Lato A e lato B della copertina.
Dati
- Titolo = Parsifal
 - Pubblicazione = Settembre 1973
 - Data matrici = 31 agosto 1973
 - Versione = Vinile 33 giri
 - Editore e codice = CBS 69043
 - Editore e codice = CBS 69043 (vinile) CBS 69043 (musicassetta) CBS 42 S 69043 (stereo8)
 - Matrice lato A = CI 69043-1L
 - Matrice lato B = CI 69043-2L
 - Tipo audio = Stereo
 - Produzione e realizzazione = Giancarlo Lucariello
 - Arrangiamento e direzione orchestra = Gianfranco Monaldi
 - Registrato alla Milano Recording, Via Moretto da Brescia, Milano
 - Tecnici del suono = Gualtiero Berlinghini e Franco Santamaria
 - Amplificazione dei Pooh fornita dalla Ditta Montarbo, Bologna
 - Management = ICA (Ivo Saggini), Galleria del Corso 4, Milano
 - Fotografie = Pino Callà e Simone
 - Disco d'Oro = N°1 per aver superato le 400.000 copie vendute.
 
Note sull'album
Nella realizzazione dell'album i Pooh sono stati accompagnati
                da un'orchestra composta da 40 elementi.
                La copertina riproduce parte della locandina del Parsifal
                di Wagner, proveniente dall'archivio della Scala di Milano.
                Gli abiti usati per la sessione fotografica erano costumi di
                scena affittati al teatro della Scala di Milano; le foto vennero
                scattate presso il Castello di Vezio, a Varenna, sul lago di
                Como nel mese di maggio del 1973.
                La copertina apribile contiene all’interno un libretto in
                cartoncino lucido (opaco nelle successive ristampe) con foto in
                bianco e nero della stessa sessione fotografica da cui
                provengono le foto sul retro della copertina e i testi.
                La busta interna reca da un lato la discografia dei singoli e
                dall’altro quella degli album (sempre del periodo CBS).
                La versione in Stereo8 include anche Lettera da Marienbad,
                mai inclusa in nessun album dal gruppo fino al 1984.
Dalle note
                interne firmate dal gruppo:
“Dall’alba antica delle mitologie fino alle più tragiche avventure individuali del nostro secolo, l’uomo ha inseguito i Miti e gli Dei, per identificarsi ed integrarsi ad essi. Ma non vogliamo ignorare l’altra sottile, spesso oscura odissea dell’uomo alla ricerca quotidiana di se stesso, nei valori minimi, nella poesia degli attimi sfuggenti, nell’esplorazione ingenua dei sentimenti. All’ombra delle Grandi Parole e dei Grandi Simboli, candidamente ognuno protegge ricordi, emozioni, una dolcezza inconfessata che può riscattare dall’inerzia violenta della solitudine. Al filtro universale dell’amore, nei cui aspetti ogni cosa umana si può identificare, abbiamo ancora una volta voluto far passare il nostro discorso più naturale e che ci compete, di musica e poesia. Fra le nostre piccole storie consuete e inconsuete, una ne abbiamo isolata, che vogliamo sia il simbolo e il commento migliore di questa nostra ultima fatica. C’è un Eroe, Parsifal, un predestinato al Mito. La sua natura intatta è l’abito sacro che deve farne il superUomo, braccio violento di Dio. Ma è la sua natura intatta e sognante che viene fecondata dalla vita, dalle stagioni, dall’amore. Ed egli si riconosce si, ma uomo di breve ma completa vita terrena, e si ferma, là dove ha incontrato la realtà di se stesso. Questo è l’uomo, questi siamo noi, e ognuno che vorrà per un attimo pensarci su…” (I Pooh: Roby, Stefano, Dody, Red)
Commenti sull'album
Red Canzian
“L’idea della copertina la suggerì Luciano Tallarini. Per realizzare il relativo servizio fotografico ci portò in un castello diroccato ad Erba, nel comasco. Posammo per un intero pomeriggio indossando costumi medioevali. Era quasi estate, faceva un caldo infernale. Quello che se la passava peggio era Stefano, che indossava una maglia di ferro. Lo sfottevamo storpiando una celebre canzone di Baglioni: "Quella tua maglietta fina… ti sta arrugginendo sotto le ascelle"”.
Il nostro approfondimento
Dossier "Parsifal i 40 anni"
- Quei cavalieri simili a Dei...
 - L'anno, il posto, l'ora
 - Solo cari ricordi
 - Io e te per altri gioni
 - La locanda
 - Lei e lei
 - Come si fa
 - Infiniti noi
 - Dialoghi
 - Lettera da Marienbad
 - Parsifal
 - La copertina
 - Il servizio fotografico
 - Il Castello di Vezio
 - Il Castello di Vezio ieri e oggi
 - Rassegna stampa
 - Il mito di Parsifal
 - Di cavalieri, canzoni ed amori
 
Formazione
- Dodi Battaglia = voce, chitarre acustiche e chitarreelettriche, Mandolino Mozzani.
 - Red Canzian = voce e basso.
 - Stefano D'Orazio = voce, batteria e percussioni.
 - Roby Facchinetti = voce, piano, organo, mellotron, moog ed eminent.
 
