestinato al Mito. La sua natura intatta è l’abito sacro che deve farne il superUomo, braccio violento di Dio. Ma è la sua natura intatta e sognante che viene fecondata dalla vita, dalle stagioni, dall’amore. Ed egli si riconosce si, ma uomo di breve ma completa vita terrena, e si ferma, là dove ha incontrato la realtà di se stesso. Questo è l’uomo, questi siamo noi, e ognuno che vorrà per un attimo pensarci su…” (I Pooh: Roby, Stefano, Dody, Red)

Altre note sull'album...

Commenti sull'album

Red Canzian

“L’idea della copertina la suggerì Luciano Tallarini. Per realizzare il relativo servizio fotografico ci portò in un castello diroccato ad Erba, nel comasco. Posammo per un intero pomeriggio indossando costumi medioevali. Era quasi estate, faceva un caldo infernale. Quello che se la passava peggio era Stefano, che indossava una maglia di ferro. Lo sfottevamo storpiando una celebre canzone di Baglioni: "Quella tua maglietta fina… ti sta arrugginendo sotto le ascelle"”.

Formazione

  • Dodi Battaglia = voce, chitarre acustiche e chitarreelettriche, Mandolino Mozzani.
  • Red Canzian = voce e basso.
  • Stefano D'Orazio = voce, batteria e percussioni.
  • Roby Facchinetti = voce, piano, organo, mellotron, moog ed eminent.

Brano incluso nella versione su Stereo-8

L'ANNO, IL POSTO, L'ORA

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia
  • Voci soliste: Red Canzian, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia
  • Timing: 6:47 ca.

L'anno il settantatre
il posto il cielo Artico
l'ora che senso ha?
D'estate è sempre l'alba
L'incontro di ogni giorno con l'immensità
credo finisca qua
Ciò che volava in alto ormai non vola più
e sto cadendo giù
Sui ghiacci azzurri ormai
la nera ombra di rondine
è un punto quasi fermo ma
che cresce tra le nuvole
Goccia d'acciaio inerte alle mie mani già
che si disperderà
Ali negate al vento che ora stride di più
e mi trascina giù
Davanti agli occhi miei
la folla delle immagini
vertiginosamente ma
per ordine in un attimo
Colori e visi e voci della vita mia
passano e vanno via
suoni di vento e d'acqua che fermare vorrei
ma non c'è tempo ormai
E non dite a lei
"non lo rivedrai"
dite: "non si sa
forse tornerà"
E non dite a lei
"non lo rivedrai"
dite "non si sa
forse tornerà"
Il bambino dorme già
e la notte è profumata
lei richiama il cane e poi
fra le mani prenderà
la coperta mai finita
La vicina è andata via
ma le ha fatto compagnia
e domani tornerà
È già estate a casa mia
e di notte c'è la luna
lei m'ha scritto se potrò
stare a casa oppure no
per il nostro anniversario
C'è mia madre che non sa
se quest'anno riuscirà
a venire un po' da noi
All'orizzonte là
il sole è un occhio immobile
È notte ma la notte quì
d'estate è solo una parola
Milioni di parole lascio dietro di me
milioni di perché
Affascinata e stanca la mia anima va
verso la libertà
E se per caso a voi
giungesse ancora la voce mia
direte questo a lei
"un uomo è vento quando vola
e come il vento niente mai lo fermerà
non si disperderà”
E come il vento niente mai lo fermerà
non si disperderà
E non dite a lei
"non lo rivedrai"
dite "non si sa
forse tornerà"...

Note sulla canzone

Editore: Mascheroni Edizioni Musicali / Edizioni Musicali Di Lazzaro.

La canzone era stata presentata nel breve tour teatrale precedente alla defezione di Fogli in una versione ancora embrionale e con un altro testo ed in parte in lingua inglese.
La canzone, pubblicata in seguito come lato B del 45 giri "Infiniti noi" nella versione juke-box, è stata successivamente edita su:

Chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di MI minore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/L%27anno_il_posto_l%27ora

YoutubePer ascoltare la prima versione di L'anno, il posto, l'ora su Youtube: http://youtu.be/4K2OEMvAjlw
Per leggerne il testo: versione inedita di "L'anno, il posto, l'ora".

Commenti sulla canzone

Roby Facchinetti

“Questa canzone nasce da un’idea di Dodi sviluppata da me: lui aveva scritto la prima parte fino all’inciso. Venne nell’hotel di Roncobilaccio che in quel periodo era il nostro quartier generale e ce la fece ascoltare: bella, fu il commento di tutti, ma manca qualcosa, è come un tavolo senza una gamba. Così aggiunsi una parte che apparentemente non c’entrava niente e venne fuori una specie di piccola suite, assolutamente in linea con le tendenze musicali del periodo. Prima di inciderla, la suonammo dal vivo per quasi un anno”.

Red Canzian

“Parla di un pilota il cui aereo cade proprio mentre sta tornando a casa. Mentre precipita, pensa a casa sua, al bambino che sta dormendo, alla sua donna che gli sta preparando da mangiare. In un attimo rivive tutta la sua vita. Fu Lucariello a deciderlo. La divisione dei pani e dei pesci avviene così: ognuno di noi scrive, poi porta quel che ha scritto nella "famiglia", che in modo assolutamente democratico decide quali sono i pezzi su cui vale la pena lavorare. A questo punto i due autori dei testi, Valerio e Stefano, si spartiscono i brani a seconda dei loro gusti personali. All’autore di razza, quando sente una musica, viene subito in mente con quali parole rivestirla: è una questione di DNA che c’è nella musica. Spesso ho sentito Stefano o Valerio dire: qui vorrei parlare di questo, poi l’hanno fatto. E avevano ascoltato la musica soltanto una volta. Quando il pezzo è completo, riascoltiamo il tutto e decidiamo se il testo si sposa bene con la musica o se bisogna rifarlo. A questo punto di solito ognuno di noi prova a cantare quel brano e decidiamo a chi affidarlo”.

SOLO CARI RICORDI

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voci soliste: Red Canzian, Roby Facchinetti
  • Timing: 4:49 ca.

"Quarta scala", "Grazie, lo so"
"Da settembre è vuoto però"
"So anche questo, grazie, non dica più niente, amico: mi ha già visto, lo sa!"
Hai lasciato in angoli bui
pochi oggetti inutili e tuoi
la bottiglia vuota di vino di resina comprata in viaggio da noi
Non rimane molto del tuo tempo insieme a me
come un libro letto in fretta io smarrii di te
forse il senso giusto o forse qualche cosa in più
non rimane molto per rimpiangerti di più
Giorni rapidi e strani
parlare in inglese
e quei viaggi insieme noi
le frontiere nell'alba
sapore di vento
e sole addosso a noi
Si fingeva di avere
nemmeno una lira
per vivere di più
questa casa da poco
fu parte del gioco
che un giorno ti stancò
Lessi qui sul muro il tuo messaggio, e ancora c'è
scritto in italiano “non cercare più di me”
Desolata, inutile ironia, che mi ferì
la mia roba in ordine sul letto, tutta lì
Non sbagliavo, è proprio così
non mi dice niente star qui
non c'è proprio l'aria di cari ricordi che mi dia bisogno di te
La finestra non aprirò
con la luce non scoprirò
contro i muri spazi puliti
lasciati da qualcosa che non c'è più
Non rimane molto del mio tempo insieme a te
non rimane molto da rimpiangere per me
Non rimane molto del mio tempo insieme a te
non rimane molto da rimpiangere per me

Note sulla canzone

Editore: Mascheroni Edizioni Musicali.

Il brano apparve in seguito come facciata B del singolo "Infiniti noi".
La canzone è stata successivamente pubblicata su:

Chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di SI bemolle minore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Solo_cari_ricordi

IO E TE PER ALTRI GIORNI

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti
  • Timing: 4:48 ca.

A quest'ora sanno già di noi
i problemi cominciano adesso
tutto è fatto ormai
Tu non sai la forza che mi dai
ma conosco i rimpianti che lasci
tu conosci i miei
C'è chi si stanca
di un uomo o di una donna per
amore che manca
per noi o solitudine o
delusi dal tempo
so bene che per noi non fu cosi
Lascio una donna
che crede solo in me
tu distruggi un uomo che il suo mondo
ha dato a te
Senza rispetto
si parlerà di noi
tutto questo io lo accetto
non si vive un'altra volta
Questo
per l'orgoglio mio di averti
basta
non potranno mai fermarmi
dimmi
che è cosi per te
chi può ridarci
gli anni persi?
Questo
fino all'ultimo dei giorni
niente
del passato può sfiorarci
niente
ci offenderà
nessuno al mondo
si permetterà
appartiene a noi
la nostra vita
Cena all'alba soli tu ed io
ciò che resta da fare domani
devo farlo io
Si risveglia in fretta la città
nei tuoi occhi un po' stanchi ritorna
la tua giusta età
Questa
è la cosa più importante
vieni
voglio uscire dalla gente
basta
star nascosti qui
non ha più senso
fare così
incomincia qui
la nostra vita

Note sulla canzone

Editore: Mascheroni Edizioni Musicali.
Incisa presso Milano Recording nei mesi di aprile - maggio 1973.
Sound Engineer: Guglielmo Berlenghini.
Ass. Sound Engineer: Franco Santamaria.
Supporti: nastro magnetico 16 piste.
Mixer Telefunken.

Si tratta del primo brano che Red Canzian ha registrato con i Pooh.
È stato presentato live per la prima volta il 10 luglio 1973 in occasione del concerto alla discoteca "Le Rotonde" a Garlasco (PV).
Nel 2014 il duinato al clavicembalo è stato inserito nel brano "Everytime I come around" del rapper 50 Cent, pubblicato sull'album "Animal ambition" e prodotto da Quincy Jones.

La canzone, precedentemente apparsa su singolo, è stata successivamente pubblicata su:

Chiave di violinoOrchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 12 violini, 4 viole, 4 violoncelli, 2 basso ad arco, 12 fiati.
La canzone orginale è in tonalità di SI minore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Io_e_te_per_altri_giorni

Commenti sulla canzone

Roby Facchinetti

“È uno dei primi brani che ho scritto per l’album Parsifal. Era un tentativo di uscire dalla forma-canzone che ci aveva caratterizzato fino a quel momento. Racconta la storia di due amanti che a un certo punto decidono di uscire dalla clandestinità e fuggire insieme: un testo assolutamente poetico nobilita una storia che nasce da una passione viscerale. La mia voce si fonde perfettamente con quella di Dodi. Pubblicato come primo singolo, resterà in cima all’hit parade per venti settimane”.

Pooh

“Durante la tourneé di Alessandra, Riccardo Fogli "colto da innamoramento per la ragazza del Piper", decise di dedicarsi tutto a Patty Pravo, lasciando gli amici Pooh "alla canna del gas". Disperati ma testardi, come solo i Pooh sanno essere, noi tre superstiti ci mettemmo alla ostinata ricerca di un sostituto e per selezionare le reclute, ci stabilimmo all'Hotel Roncobilaccio in cima all'Appennino sull'Autostrada del Sole, dove nella lavanderia magazzino mettemmo su la nostra "sala prove". Tutto lo stanzone era circondato da scaffalature stracariche di migliaia di rotoli di carta igienica, ottima per l'acustica, ma che lasciava presagire che tutto poteva finire in cacca! Gli aspiranti bassisti venivano da tutta Italia; si era sparsa la voce e discografici, impresari, ex compagni di scuola, elettrauti e assicuratori facevano a gara per proporre talenti da provinare. Risultato dopo tre mesi: i Pooh avevano deciso di restare in 3. "All'ultimo minuto", ci venne segnalato un chitarrista di Treviso che avevamo conosciuto come una "persona simpatica", ma che non avevamo preso in considerazione come bassista, in quanto chitarrista! Venne comunque invitato nel "Paradiso del Culo" (così avevamo ribattezzato la nostra sala prove); lo ascoltammo, lo guardammo a lungo e cominciammo a suonare qualcosa... dopo 0,30 secondi era un Pooh. Ci sembrava perfetto, ma per sicurezza lo collaudammo negli Stati Uniti, lontani da casa della serie "Hai visto mai!"... era il 15.2.1973, lui si chiamava Red Canzian." (1993)

Valerio Negrini

“Anno ottavo nella Nostra Storia: ogni riferimento a personaggi riconoscibili è fortemente voluto. Millenovecentosettantatre è una cifra ostile. Girala e dividila come vuoi, sempre qualcuno ci rimetteva, tranne gli Sceicchi. Quell'anno era stata dichiarata l'austerity, Israele festeggiava a cannonate lo Yom Kippur, le femministe non avevano più benzina per darci fuoco a tutti. 'Amor che a nullo amato amar perdona', aveva detto il collega Dante; come non dargli ragione. Se Washington aveva mal di testa per il Watergate, noi avevamo il fegato grosso per fughe in famiglia.
Il nostro testo diceva: C'è chi si stanca di un uomo o di una donna per amore che manca. A volte manca il proiettile per soluzioni più definitive, altre semplicemente il cervello. A molta fauna politica dell'epoca mancava la corrente al vergognimetro, l'avremmo chiamato più tardi Scandalo Lockheed. Ma dalla telenovela medioevale di Paolo e Francesca allo scivolone biondo del nostro coscritto, da compare Turiddu alla guerra di Troia, sempre l'uomo, la femmina e le loro corna hanno condizionato la Storia, dall'elmo vichingo a Novella 2000.
A quest'ora sanno già di noi. Con la famosa macchina del tempo, che per fortuna non va a succo d'Arabo, siamo parcheggiati al chiar di luna sotto il balcone dove vegliano il nostro eroe e la sua sirena, e li stiamo registrando
Lascio una donna che crede solo in me, tu distruggi un uomo che il suo mondo ha dato a te... Esatto! L'altro Lui ha accettato tutto, nel senso che si è ubriacato come un sioux e con l'accetta ha sfasciato tutta la casa, sanitari compresi, mentre l'altra Lei, falliti piccoli suicidi con impiccagione mediante nastro magnetico Ampex a due tracce e ingestione contemporanea di tutte le foto nuziali con vetro e cornice e di un polpettone di tre settimane, ha svuotato il conto corrente comune ed è segnalata su un volo per Acapulco.
Niente ci offenderà, nessuno al mondo si permetterà! Nessuno, gli avvocati sono gentilissimi.
Cena all'alba soli tu ed io. Buon appetito e buona fortuna amico, per un po' ci mancherai!
(Le Guerre Poohike (8) - continua in Parsifal)

LA LOCANDA

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Dodi Battaglia
  • Voci soliste: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti
  • Timing: 4:34 ca.