Brani lato B
Brano incluso nella versione su Stereo-8
L'ANNO, IL POSTO, L'ORA
- Testo: Valerio Negrini
 - Musica: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia
 - Voci soliste: Red Canzian, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia
 - Timing: 6:47 ca.
 
L'anno il settantatré
                il posto il cielo Artico
                l'ora che senso ha?
                D'estate è sempre l'alba
                L'incontro di ogni giorno con l'immensità
                credo finisca qua
                Ciò che volava in alto ormai non vola più
                e sto cadendo giù
                Sui ghiacci azzurri ormai
                la nera ombra di rondine
                è un punto quasi fermo ma
                che cresce tra le nuvole
                Goccia d'acciaio inerte alle mie mani già
                che si disperderà
                Ali negate al vento che ora stride di più
                e mi trascina giù
                Davanti agli occhi miei
                la folla delle immagini
                vertiginosamente ma
                per ordine in un attimo
                Colori e visi e voci della vita mia
                passano e vanno via
                suoni di vento e d'acqua che fermare vorrei
                ma non c'è tempo ormai
                E non dite a lei
                "non lo rivedrai"
                dite: "non si sa
                forse tornerà"
                E non dite a lei
                "non lo rivedrai"
                dite "non si sa
                forse tornerà"
                Il bambino dorme già
                e la notte è profumata
                lei richiama il cane e poi
                fra le mani prenderà
                la coperta mai finita
                La vicina è andata via
                ma le ha fatto compagnia
                e domani tornerà
                È già estate a casa mia
                e di notte c'è la luna
                lei mi ha scritto se potrò
                stare a casa oppure no
                per il nostro anniversario
                C'è mia madre che non sa
                se quest'anno riuscirà
                a venire un po' da noi
                All'orizzonte là
                il sole è un occhio immobile
                È notte ma la notte quì
                d'estate è solo una parola
                Milioni di parole lascio dietro di me
                milioni di perché
                Affascinata e stanca la mia anima va
                verso la libertà
                E se per caso a voi
                giungesse ancora la voce mia
                direte questo a lei
                "un uomo è vento quando vola
                e come il vento niente mai lo fermerà
                non si disperderà”
                E come il vento niente mai lo fermerà
                non si disperderà
                E non dite a lei
                "non lo rivedrai"
                dite "non si sa
                forse tornerà"...
Note sulla canzone
Editore: Mascheroni Edizioni Musicali / Edizioni Musicali Di Lazzaro.
La canzone era stata presentata nel breve tour teatrale
                precedente alla defezione di Fogli in una versione ancora
                embrionale e con un altro testo ed in parte in lingua inglese.
                La canzone, pubblicata in seguito come lato B del 45 giri "Infiniti
                  noi" nella versione juke-box, è stata successivamente
                edita su: 
- 1973 - Infiniti noi / L’anno, il posto, l’ora (45 giri versione juke-box)
 - 2001 – Portami via + Bonus track live (live single) (CD single)
 - 2011 - Dove comincia il sole - 27 agosto 2011 Castello di Este (live album) (2 CD)
 - 2011 - Dove comincia il sole - 27 agosto 2011 Castello di Este Luxury Edition (live album) (2CD + 2DVD)
 
La canzone originale è in tonalità di MI minore.
                Accordi: http://wikitesti.com/index.php/L%27anno_il_posto_l%27ora
Per ascoltare la prima versione di L'anno, il posto, l'ora su Youtube: http://youtu.be/4K2OEMvAjlw
                Per leggerne il testo: versione inedita di "L'anno, il posto, l'ora".
Commenti sulla canzone
Roby Facchinetti
“Questa canzone nasce da un’idea di Dodi sviluppata da me: lui aveva scritto la prima parte fino all’inciso. Venne nell’hotel di Roncobilaccio che in quel periodo era il nostro quartier generale e ce la fece ascoltare: bella, fu il commento di tutti, ma manca qualcosa, è come un tavolo senza una gamba. Così aggiunsi una parte che apparentemente non c’entrava niente e venne fuori una specie di piccola suite, assolutamente in linea con le tendenze musicali del periodo. Prima di inciderla, la suonammo dal vivo per quasi un anno”.
Red Canzian
“Parla di un pilota il cui aereo cade proprio mentre sta tornando a casa. Mentre precipita, pensa a casa sua, al bambino che sta dormendo, alla sua donna che gli sta preparando da mangiare. In un attimo rivive tutta la sua vita. Fu Lucariello a deciderlo. La divisione dei pani e dei pesci avviene così: ognuno di noi scrive, poi porta quel che ha scritto nella "famiglia", che in modo assolutamente democratico decide quali sono i pezzi su cui vale la pena lavorare. A questo punto i due autori dei testi, Valerio e Stefano, si spartiscono i brani a seconda dei loro gusti personali. All’autore di razza, quando sente una musica, viene subito in mente con quali parole rivestirla: è una questione di DNA che c’è nella musica. Spesso ho sentito Stefano o Valerio dire: qui vorrei parlare di questo, poi l’hanno fatto. E avevano ascoltato la musica soltanto una volta. Quando il pezzo è completo, riascoltiamo il tutto e decidiamo se il testo si sposa bene con la musica o se bisogna rifarlo. A questo punto di solito ognuno di noi prova a cantare quel brano e decidiamo a chi affidarlo”.
SOLO CARI RICORDI
- Testo: Valerio Negrini
 - Musica: Roby Facchinetti
 - Voci soliste: Red Canzian, Roby Facchinetti
 - Timing: 4:49 ca.
 