C'è rumore e musica
c'è suono di uomini
c'è la stessa compagnia
che regolarmente poi
mentre scorre il tempo si scioglie e rifà
chi ha portato a casa la donna ritorna e si sa
beve di più
riderà
di chi è un po' giù
c'è chi a me
chiede di lei
non dirò
la verità
Eccomi a voi
dondola sui muri tenue la malinconia
l'aria è torbida
d'euforia
Eccomi a voi
mi riservo di rimpiangerla fuori di qui
sono forte io
ditelo
Ho pagato il giro e poi
già ne segue un altro in più
se la voce lega un po'
ho la mente lucida
c'è chi mette in fila i bicchieri per me
c'è chi ha sospettato qualcosa e mi chiede perché
bevo di più
gli dirò
"Pensa per te
se ti va
fai come me
Lo so io
quello che c'è!”
L'alba verrà
la prima gente del mattino in strada passerà
tutti vanno via
chiudono
Eccomi qui
trascino passi disuguali verso casa mia
anche senza lei
sopravvivo io
Eccomi qui
trascino passi disuguali verso casa mia
anche senza lei
sopravvivo io

Note sulla canzone

Editore: Edizioni April Music / EMI Songs Edizioni Musicali.

Questo brano è stato ispirato a Dodi Battaglia dalla visita al "Grand Ole Opry" di Nashwille, vera e propria casa del country.
Per la prima volta utilizza il mandolino Mozzani ereditato dalla prozia Maria.

Chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di SOL maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/La_locanda

LEI E LEI

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Dodi Battaglia
  • Voce solista: Roby Facchinetti
  • Timing: 3:10 ca.

Lei
era amica anche mia
sapeva cosa dirti quando tu
senza ragione eri contro di me
No
non nascondo che io
a volte ero turbato un po' da lei
forse la desiderai
Ma c'eri tu
nella vita mia
senza riserve avevo scelto te
la tua
trasparente e ostinata ingenuità
l'incoscienza dell'età
Ma immaginai
che guardando lei
temendo forse il suo confronto in te
potesse
svegliarsi la donna che tu sei
ciò che mi piaceva in lei
io sperai fluisse in te
Sai
fu l'abisso per me
la sera che dicesti "Vattene!"
eri calma più che mai
Ma ciò che poi
mi ferì di più
fu quando
chiesi: "Ma perché? Per chi?"
Guardai
dietro a te in un sorriso c'era lei
in silenzio vi guardai
ciò che vuoi, ma questo mai

Note sulla canzone

Editore: SugarMusic / Edizioni Suvini Zerboni.

Chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di SOL maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Lei_e_lei

Commenti sulla canzone

Roby Facchinetti

“È lo spaccato di un amore saffico. In realtà Valerio avrebbe voluto essere più esplicito, ma Lucariello gli impose dei vincoli precisi”.

COME SI FA

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce solista: Red Canzian, Dodi Battaglia
  • Timing: 3:51 ca.

C'era un accordo fra di noi
che non sbagliava quasi mai
più che fratelli, tu lo sai
Io le mie avventure, tu le tue
c'era una stanza presa in due
e tirare a sorte chi ci va
Poi raccontarsi come fu
e inventarsi qualche cosa in più
e dirsi "Da domani un'altra e via!”
Sinceramente non lo so
se cercavamo oppure no
la donna giusta prima o poi
o se solo per spavalderia
o per stupire la compagnia
si diceva "da domani un'altra e via!”
Poi la donna
che vuoi nascondere
non racconti
quello che fai con lei
guai
parlarne a nostro modo, tu non sei più tu
Cosa dirti?
Tu non mi crederai
Cosa dirti?
Tu non mi ascolterai
bene
quand'è così, amico mio, peggio per te!
Un giorno lei cercò di me
mi chiese più o meno se
non mi ero accorto mai di lei
Certo io non l'ho mandata via
e lei si illude di esser mia
adesso qui come si fa?
Certo io non l'ho mandata via
e lei si illude di esser mia
adesso qui come si fa?...

Note sulla canzone

Editore: Mascheroni Edizioni Musicali / Tiber.

Il brano apparve come lato B del singolo "Parsifal (Parte Prima)" per il circuito dei juke-box.
La canzone è stata successivamente pubblicata su:

  • 1973 – Parsifal (Parte Prima) / Come si fa (45 giri versione juke-box)

Chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di SI bemolle maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Come_si_fa

INFINITI NOI

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce solista: Dodi Battaglia
  • Timing: 6:17 ca.

Che ti serve ormai
tormentarti per capire il mondo?
Farti soffiare dentro da ogni vento?
Niente c'è che valga il tuo sgomento
Guarda invece noi
piangi per l'amore se si perde
odiami se sei messa da parte
grida se l'amore grida forte
Perché noi qui
infiniti noi
siamo il tempo innocente
che nasce
dal silenzio
del mondo intorno a noi
Chi ti ascolta mai
dolce e disperata tra la gente
dove le tue mani son respinte?
Ciò che non è tuo non vale niente
Perché noi qui
infiniti noi
siamo il tempo innocente
che nasce
dal silenzio del mondo
intorno a noi
Io ti ascolterò
voce di stupito sentimento
io sarò il tuo tempo in un momento
con l'orgoglio di dormirti accanto
Guarda ancora noi
piangi per l'amore se si perde
odiami se sei messa da parte
grida se l'amore grida forte...

Note sulla canzone

Editore: Mascheroni Edizioni Musicali.
Incisa preso Milano Recording nei mesi di aprile - maggio del 1973.
Sound Engineer: Guglielmo Berlenghini.
Ass. Sound Engineer: Franco Santamaria.
Supporti: nastro magnetico 16 piste.
Mixer Telefunken.

Il brano uscì successivamente come singolo, con un lato B differente per ognuno dei canali di diffusione, quello ufficiale e quello del circuito juke-box.
La canzone è stata successivamente pubblicata su:

Chiave di violinoOrchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 12 violini, 4 viole, 4 violoncelli, 2 bassi ad arco.
In questo brano vennero utilizzati cori a bocca chiusa a cui parteciparono i componenti dell'orchestra.
La canzone orginale è in tonalità di SOL maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Infiniti_no

Commenti sulla canzone

Roby Facchinetti

“Lo registrammo con un’orchestra sinfonica. Lo ritengo uno dei pezzi più importanti del primo periodo dei Pooh. Ultimato il mixaggio, una sera restammo in sala ad ascoltarlo. Arrivò il padre di Stefano e si fermò sulla porta per sentirlo. Quando il pezzo finì, era visibilmente commosso. "Ragazzi", ci disse, "questa non è una canzone, è un’opera!"”.

Dodi Battaglia

“Stefano questo pezzo lo chiama "infinita noia": dura quattro minuti e venti e per oltre tre minuti non c’è la batteria. Ogni volta che lo suonavamo, lui stava lì e non sapeva come far passare il tempo. Se lo osservi, vedi che fa le facce più strane”.

Dialoghi

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia
  • Voci soliste: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti
  • Timing: 4:26 ca.

Prepotente la sveglia risolve tutti i sogni
quinto giorno d'estate accettato come gli altri
esco dalla semioscura stanza
apro solo una finestra
entro nei vestiti e torno sui miei passi per un bacio a chi
dorme ancora
Cara piccola ragazza che mai ti svegli presto
alla mia colazione per strada penserò
io t'ho scelta per amore un giorno
ti dissi "Siamo un altro mondo”
quindi non ti chiedo niente
mi va bene ciò che fai
e non fai
Un istante e affondo dentro la città
i miei passi ormai sanno dove si va
vado a rendermi utile a chi nemmeno
so chi è
Dentro grandi stanze illuminate io
fino a questa sera mi rinchiuderò
ma la mente segnala un pensiero
certo insolito
Mi hanno detto che in questa città invisibilmente
meridiano o qualcosa, ma passa proprio qui
se d'un tratto mi ci sento sopra
a un filo che fa il giro del mondo
e questo rade i miei pensieri e nasce limpida un'idea
dentro me
Quanto tempo ho perso fino adesso io?
Mi son fatto dunque attraversare anch'io
dalle nuove stagioni in silenzio senza vivere?
Ha chinato il capo la mia fantasia
disperdendo l'ansia che sarebbe mia
di raccogliere dialoghi d'aria e farne poesia
E semplicemente stando al posto mio
ho dimenticato che respiro anch'io
e scoprirlo un mattino d'estate può pesare un po’...

Note sulla canzone

Editore: Sugarmusic Edizioni Musicali.

Chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di MI maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Dialoghi

Parsifal (I parte)

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voci solste: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti
  • Timing: 4:18 ca.

Chiaro è il mattino
che nasce dall'Est
questa foresta è tua
Nato selvaggio
puro nell'anima
non sai paura cos'è
Quei cavalieri simili a dei
non li hai mai visti però
non paura nasce dentro
Folle nell'alba
tu vuoi conoscere
ciò che nel bosco non c'è
hai scoperto il tuo destino
Il tuo destino
nel nome che tu avrai
re della luce sarai
corri, corri, corri, corri
Parleranno a te
di Dio
del Re
le fanciulle fiore
nel viaggio
vedrai
in un grande sogno antico
la tua nuova vita solitario ti sospingerà
e un dubbio ti conquisterà
L'incantata età
straniera
di lei
non è gloria o vento
ma dolce
realtà
dentro l'erba alta al fiume
le tue armi al sole e alla rugiada hai regalato ormai
sacro non diventerai
qui si ferma il tuo cammino

Note sulla canzone

Editore: SugarMusic / Canzoni Moderne CA-MO/ Edizioni Suvini Zerboni.

Rilettura del personaggio omonimo del ciclo Wagneriano da cui deriva anche l’impianto iconografico dell’album che ha proprio nella canzone la title-track.
La canzone è stata successivamente pubblicata su:

  • 1973 - Parsifal (parte prima) / Come si fa (45 giri versione juke-box)
  • 1973 - Parsifal (parte prima) / Parsifal (parte seconda) (45 giri versione juke-box) (*)
    (*) = La citazione riguardo questa versione è frutto dei ricordi di un disc-jokey dell'epoca. Non sono stati rintracciati al momento riferimenti bibliografici. Non appena in possesso di dati certi verranno riportati in modo preciso.)
  • 1982 – Palasport (live album) (2 LP, 2 MC, 1 CD, 2 CD)
  • 1995 – Buonanotte ai suonatori (live album) (2 CD, 2 MC)
  • 1993 – Pooh Book (antologia)(6 CD, 6 MC)
  • 1997 – The best of Pooh (antologia) (2 CD, 2 MC)

Chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di RE minore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Parsifal_1%C2%B0

Commenti sulla canzone

Roby Facchinetti

“È un pezzo fondamentale nella storia dei Pooh, il nostro fiore all’occhiello. Dentro c’è tutto: la melodia, la potenza, la forza della parte cantata e di quella strumentale, un assolo di chitarra davvero straordinario. Ancora oggi ogni volta che lo eseguiamo ha un successo enorme. Originariamente questa musica doveva essere la colonna sonora di un film di Bevilacqua, Questa specie d’amore. Su richiesta dell’ufficio editoriale della CGD avevo scritto tutta una serie di brani strumentali. Ci fu anche un incontro con Bevilacqua, ma alla fine decise di affidare il lavoro a Morricone. Inoltre c’era un pezzo strumentale che usavamo dal vivo già ai tempi di Valerio e Riccardo: ironizzava sui temi dei cosidetti Spaghetti Western e lo chiamavamo Un maiale per Ringo. A un certo punto, su suggerimento di Lucariello, ho provato a mettere tutto insieme ed è nata questa suite. Così, da una serie di esperienze in realtà assolutamente scollegate una con l’altra, è venuto fuori Parsifal. La cosa curiosa è che ci sono persone che non attribuiscono più il Parsifal a Wagner, ma ai Pooh. Un direttore d’orchestra, uno di quelli serissimi che fanno gli esami di ammissione al conservatorio, mi ha raccontato che una volta si presentò un candidato portando il Parsifal. "Di Wagner" domandò lui. E l’allievo, di rimando "No, dei Pooh". Non so se quel ragazzo sia stato ammesso o meno al conservatorio, ma per noi questo episodio è da libidine”.

Red Canzian

“Lo amo particolarmente perché è il primo disco che ho fatto con i Pooh. Ma al di là di questo è un brano che mi piace parecchio: io arrivavo dai Capsicum Red, una formazione d’avanguardia, e suonando questo pezzo tutto sommato avevo l’impressione di continuare a fare quel che stavo facendo prima. È un pezzo che ancora oggi mi diverte quando lo suoniamo dal vivo. Anzi, più lo riascolto, più mi convinco che per l’epoca eravamo proprio avanti. Il fatto è che la critica ci considerava poco perché avevamo infilato una serie di successi come Tanta voglia di lei, Pensiero e Noi due nel mondo e nell’anima. E qualche anno prima avevamo inciso Piccola Katy. Insomma, ci prendevano meno sul serio del Banco del Mutuo Soccorso o della PFM: loro erano stati bravi a far dimenticare che in una vita precedente avevano inciso una canzoncina come La bambolina che fa no no no. Insomma, abbiamo faticato parecchio per farci accettare. Piano piano, col passare degli anni, molti ci hanno riconosciuto di aver fatto cose egregie. Parecchi hanno ammesso di aver sbagliato, riconoscendo che Parsifal è un pezzo ampiamente all’altezza di un Concerto Grosso dei New Trolls. Il problema è che in quel periodo tanta gente considerava il successo come il fumo negli occhi, molti erano convinti che se uno vendeva i dischi era perché faceva musica di serie B. La verità è che in quegli anni c’era un sacco di gente che non sapeva suonare, gruppi formati da ragazzi con delle faccine interessanti, ma che poi in sala non sapevano fare niente: spesso i dischi erano incisi con l’aiuto di session men. Conseguentemente c’erano alcuni che erano convinti che anche noi dei Pooh non fossimo in grado di suonare davvero. Poi succedeva che qualcuno veniva ai nostri concerti e diceva: "Però, siete proprio bravi!". Insomma, il milione di copie vendute con Pensiero anziché spianarci la strada ci ha creato un sacco di difficoltà sotto l’aspetto della credibilità artistica”.