"Quarta scala", "Grazie, lo so"
                "Da settembre è vuoto però"
                "So anche questo, grazie, non dica più niente, amico: mi ha già visto, lo sa!" 
                Hai lasciato in angoli bui
                pochi oggetti inutili e tuoi
                la bottiglia vuota di vino di resina comprata in viaggio da noi
                Non rimane molto del tuo tempo insieme a me
                come un libro letto in fretta io smarrii di te
                forse il senso giusto o forse qualche cosa in più
                non rimane molto per rimpiangerti di più
                Giorni rapidi e strani
                parlare in inglese
                e quei viaggi insieme noi
                le frontiere nell'alba
                sapore di vento
                e sole addosso a noi
                Si fingeva di avere
                nemmeno una lira
                per vivere di più
                questa casa da poco
                fu parte del gioco
                che un giorno ti stancò
                Lessi qui sul muro il tuo messaggio e ancora c'è
                scritto in italiano “non cercare più di me”
                Desolata, inutile ironia, che mi ferì
                la mia roba in ordine sul letto, tutta lì
                Non sbagliavo, è proprio così
                non mi dice niente star qui
                non c'è proprio l'aria di cari ricordi che mi dia bisogno di te
                La finestra non aprirò
                con la luce non scoprirò
                contro i muri spazi puliti
                lasciati da qualcosa che non c'è più
                Non rimane molto del mio tempo insieme a te
                non rimane molto da rimpiangere per me
                Non rimane molto del mio tempo insieme a te
                non rimane molto da rimpiangere per me
Note sulla canzone
Editore: Mascheroni Edizioni Musicali.
Il brano apparve in seguito come facciata B del singolo "Infiniti noi".
                La canzone è stata successivamente pubblicata su:
- 1973 – Infiniti noi / Solo cari ricordi (45 giri)
 
La canzone originale è in tonalità di SI bemolle minore.
                Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Solo_cari_ricordi
IO E TE PER ALTRI GIORNI
- Testo: Valerio Negrini
 - Musica: Roby Facchinetti
 - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti
 - Timing: 4:48 ca.
 
A quest'ora sanno già di noi
				  i problemi cominciano adesso
				  tutto è fatto ormai
				  Tu non sai la forza che mi dai
				  ma conosco i rimpianti che lasci
				  tu conosci i miei
				  C'è chi si stanca
				  di un uomo o di una donna per
                  amore che manca
				  per noi o solitudine o
				  delusi dal tempo
				  so bene che per noi non fu cosi
				  Lascio una donna
                  che crede solo in me
				  tu distruggi un uomo che il suo mondo
                  ha dato a te
				  Senza rispetto
                  si parlerà di noi
				  tutto questo io lo accetto
				  non si vive un'altra volta
				  Questo
				  per l'orgoglio mio di averti
				  basta
				  non potranno mai fermarmi
				  dimmi
				  che è cosi per te
				  chi può ridarci
				  gli anni persi?
				  Questo
				  fino all'ultimo dei giorni
				  niente
				  del passato può sfiorarci
				  niente
				  ci offenderà
				  nessuno al mondo
				  si permetterà
				  appartiene a noi
				  la nostra vita
				  Cena all'alba soli tu e io
				  ciò che resta da fare domani
				  devo farlo io
				  Si risveglia in fretta la città
				  nei tuoi occhi un po' stanchi ritorna
				  la tua giusta età
				  Questa
				  è la cosa più importante
				  vieni
				  voglio uscire tra la gente
				  basta
				  star nascosti qui
				  non ha più senso
				  fare così
				  incomincia qui
				  la nostra vita
Note sulla canzone
Editore: Mascheroni Edizioni Musicali.
                Incisa presso Milano Recording nei mesi di aprile - maggio 1973.
                Sound Engineer: Guglielmo Berlenghini.
                Ass. Sound Engineer: Franco Santamaria.
                Supporti: nastro magnetico 16 piste.
                Mixer Telefunken.
Si tratta del primo brano che Red Canzian ha registrato con i Pooh.
						  È stato presentato live per la prima volta il 10 luglio 1973 in occasione del concerto alla discoteca "Le Rotonde" a Garlasco (PV).
						  Nel 2014 il duinato al clavicembalo è stato inserito nel brano "Everytime I come around" del rapper 50 Cent, pubblicato sull'album "Animal ambition" e prodotto da Quincy Jones.
La canzone, precedentemente apparsa su singolo, è stata successivamente pubblicata su:
- 1974 – I Pooh 1971-1974 (antologia) (LP, MC, CD)
 - 1985 – Anthology (antologia) (4 LP, 4 MC)
 - 1990 – 25 La nostra storia (antologia) (2 LP, 2 MC, 2 CD)
 - 1993 – Pooh Book (antologia) (6 CD, 6 MC)
 - 2001 – Best of the best (antologia) (CD, MC)
 - 2001 – Best of the best (antologia) (2 CD, 2 MC)
 
Orchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 12 violini, 4 viole, 4 violoncelli, 2 basso ad arco, 12 fiati.
                La canzone orginale è in tonalità di SI minore.
                Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Io_e_te_per_altri_giorni
Commenti sulla canzone
Roby Facchinetti
“È uno dei primi brani che ho scritto per l’album Parsifal. Era un tentativo di uscire dalla forma-canzone che ci aveva caratterizzato fino a quel momento. Racconta la storia di due amanti che a un certo punto decidono di uscire dalla clandestinità e fuggire insieme: un testo assolutamente poetico nobilita una storia che nasce da una passione viscerale. La mia voce si fonde perfettamente con quella di Dodi. Pubblicato come primo singolo, resterà in cima all’hit parade per venti settimane”.
Pooh
“Durante la tourneé di Alessandra, Riccardo Fogli "colto da innamoramento per la ragazza del Piper", decise di dedicarsi tutto a Patty Pravo, lasciando gli amici Pooh "alla canna del gas". Disperati ma testardi, come solo i Pooh sanno essere, noi tre superstiti ci mettemmo alla ostinata ricerca di un sostituto e per selezionare le reclute, ci stabilimmo all'Hotel Roncobilaccio in cima all'Appennino sull'Autostrada del Sole, dove nella lavanderia magazzino mettemmo su la nostra "sala prove". Tutto lo stanzone era circondato da scaffalature stracariche di migliaia di rotoli di carta igienica, ottima per l'acustica, ma che lasciava presagire che tutto poteva finire in cacca! Gli aspiranti bassisti venivano da tutta Italia; si era sparsa la voce e discografici, impresari, ex compagni di scuola, elettrauti e assicuratori facevano a gara per proporre talenti da provinare. Risultato dopo tre mesi: i Pooh avevano deciso di restare in 3. "All'ultimo minuto", ci venne segnalato un chitarrista di Treviso che avevamo conosciuto come una "persona simpatica", ma che non avevamo preso in considerazione come bassista, in quanto chitarrista! Venne comunque invitato nel "Paradiso del Culo" (così avevamo ribattezzato la nostra sala prove); lo ascoltammo, lo guardammo a lungo e cominciammo a suonare qualcosa... dopo 0,30 secondi era un Pooh. Ci sembrava perfetto, ma per sicurezza lo collaudammo negli Stati Uniti, lontani da casa della serie "Hai visto mai!"... era il 15.2.1973, lui si chiamava Red Canzian." (1993)
Valerio Negrini
“Anno ottavo nella Nostra Storia: ogni riferimento a personaggi
                riconoscibili è fortemente voluto. Millenovecentosettantatre è
                una cifra ostile. Girala e dividila come vuoi, sempre qualcuno
                ci rimetteva, tranne gli Sceicchi. Quell'anno era stata
                dichiarata l'austerity, Israele festeggiava a cannonate lo Yom
                Kippur, le femministe non avevano più benzina per darci fuoco a
                tutti. 'Amor che a nullo amato amar perdona', aveva detto il
                collega Dante; come non dargli ragione. Se Washington aveva mal
                di testa per il Watergate, noi avevamo il fegato grosso per
                fughe in famiglia.
                Il nostro testo diceva: C'è chi si stanca di un uomo o di
                  una donna per amore che manca. A volte manca il
                proiettile per soluzioni più definitive, altre semplicemente il
                cervello. A molta fauna politica dell'epoca mancava la corrente
                al vergognimetro, l'avremmo chiamato più tardi Scandalo
                Lockheed. Ma dalla telenovela medioevale di Paolo e Francesca
                allo scivolone biondo del nostro coscritto, da compare Turiddu
                alla guerra di Troia, sempre l'uomo, la femmina e le loro corna
                hanno condizionato la Storia, dall'elmo vichingo a Novella 2000.
                A quest'ora sanno già di noi. Con la famosa macchina
                del tempo, che per fortuna non va a succo d'Arabo, siamo
                parcheggiati al chiar di luna sotto il balcone dove vegliano il
                nostro eroe e la sua sirena, e li stiamo registrando
                Lascio una donna che crede solo in me, tu distruggi un uomo
                  che il suo mondo ha dato a te... Esatto! L'altro Lui ha
                accettato tutto, nel senso che si è ubriacato come un sioux e
                con l'accetta ha sfasciato tutta la casa, sanitari compresi,
                mentre l'altra Lei, falliti piccoli suicidi con impiccagione
                mediante nastro magnetico Ampex a due tracce e ingestione
                contemporanea di tutte le foto nuziali con vetro e cornice e di
                un polpettone di tre settimane, ha svuotato il conto corrente
                comune ed è segnalata su un volo per Acapulco.
                Niente ci offenderà, nessuno al mondo si permetterà!
                Nessuno, gli avvocati sono gentilissimi.
                Cena all'alba soli tu ed io. Buon appetito e buona
                fortuna amico, per un po' ci mancherai!
                (Le Guerre Poohike (8) - continua in Parsifal)
LA LOCANDA
- Testo: Valerio Negrini
 - Musica: Dodi Battaglia
 - Voci soliste: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti
 - Timing: 4:34 ca.
 