Dodi Battaglia

“Questo pezzo ha segnato una svolta importante nella storia dei Pooh. In quel periodo avevamo una certa voglia di cambiamento, volevamo sviluppare uno stile che, pur senza abbandonare la forma-canzone che ci aveva reso famosi, rappresentasse un passo avanti rispetto alle cose che avevamo fatto fino a quel momento. In quel periodo si respirava aria di cambiamento, di rinnovamento, e in queste fasi è importante sapersi guardare alle spalle, analizzare in modo critico quello che di buono arriva dal passato. Così abbiamo scoperto l’esistenza della musica sinfonica e abbiamo capito che tutti i gruppi che in quel periodo facevano quel genere definito "progressive" in realtà non avevano inventato niente: si trattava solo di arricchire il pop con elementi presi a prestito dalla musica sinfonica. Così abbiamo iniziato a scrivere brani un po’ più complessi, senza porci il limite dei tre, quattro minuti come era successo fino ad allora. Parsifal è un bell’esempio di contaminazione tra i generi, racchiude elementi melodici, popolari e sinfonici. È un pezzo bellissimo sotto il profilo strutturale. Per quanto mi riguarda, ci sono interventi di chitarra che ritengo validissimi ancora oggi. C’è un assolo che rappresenta lo spirito del mio approccio musicale: un mix di tecnica, feeling e cuore. Quell’assolo lo feci con una Junior acquistata in un negozio sulla 48esima Strada a New York”.

Stefano D'Orazio

“Per la parte cantata Valerio, che era un appassionato di lirica, pensò che l’ideale sarebbe stato scrivere un testo di ambientazione wagneriana: le fanciulle in fiore sono una citazione esplicita, ma il resto nacque dalla sua fantasia. Il Parsifal che cantiamo è un mix tra Re Artù e Robin Hood. In sala ci complicammo la vita in tutti i modi possibili, nel senso che ognuno di noi si dava da fare per cercare le soluzioni tecniche più complesse. Insomma, ci stimolavamo uno con l’altro. Il disco lo registrammo utilizzando un 8 piste. La parte più difficile fu fondere i nostri suoni con lo straordinario lavoro di arrangiamento che Franco Monaldi aveva fatto per l’orchestra. Fummo costretti a rifare il mixaggio parecchie volte, fondere assieme la sinfonica con il nostro suono sembrava impossibile. Ai tempi le tecnologie erano quel che erano, bisognava cucire tutto a mano”.

Valerio Negrini

Chiaro è il mattino che viene dall'est Ok, boys, guardiamo in faccia la situazione. La famosa macchina del tempo stavolta è impazzita. In che anno siamo? Dammi gli appunti sul millenovecentosettantaquattro! La TV a colori, Andreotti, Mago Zurlì, i Palestinesi, Rivoluzione dei Garofani a Lisbona, l'Italia riperde i Mondiali, la pillola è peccato, l'inquinamento... E invece senti quì l'odore dell'aria, sa di foresta, e poi i pesci nel fiume, sembrano giapponesi nel metrò di Tokio tanti ce n'è. E tu che sei di Bergamo, cosa ci fa un CASTELLO al posto del nostro capannone strumenti.
Com'erano le parole?
Quei cavalieri simili a Dei. Eccoli là... Così un minuto fa ha parlato l'unico di noi che riesce sempre a parlare, che meccanicamente tenta perfino di prendere la linea col telefonino palmare. Un paesaggio magico e preoccupante da Signore degli Anelli circonda le nostre facce un po' così e le nostre valigette ventiquattr'ore.
Proprio quella canzone stavamo riprovando: dice non paura nasce dentro... A forza di non andare mai in vacanza siamo caduti nella nostra musica, in una di quelle che una volta c'erano laser, timpani, fumi e cateratte. Il primo gruppo italiano nella leggenda.
Folle nell'alba tu vuoi conoscere ciò che nel bosco non c'è Il ragazzo ci osserva fra le felci, dove cominciano gli alberi grandi, dove fuori da questo strano sogno stanno caricando i camion per la tournèe.
Nato selvaggio, puro nell'anima. Zingaro che mai pulirà parabrezza ai semafori, figlio del vento e della fantasia. Vi presento Parsifal! Diciassette anni che ti nominiamo e non sei mai venuto a sentirci.
Parleranno a te di Dio, del Re... Draghi, maghi, crociate, hai più impegni di noi.
Le fanciulle fiore nel viaggio vedrai... A noi piace raccontare che tu butti alle ortiche il tuo destino sacro per il grande amore, che non ti prendi poi così sul serio come voleva Wagner. TI gusterebbe venire un po' con noi? La nostra aria fa schifo, cervi, aquile e unicorni ce li siamo giocati, ma abbiamo sempre ottimi orchi da impiccare alle loro cravatte, tu che hai classe...
Nell'aria tersa si interrompe il rumore delle cicale, il testo dice: Le tue armi al sole e alla rugiada hai regalato ormai, perchè allora quello ci prende di mira con arco e frecce? Chi ha le chiavi della macchina del tempo?..."
(Le Guerre Poohike (9) - continua in Eleonora mia madre)

PARSIFAL (II PARTE)

  • Musica: Roby Facchinetti
  • Timing: 5:42 ca.

 

Brano strumentale.

Note sulla canzone

Editore: SugarMusic / Canzoni Moderne CA-MO / Edizioni Suvini Zerboni.

La canzone è stata successivamente pubblicata su:

Chiave di violinoLa canzone orginale è in tonalità di RE minore.

YouTubePer ascoltare Contrasto su Youtube: http://youtu.be/pWUTbQjmR4A
Per ascoltare il brano Un maiale per Ringo: http://youtu.be/ltbGmXQPwo0

LETTERA DA MARIENBAD

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voci soliste: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti
  • Timing: 4:24 ca.

Sono contento
si è alzato un po’ il vento
la nebbia cadrà
nasce il mattino
una notte di meno
ed eccomi qua
Laghi e pianura
la radio straniera
si sente da un po’
non sono stanco
la guida è sicura
ce la farò
Questi anni
chiusi in una lettera
la tua storia
la tua fuga inutile
l'uomo forte
che non sa sorriderti
il suo mondo
che ti annienta
Non ti avranno
un giorno di più
se tu
vorrai
ti aspetta laggiù
la nostra città
La mia casa
è ancora così
disordinata
e piena di sole
come vuoi tu
Strada privata
villa isolata
nascosta là
nell'ombra quieta
della pineta
abiti qua
La fontana
non è molto limpida
anche i fiori
sanno d'aria umida
Tutto intorno
sembra sopravvivere
mi domando
come hai fatto a viverci
Dal confine
all'alba per telefono
dissi solo
"son venuto a prenderti"
Eri sola
sola come al solito
fra un istante
tornerai a vivere

Note sulla canzone

Editore: Mascheroni Edizioni Musicali / Tiber .
Incisa presso Milano Recording nei mesi di aprile - maggio del 1973.
Sound Engineer: Gualtiero Berlenghini.
Ass. Sound Engineer: Franco Santamaria.
Supporti: nastro magnetico 16 piste.
Mixer Telefunken.