C'è rumore e musica
                c'è suono di uomini
                c'è la stessa compagnia
                che regolarmente poi
                mentre scorre il tempo si scioglie e rifà
                chi ha portato a casa la donna ritorna e si sa
                beve di più
                riderà
                di chi è un po' giù
                c'è chi a me
                chiede di lei
                non dirò
                la verità
                Eccomi a voi
                dondola sui muri tenue la malinconia
                l'aria è torbida
                d'euforia
                Eccomi a voi
                mi riservo di rimpiangerla fuori di qui
                sono forte io
                ditelo
                Ho pagato il giro e poi
                già ne segue un altro in più
                se la voce lega un po'
                ho la mente lucida
                c'è chi mette in fila i bicchieri per me
                c'è chi ha sospettato qualcosa e mi chiede perché
                bevo di più
                gli dirò
                "Pensa per te
                se ti va
                fai come me
                Lo so io
                quello che c'è!”
                L'alba verrà
                la prima gente del mattino in strada passerà
                tutti vanno via
                chiudono
                Eccomi qui
                trascino passi disuguali verso casa mia
                anche senza lei
                sopravvivo io
                Eccomi qui
                trascino passi disuguali verso casa mia
                anche senza lei
                sopravvivo io
Note sulla canzone
Editore: Edizioni April Music / EMI Songs Edizioni Musicali.
Questo brano è stato ispirato a Dodi Battaglia dalla visita al "Grand Ole Opry" di Nashwille, vera e propria casa del country.
				Per la prima volta utilizza il mandolino Mozzani ereditato dalla prozia Maria.
La canzone originale è in tonalità di SOL maggiore.
                Accordi: http://wikitesti.com/index.php/La_locanda
LEI E LEI
- Testo: Valerio Negrini
 - Musica: Dodi Battaglia
 - Voce solista: Roby Facchinetti
 - Timing: 3:10 ca.
 
Lei
                era amica anche mia
                sapeva cosa dirti quando tu
                senza ragione eri contro di me
                No
                non nascondo che io
                a volte ero turbato un po' da lei
                forse la desiderai
                Ma c'eri tu
                nella vita mia
                senza riserve avevo scelto te
                la tua
                trasparente e ostinata ingenuità
                l'incoscienza dell'età
                Ma immaginai
                che guardando lei
                temendo forse il suo confronto in te
                potesse
                svegliarsi la donna che tu sei
                ciò che mi piaceva in lei
                io sperai fluisse in te
                Sai
                fu l'abisso per me
                la sera che dicesti "Vattene!"
                eri calma più che mai
                Ma ciò che poi
                mi ferì di più
                fu quando
                chiesi: "Ma perché? Per chi?"
                Guardai
                dietro a te in un sorriso c'era lei
                in silenzio vi guardai
                ciò che vuoi, ma questo mai
Note sulla canzone
Editore: SugarMusic / Edizioni Suvini Zerboni.
La canzone originale è in tonalità di SOL maggiore.
                Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Lei_e_lei
Commenti sulla canzone
Roby Facchinetti
“È lo spaccato di un amore saffico. In realtà Valerio avrebbe voluto essere più esplicito, ma Lucariello gli impose dei vincoli precisi”.
COME SI FA
- Testo: Valerio Negrini
 - Musica: Roby Facchinetti
 - Voce solista: Red Canzian, Dodi Battaglia
 - Timing: 3:51 ca.
 