Questo brano apparve solo come facciata B del singolo Io e te per altri giorni e venne incluso solo nella versione Stereo8 dell'album, restando per molti anni inedito sugli album in altro tipo di supporto.
Marienbad, contrariamente a quanto ricordato da Negrini nel commento riportato di seguito, è una città della Repubblica Ceca, una storica località termale che deve il suo antico nome al significato tedesco di Marienbad (Bagni di Maria), pur chiamandosi oggi Mariánské Lázne. La città divenne nota negli anni '60 grazie ad un controverso film, L'anno scorso a Marienbad (1961) di Alain Resnais che, pur vincendo un Leone d'oro al Festival di Venezia e una candidatura agli Oscar come miglior sceneggiatura originale, non incontrò il gradimento del pubblico, divenendo oggetto di feroci parodie. Le suggestioni di trama e ambientazione del film potrebbero essere stata la fonte d'ispirazione di Negrini.
La canzone è stata successivamente pubblicata su:

Chiave di violinoOrchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 12 violini, 4 viole, 4 violoncelli, 2 bassi ad arco.
La canzone originale è in tonalità di LA maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Lettera_da_Marienbad

Commenti sulla canzone

Valerio Negrini

“Uno dei dogmi dell'etica Lucarelliana (il produttore) era che le parole delle canzoni e il loro significato dovevano essere decifrati goccia a goccia dal pubblico, come gli enigmi di Turandot e quindi meno si capiva, meglio era. L'atmosfera doveva essere crepuscolare, l'eco doveva confondere vocali e consonanti... chiarezza = volgarità. Se una parola aveva un suono affascinante nulla vietava di usarla a sproposito... come ad esempio Marienbad, amena località termale germanica (tipo Abano Terme e Fiuggi) che si vide appioppare una storia di fatiscenti ville baronali da cui strappare la donna amata prigioniera dell'"orco"." (1993)

Note sull'album

I Pooh in costume

I Pooh in costume

Primi piani di Red Canzian e Dodi Battaglia

Red Canzian
Dodi Battaglia

Estratti dall'inserto

Inserto
Inserto

Altre edizioni dell'album

  • 1973 - Edizione promozionale per il juke-box su vinile 45 giri, CBS, YD 349. Lato A "Infiniti noi". Lato B "L'anno, il posto, l'ora". Busta: Standard forata.
  • 1973 - Edizione promozionale per il juke-box su vinile 45 giri, CBS, YD 365. Lato A "Parsifal (1 parte)" - Lato B "Come si fa". Busta: Standard forata.
  • 1973 - Edizione su musicassetta, CBS, 69043.
  • 1973 - Edizione su Stereo8, CBS, 42 S 69043.
  • 1973 - Edizione su Stereo8.
  • 1973 - Ristampa su vinile, CBS, 69043. Etichetta arancio e giallo.
  • 1973 - Edizione su musicassetta, CBS, 40 S 69043. Etichetta verde.
  • (Data non disponibile) - Edizione su musicassetta, CBS, 40 S 69043. Etichetta bianca e arancio.
  • 1973 - Edizione su musicassetta, CGD, 40 CGD 69043.
  • 1978 - Edizione su vinile, CGD, CGD 69043. Etichetta gialla.
  • (Data non disponibile) - Edizione su vinile, CGD, CGD 69043. Etichetta arancio e bianco.
  • 1980 - Edizione su vinile per il Giappone, Seven Seas, GXF-2052. Incluso un inserto.
  • 1987 - Edizione su CD, CGD, CDS 6045. Made in France.
  • 1988 - Edizione su vinile, CGD, 9031 70517-1. Etichetta arcobaleno.
  • 1988 - Edizione su vinile, CGD, CGD 69043; CBS, S 69043. Etichetta azzurra con riflesso.
  • 1989 - Edizione su vinile della Warner Music, 9031 70517-1.
  • 1989 - Edizione su musicassetta della Warner Music, 9031 70517-4. Etichetta beige e bianca.
  • 1989 - Edizione su CD della Warner Music, 9031 70517-2.
  • 25.01.1996 - Edizione su CD per il Giappone, EastWest, AMCE-926.
  • 15.02.2005 - Edizione su CD per il Giappone, Strange Days Records, WAS-1013.
  • 2014 - Edizione su vinile colore arancio a tiratura limitata, Vinyl Magic, VM LP 161; CGD, S 69043.
  • (Data non disponibile) - Edizione su CD, CGD, 9031-70517-2. Made in Italy by Pozzoli.
  • (Data non disponibile) - Edizione su CD, CGD, 9031-70517-2. Made in Germany.
  • (Data non disponibile) - Edizione su CD, CGD, 9031-70517-2 YS. Made in France.

 

Edizione su musicassetta

Musicassetta

Edizione su Stereo8

Stereo8

Rassegna stampa

20 maggio 1973 - Bolero Teletutto - Numero 1359 - Pagina 55 - «Uno psicologo al posto di Riccardo», di Federico Guidi

20.05.1973 - Bolero Teletutto - N. 1359 - Uno psicologo al posto di Riccardo, di Federico Guidi

Luglio 1973 - Testata sconosciuta - «Una ditta musicale in attivo», di Giorgio Salti

Luglio 1973 - Testata sconosciuta - Una ditta musicale in attivo, di Giorgio Salti    Luglio 1973 - Testata sconosciuta - Una ditta musicale in attivo, di Giorgio Salti

30 settembre 1973 - TV Sorrisi e Canzoni - Numero 39 - «Ha già mille anni la "nuova" musica dei Pooh», di Gastone De Luca

30.09.1973 - TV Sorrisi e Canzoni - Numero 39 - Ha già mille anni la nuova musica dei Pooh, di Gastone De Luca     30.09.1973 - TV Sorrisi e Canzoni - Numero 39 - Ha già mille anni la nuova musica dei Pooh, di Gastone De Luca     30.09.1973 - TV Sorrisi e Canzoni - Numero 39 - Ha già mille anni la nuova musica dei Pooh, di Gastone De Luca

I Pooh diventano mistici e un po' filosofici. Per motivi spettacolari o, se preferite, pubblicitari, ma anche per una precisa esigenza umana e di ricerca, per affinare la loro visione degli uomini e delle cose. Chiaro anche la loro musica, prodotto della loro cultura e del loro gusto, ci guadagni.
È l'impressione che si riceve ascoltando i brani del terzo e più recente 33 giri del complesso, dall'emblematico titolo: «Parsifal». Il mitico Cavaliere del Graal, alla ricerca di Dio e dell'assoluto, l'eroe di tanti poemi mistici medieevali, è stato preso dai quattro Pooh come esempio universale ed eterno dell'inquietudine esistenziale e dell'inestinguibile sete di verità e di amore che hanno animato da sempre gli uomini migliori ed ispirato gli artisti di tutti i tempi; anche quelli, evidentemente, che vivono in piena età consumistica.
[...] «A giudicare dai testi dei brani, compresi nell'LP "PArsifal", siamo stati un po' più ottimisti dell'eroe medioevale», ci spiega Stefano, che sembra sentirsi proprio a suo agio negli impegnativi abiti di cavaliere dell'XI secolo. «I motivi psicologici ed esistenziali sono gli stessi, ma i nostri eroi, gli eroi delle nostre canzoni, hanno un punto d'arrivo ben preciso: l'amore. Con l'amore, quello vero e giusto, ogni problema umano può essere risolto. La ricerca dell'assoluto è semplicemente la ricerca dell'amore vero».
- Perché vi siete ispirati proprio a Parsifal? Perché non ad un «eroe moderno», ad un eroe dei nostri giorni?
«Non volevamo fare un disco alla moda, ma sincero; quindi neanche anticonformista. Abbiamo scelto il personaggio di Parsifal perché ci ha affascinati l'alone romantico che avvolge il personaggio. Parsifal è leggenda ma è anche storia: è letteratura ed è vita, quella che combattiamo tutti i giorni. I sentimenti umani erano gli stessi nel medioevo come nel 1973. I trovatori cantavano le loro ballate in contrade polverose; noi cantiamo le nostre canzoni attraverso un LP. Cosa cambia, nella sostanza? Nulla».
- Un LP romantico, dunque?
«Certo, ma non esageriamo. Le canzoni bisogna ascoltarle. Non intendiamo fare i filosofi ad oltranza cantando e scioglierci in continui pianti. Si tratta soltanto di storie semplici d'amore».
- Su quali pezzi del 33 giri contate maggiormente?
«Contiamo sul risultato di tutto l'album. Questo è il nostro terzo 33 giri ed attendiamo una conferma al successo dei primi due. Tutti i pezzi, quindi, per noi sono validi. Crediamo un po' di più comunque, almeno dal punto di vista commerciale, in "Infiniti noi", che dovrebbe essere la canzone "boom" di tutto il disco. "Infiniti noi" esce anche a 45 giri. Anche "Parsifal", il brano che ha intitolato tutto il disco, è molto bello: forse anche il più importante dal punto di vista musicale e, direi, tecnico: lo abbiamo registrato con una orchestra sinfonica al gran completo. Un pezzo da concerto con tanto di maestri e partitura. Wagner, che è stato uno dei tanti artisti ispirati dal mitico Parsifal, sarebbe contento di noi, o almeno della nostra buona volontà».

Ottobre 1973 - Testata sconosciuta - «Per un 33 giri hanno scomodato persino Parsifal»

Ottobre 1973 - Testata sconosciuta - Per un 33 giri hanno scomodato persino Parsifal

Per il loro nuovo 33 giri i sempre lanciatissimi Pooh hanno scomodato addirittura Parsifal, da loro definito «un eroe predestinato al mito». Per questo, allegato all'album, c'è un volumetto, che farà molto piacere ai fans del celebre quartetto, in cui, ciascuno in una pagina e tutti assieme, i quattro Pooh vengono fotografati vestiti come i cavalieri dell'epoca di Parsifal. In quanto alla musica, inutile aggiungere ulteriori aggettivi già usati da altri, oltre che da noi, nelle precedenti performance del complesso.

28 ottobre 1973 - Bolero Teletutto - Numero 1382 - «I Pooh: hanno riscoperto Wagner a 33 giri», di Velia Veniero

28.10.1973 - Bolero Teletutto - N. 1382 - I Pooh: hanno riscoperto Wagner a 33 giri, di Velia Veniero

[...] L'album è dedicato a Parsifal, l'eroe senza macchia e senza paura della famosa opera wagneriana, e contiene nove pezzi, tra cui «Io e te per altri giorni», il loro più recente successo, e «Infiniti noi», una canzone dal titolo bellissimo che verrà presto presentata anche in 45 giri. L'album si conclude con un pezzo che dura 10 minuti, «Parsifal» per l'appunto, in cui è racchiuso il meglio di quanto i Pooh ci hanno dato sino ad oggi: una vena melodica purissima, un idealismo limpido e ardente, sempre però vicino alla vita di ogni giorno, ai nostri problemi, alla nostra condizione di esseri umani che amano, soffrono, sperano, cadono e si risollevano...

Ottobre 1973 - Testata sconosciuta - «Per un 33 giri hanno scomodato persino Parsifal»

Ottobre 1973 - Testata sconosciuta - Per un 33 giri hanno scomodato persino Parsifal

01 novembre 1973 - Intrepido - Numero 44 - Pagina 18 - «Nostro padre è Puccini», di Lello D'Argenzio

01.11.1973 - Intrepido - Numero 44 - Nostro padre è Puccini, di Lello D'Argenzio     01.11.1973 - Intrepido - Numero 44 - Nostro padre è Puccini, di Lello D'Argenzio

- [...] voglio sapere che ne pensate del fatto che molti dicono che una volta eravate più bravi....
- Diciamo che non hanno capito niente. Il nostro discorso è sempre stati lo stesso da sei anni a questa parte. Soltanto che una volta ci conoscevano in pochi e quei pochi ci apprezzavano come una cosa preziosa, scoperta unicamente da loro, invece quando tutti i giovani si sono accorti di noi, ed abbiamo cominciato ad avere successo, allora i nostri primi ammiratori ci hanno detto che eravamo diventati commerciali. Invece la nostra costanza aveva vinto. I ragazzi hanno capito che effettivamente valiamo qualcosa. Qualche anno fa non era raro il caso in cui ci accoglievano con salve di fischi, ma noi chiedevamo loro soltanto di ascoltarci per pochi minuti. Ed era una nostra bella soddisfazione quando quei pochi minuti diventavano ore senza che ci fossero più fischi, ma soltanto applausi.
- Non capisco perché quei fischi...
- Vedi, all'epoca i ragazzi sentivano tanti bei dischi, ma quando sentivano i complessi dal vivo spesso si accorgevano che non valevano niente: che erano tutti trucchi della sala d'incisione. La delusione era tremenda: i loro beniamini erano soltanto un bluff e così fischiavano ad ogni complesso italiano.
- Ora voi accettate la qualifica di commerciali?
- Se essere commerciali vuol dire vendere dei dischi, ti diciamo che noi siamo commerciali. Infatti dell'ultimo nostro 33 ne abbiamo vendute quasi duecentomila copie. La verità è che il pubblico ha capito che non siamo soltanto degli esecutori, degli imitatori dei complessi stranieri ed ha apprezzato il nostro sforzo per essere noi stessi. Sarebbe facile imitare Emerson, i Pink Floid e gli altri, ma a cosa servirebbe?... Invece la nostra musica ce la facciamo da noi, seguendo una linea ed una tradizione nostra, italiana. Non possiamo dimenticare di punto in bianco tutta la nostra cultura musicale e diventare «inglesi» e «americani». Noi non lo riteniamo possibile e neppure sincero. Preferiamo proseguire il nostro discorso musicale che si fonda sulla melodia. Il padre della nostra musica non è forse Puccini?
- [...] Stefano, ora puoi anche parlarmi di «Parsifal», del vostro nuovissimo long-playing!
- Sai, Parsifal, che ha ispirato un'opera a Wagner, è un personaggio mitico che in tutta la sua vita di eroe aveva sempre cercato la perfezione. Noi siamo più moderati e facciamo diventare un uomo questo perfetto eroe. Ed ecco che Parsifal si ferma accanto ad una donna perché capisce che la sua è la ricerca dell'amore.
- Come pensate di lanciare qquesto vostro terzo long-playing?
- Come abbiamo fatto per tutti gli altri nostri dischi: senza partecipare a nessuna manifestazione televisiva, senza andare a festival o roba del genere, ma soltanto affidandoci al gusto del pubblico che sa benissimo capire se una canzone è buona oppure no, senza che ci siano le giurie dei festival a decidere per loro. I nostri dischi sono diretti ai giovani, non alle giurie!