C'era un accordo fra di noi
                che non sbagliava quasi mai
                più che fratelli, tu lo sai
                Io le mie avventure, tu le tue
                c'era una stanza presa in due
                e tirare a sorte chi ci va
                Poi raccontarsi come fu
                e inventarsi qualche cosa in più
                e dirsi "Da domani un'altra e via!”
                Sinceramente non lo so
                se cercavamo oppure no
                la donna giusta prima o poi
                o se solo per spavalderia
                o per stupire la compagnia
                si diceva "da domani un'altra e via!”
                Poi la donna
                che vuoi nascondere
                non racconti
                quello che fai con lei
                guai
                parlarne a nostro modo, tu non sei più tu
                Cosa dirti?
                Tu non mi crederai
                Cosa dirti?
                Tu non mi ascolterai
                bene
                quand'è così, amico mio, peggio per te!
                Un giorno lei cercò di me
                mi chiese più o meno se
                non mi ero accorto mai di lei
                Certo io non l'ho mandata via
                e lei si illude di esser mia
                adesso qui come si fa?
                Certo io non l'ho mandata via
                e lei si illude di esser mia
                adesso qui come si fa?...
Note sulla canzone
Editore: Mascheroni Edizioni Musicali / Tiber.
Il brano apparve come lato B del singolo "Parsifal (Parte Prima)" per il circuito dei juke-box.
                La canzone è stata successivamente pubblicata su:
- 1973 – Parsifal (Parte Prima) / Come si fa (45 giri versione juke-box)
 
La canzone originale è in tonalità di SI bemolle maggiore.
                Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Come_si_fa
INFINITI NOI
- Testo: Valerio Negrini
 - Musica: Roby Facchinetti
 - Voce solista: Dodi Battaglia
 - Timing: 6:12 ca.
 
Che ti serve ormai
						  tormentarti per capire il mondo?
						  Farti soffiare dentro da ogni vento?
						  Niente c'è che valga il tuo sgomento
						  Guarda invece noi
						  piangi per l'amore se si perde
						  odiami se sei messa da parte
						  grida se l'amore grida forte
						  Perché noi qui
						  infiniti noi
						  siamo il tempo innocente
						  che nasce
						  dal silenzio
						  del mondo intorno a noi
						  Chi ti ascolta mai
						  dolce e disperata tra la gente
						  dove le tue mani son respinte?
						  Ciò che non è tuo non vale niente
						  Perché noi qui
						  infiniti noi
						  siamo il tempo innocente
						  che nasce
						  dal silenzio del mondo
						  intorno a noi
						  Io ti ascolterò
						  voce di stupito sentimento
						  io sarò il tuo tempo in un momento
						  con l'orgoglio di dormirti accanto
						  Guarda ancora noi
						  piangi per l'amore se si perde
						  odiami se sei messa da parte
						  grida se l'amore grida forte...
Note sulla canzone
Editore: Mascheroni Edizioni Musicali.
						Incisa preso Milano Recording nei mesi di aprile - maggio del 1973.
						Sound Engineer: Guglielmo Berlenghini.
						Ass. Sound Engineer: Franco Santamaria.
						Supporti: nastro magnetico 16 piste.
						Mixer Telefunken.
Il brano uscì successivamente come singolo, con un lato B differente per ognuno dei canali di diffusione, quello ufficiale e quello del circuito juke-box.
						La canzone è stata successivamente pubblicata su:
- 1973 – Infiniti noi / Solo cari ricordi (45 giri)
 - 1973 - Infiniti noi / L’anno, il posto, l’ora (45 giri versione juke-box)
 - 1974 – I Pooh 1971-1974 (antologia) (LP, MC, CD)
 - 1985 – Anthology (antologia) (4 LP, 4 MC)
 - 1989 – Un altro pensiero (antologia) (LP, MC, CD)
 - 1993 – Pooh Book (antologia) (6 CD, 6 MC)
 - 1997 – The best of Pooh (antologia) (2 CD, 2 MC)
 
Orchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 12 violini, 4 viole, 4 violoncelli, 2 bassi ad arco.
						In questo brano vennero utilizzati cori a bocca chiusa a cui parteciparono i componenti dell'orchestra.
						La canzone orginale è in tonalità di SOL maggiore.
						Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Infiniti_no
Commenti sulla canzone
Roby Facchinetti
“Lo registrammo con un’orchestra sinfonica. Lo ritengo uno dei pezzi più importanti del primo periodo dei Pooh. Ultimato il mixaggio, una sera restammo in sala ad ascoltarlo. Arrivò il padre di Stefano e si fermò sulla porta per sentirlo. Quando il pezzo finì, era visibilmente commosso. "Ragazzi", ci disse, "questa non è una canzone, è un’opera!"”.
Dodi Battaglia
“Stefano questo pezzo lo chiama "infinita noia": dura quattro minuti e venti e per oltre tre minuti non c’è la batteria. Ogni volta che lo suonavamo, lui stava lì e non sapeva come far passare il tempo. Se lo osservi, vedi che fa le facce più strane”.
Dialoghi
- Testo: Valerio Negrini
 - Musica: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia
 - Voci soliste: Dodi Battaglia
 - Timing: 4:26 ca.
 