03 gennaio 1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - «Io Proprio Io - I Pooh»

03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh     03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh     03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh     03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh     03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh     03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh     03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh

03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh     03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh     03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh     03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh     03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh     03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh     03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh

03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh     03.01.1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - Io Proprio Io - I Pooh

03 marzo 1974 - Grazia - «Senza festival per la nostra strada»

03.03.1974 - Grazia - Senza festival per la nostra strada     03.03.1974 - Grazia - Senza festival per la nostra strada

10 marzo 1974 - Alba - N.10 - Pagina 28 - «Credono ancora in qualche cosa», di Umberto Longoni

10.03.1974 - Alba - N.10 - Credono ancora in qualche cosa - Di Umberto Longoni    10.03.1974 - Alba - N.10 - Credono ancora in qualche cosa - Di Umberto Longoni

[...] «Parsifal»: l'ultimo trentatré giri che ricalca il successo di «Opera Prima» e di «Alessandra», comprende canzoni notevolissime per significato poetico e per talento musicale ed esecutivo. Ecco le note di «Io e te per altri giorni»; «Solo cari ricordi»; «L'anno, il posto, l'ora» [...]. È il canto rassegnato di un uomo che muore tra i ghiacci azzurri, aridi giganti: insensibili e immoti. La sua anima è colma di ricordi: parole, luoghi, persone. Nell'attimo supremo pensa alla casa lontana, alla moglie, al figlio [...]. Qui sboccia in pieno la delicatissima poesia dei Pooh che sublima le semplici cose di ogni giorno. Anche i particolari più banali. Il significato si riallaccia a «Parsifal», la canzone da cui il long-playing prende il titolo: il protagonista si muove sullo sfondo epico dei cavalieri. Destinato a grandi imprese, abbandona le armi sulla sponda di un fiume, preferendo l'amore di una donna alla gloria. La mediocrità umana alla solitudine dell'eroismo. Il messaggio di Parsifal è tuttora valido: la realizzazione dell'individuo non è nella sublimazione di se stesso, ma in valori ridimensionati, umani. Modesti, antichi [...].

19 maggio 1974 - Topolino - Numero 964 - «I Pooh»

19.05.1974 - Topolino - Numero 964 - I Pooh     19.05.1974 - Topolino - Numero 964 - I Pooh

[...] Hanno inciso un LP che si intitola Parsifal. Sonos stati lanciati dal loro produttore in costume da Re Artù. Una trovata...
[...] Red spiega: «È per via del nostro produttore, Giancarlo Lucariello. È lui che ha avuto l'idea. E se i nostri dischi vanno forte, lo dobbiamo a lui».

13 giugno 1979 - Boy Music - N. 23 - Pagina 3 - "I Pooh - Lo sbarco in USA", di Mario Luzzatto Fegiz

13.06.1979 - Boy Music, n. 23 - I Pooh - Lo sbarco in USA - Mario Luzzatto Fegiz    13.06.1979 - Boy Music, n. 23 - I Pooh - Lo sbarco in USA - Mario Luzzatto Fegiz    13.06.1979 - Boy Music, n. 23 - I Pooh - Lo sbarco in USA - Mario Luzzatto Fegiz    13.06.1979 - Boy Music, n. 23 - I Pooh - Lo sbarco in USA - Mario Luzzatto Fegiz    13.06.1979 - Boy Music, n. 23 - I Pooh - Lo sbarco in USA - Mario Luzzatto Fegiz    13.06.1979 - Boy Music, n. 23 - I Pooh - Lo sbarco in USA - Mario Luzzatto Fegiz    13.06.1979 - Boy Music, n. 23 - I Pooh - Lo sbarco in USA - Mario Luzzatto Fegiz

[...] Oggi i Pooh possono vantarsi d'essere il primo complesso ad aver lanciato negli spettacoli dal vivo la tecnica dello show. Come è nata questa svolta artistica?
«È cominciata nel 1973, insieme a Parsifal, che ha rappresentato per noi l'abbandono del melodico italiano per cercare una linea di rock sinfonico. C'era bisogno di qualcosa che sottolineasse queste nuove sonorità e allora ci procurammo due lanciafiamme, di quelli militari a gasolio che producevano fiamme alte una decina di metri. Con questo rudimentale artificio rischiavamo ogni volta di finire arrosto, bucavamo i tetti dei teatri, però l'effetto sulla gente era sconvolgente. Cosicché ci improvvisammo artificieri e cominciammo, prima degli spettacoli, a predisporre polveri e materiale pirotecnico per il gran finale. E, sempre con la paura di finire allo spiedo, riuscivamo a ottenere dei finali sempre più esaltanti».

16 gennaio 1980 - Corrier Boy Music - N. 3 - "Noi, i Pooh", supplemento

16.01.1980 - Corrier Boy Music - N. 3 - Noi, i Pooh    16.01.1980 - Corrier Boy Music - N. 3 - Noi, i Pooh

[...] Con un certo orgoglio ci teniamo a sottolineare che siamo stati il primo complesso italiano a usare elementi spettacolari e coreografici nel corso dei nostri concerti. È iniziato nel 1973 durante la registrazione del nostro album: Parsifal. Ci serviva qualcosa che sottolineasse le nuove sonorità di rock sinfonico della nostra evoluzione artistica; così, usammo due vecchi lanciafiamme a gasolio, che «sparavano» lingue di fuoco alte una decina di metri [...].

22 febbraio 1983 - Kolossal - Numero 101 - "Pooh - Tutti per uno uno per tutti", di Francesca Scopelliti

22.02.1983 - Kolossal - N.101 - Pooh - Tutti per uno uno per tutti - Di Francesca Scopelliti    22.02.1983 - Kolossal - N.101 - Pooh - Tutti per uno uno per tutti - Di Francesca Scopelliti    22.02.1983 - Kolossal - N.101 - Pooh - Tutti per uno uno per tutti - Di Francesca Scopelliti

[...] Kolossal: Ma è il pubblico a seguirvi, o siete voi, astutamente, a correre dietro al pubblico, ai gusti e alle mode che cambiano?
[...] Roby: «Non abbiamo mai cercato di imitare qualcuno. Piuttosto abbiamo ricercato nuove strade, delle sonorità particolari. Per dirne una, quando abbiamo registrato l'album "Parsifal" abbiamo usato persino un paio di vecchi lanciafiamme a gasolio: facevano musica anche loro[...]».