Prepotente la sveglia risolve tutti i sogni
                quinto giorno d'estate accettato come gli altri
                esco dalla semioscura stanza
                apro solo una finestra
                entro nei vestiti e torno sui miei passi per un bacio a chi
                dorme ancora
                Cara piccola ragazza che mai ti svegli presto
                alla mia colazione per strada penserò
                io t'ho scelta per amore un giorno
                ti dissi "Siamo un altro mondo”
                quindi non ti chiedo niente
                mi va bene ciò che fai
                e non fai
                Un istante e affondo dentro la città
                i miei passi ormai sanno dove si va
                vado a rendermi utile a chi nemmeno
                so chi è
                Dentro grandi stanze illuminate io
                fino a questa sera mi rinchiuderò
                ma la mente segnala un pensiero
                certo insolito
                Mi hanno detto che in questa città invisibilmente
                meridiano o qualcosa, ma passa proprio qui
                e d'un tratto mi ci sento sopra
                a un filo che fa il giro del mondo
                e questo rade i miei pensieri e nasce limpida un'idea
                dentro me
                Quanto tempo ho perso fino adesso io?
                Mi son fatto dunque attraversare anch'io
                dalle nuove stagioni in silenzio senza vivere?
                Ha chinato il capo la mia fantasia
                disperdendo l'ansia che sarebbe mia
                di raccogliere dialoghi d'aria e farne poesia
                E semplicemente stando al posto mio
                ho dimenticato che respiro anch'io
                e scoprirlo un mattino d'estate può pesare un po’...
Note sulla canzone
Editore: Sugarmusic Edizioni Musicali.
La canzone originale è in tonalità di MI maggiore.
                Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Dialoghi
Parsifal (I parte)
- Testo: Valerio Negrini
 - Musica: Roby Facchinetti
 - Voci solste: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti
 - Timing: 4:18 ca.
 
Chiaro è il mattino 
                che nasce dall'Est 
                questa foresta è tua
                Nato selvaggio 
                puro nell'anima
                non sai paura cos'è
                Quei cavalieri simili a dei
                non li hai mai visti però 
                non paura nasce dentro
                Folle nell'alba 
                tu vuoi conoscere
                ciò che nel bosco non c'è 
                hai scoperto il tuo destino 
                Il tuo destino 
                nel nome che tu avrai
                re della luce sarai 
                corri, corri, corri, corri 
                Parleranno a te 
                di Dio
                del Re
                le fanciulle fiore 
                nel viaggio 
                vedrai
                in un grande sogno antico
                la tua nuova vita solitario ti sospingerà 
                e un dubbio ti conquisterà
                L'incantata età 
                straniera 
                di lei 
                non è gloria o vento 
                ma dolce
                realtà 
                dentro l'erba alta al fiume
                le tue armi al sole e alla rugiada hai regalato ormai 
                sacro non diventerai 
                qui si ferma il tuo cammino
Note sulla canzone
Editore: SugarMusic / Canzoni Moderne CA-MO/ Edizioni Suvini Zerboni.
Rilettura del personaggio omonimo del ciclo Wagneriano da cui deriva anche l’impianto iconografico dell’album che ha proprio nella canzone la title-track. 
                La canzone è stata successivamente pubblicata su:
- 1973 - Parsifal (parte prima) / Parsifal (parte seconda) (45 giri versione juke-box) (*)
(*) = La citazione riguardo questa versione è frutto dei ricordi di un disc-jokey dell'epoca. Non sono stati rintracciati al momento riferimenti bibliografici. Non appena in possesso di dati certi verranno riportati in modo preciso.) - 1974 - Parsifal (parte prima) / Come si fa (45 giri versione juke-box), CBS YD 365
 - 1982 – Palasport (live album) (2 LP, 2 MC, 1 CD, 2 CD)
 - 1995 – Buonanotte ai suonatori (live album) (2 CD, 2 MC)
 - 1993 – Pooh Book (antologia)(6 CD, 6 MC)
 - 1997 – The best of Pooh (antologia) (2 CD, 2 MC)
 
La canzone originale è in tonalità di RE minore.
                Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Parsifal_1%C2%B0
Commenti sulla canzone
Roby Facchinetti
“È un pezzo fondamentale nella storia dei Pooh, il nostro fiore all’occhiello. Dentro c’è tutto: la melodia, la potenza, la forza della parte cantata e di quella strumentale, un assolo di chitarra davvero straordinario. Ancora oggi ogni volta che lo eseguiamo ha un successo enorme. Originariamente questa musica doveva essere la colonna sonora di un film di Bevilacqua, Questa specie d’amore. Su richiesta dell’ufficio editoriale della CGD avevo scritto tutta una serie di brani strumentali. Ci fu anche un incontro con Bevilacqua, ma alla fine decise di affidare il lavoro a Morricone. Inoltre c’era un pezzo strumentale che usavamo dal vivo già ai tempi di Valerio e Riccardo: ironizzava sui temi dei cosidetti Spaghetti Western e lo chiamavamo Un maiale per Ringo. A un certo punto, su suggerimento di Lucariello, ho provato a mettere tutto insieme ed è nata questa suite. Così, da una serie di esperienze in realtà assolutamente scollegate una con l’altra, è venuto fuori Parsifal. La cosa curiosa è che ci sono persone che non attribuiscono più il Parsifal a Wagner, ma ai Pooh. Un direttore d’orchestra, uno di quelli serissimi che fanno gli esami di ammissione al conservatorio, mi ha raccontato che una volta si presentò un candidato portando il Parsifal. "Di Wagner" domandò lui. E l’allievo, di rimando "No, dei Pooh". Non so se quel ragazzo sia stato ammesso o meno al conservatorio, ma per noi questo episodio è da libidine”.
Red Canzian
“Lo amo particolarmente perché è il primo disco che ho fatto con i Pooh. Ma al di là di questo è un brano che mi piace parecchio: io arrivavo dai Capsicum Red, una formazione d’avanguardia, e suonando questo pezzo tutto sommato avevo l’impressione di continuare a fare quel che stavo facendo prima. È un pezzo che ancora oggi mi diverte quando lo suoniamo dal vivo. Anzi, più lo riascolto, più mi convinco che per l’epoca eravamo proprio avanti. Il fatto è che la critica ci considerava poco perché avevamo infilato una serie di successi come Tanta voglia di lei, Pensiero e Noi due nel mondo e nell’anima. E qualche anno prima avevamo inciso Piccola Katy. Insomma, ci prendevano meno sul serio del Banco del Mutuo Soccorso o della PFM: loro erano stati bravi a far dimenticare che in una vita precedente avevano inciso una canzoncina come La bambolina che fa no no no. Insomma, abbiamo faticato parecchio per farci accettare. Piano piano, col passare degli anni, molti ci hanno riconosciuto di aver fatto cose egregie. Parecchi hanno ammesso di aver sbagliato, riconoscendo che Parsifal è un pezzo ampiamente all’altezza di un Concerto Grosso dei New Trolls. Il problema è che in quel periodo tanta gente considerava il successo come il fumo negli occhi, molti erano convinti che se uno vendeva i dischi era perché faceva musica di serie B. La verità è che in quegli anni c’era un sacco di gente che non sapeva suonare, gruppi formati da ragazzi con delle faccine interessanti, ma che poi in sala non sapevano fare niente: spesso i dischi erano incisi con l’aiuto di session men. Conseguentemente c’erano alcuni che erano convinti che anche noi dei Pooh non fossimo in grado di suonare davvero. Poi succedeva che qualcuno veniva ai nostri concerti e diceva: "Però, siete proprio bravi!". Insomma, il milione di copie vendute con Pensiero anziché spianarci la strada ci ha creato un sacco di difficoltà sotto l’aspetto della credibilità artistica”.
Dodi Battaglia
“Questo pezzo ha segnato una svolta importante nella storia dei Pooh. In quel periodo avevamo una certa voglia di cambiamento, volevamo sviluppare uno stile che, pur senza abbandonare la forma-canzone che ci aveva reso famosi, rappresentasse un passo avanti rispetto alle cose che avevamo fatto fino a quel momento. In quel periodo si respirava aria di cambiamento, di rinnovamento, e in queste fasi è importante sapersi guardare alle spalle, analizzare in modo critico quello che di buono arriva dal passato. Così abbiamo scoperto l’esistenza della musica sinfonica e abbiamo capito che tutti i gruppi che in quel periodo facevano quel genere definito "progressive" in realtà non avevano inventato niente: si trattava solo di arricchire il pop con elementi presi a prestito dalla musica sinfonica. Così abbiamo iniziato a scrivere brani un po’ più complessi, senza porci il limite dei tre, quattro minuti come era successo fino ad allora. Parsifal è un bell’esempio di contaminazione tra i generi, racchiude elementi melodici, popolari e sinfonici. È un pezzo bellissimo sotto il profilo strutturale. Per quanto mi riguarda, ci sono interventi di chitarra che ritengo validissimi ancora oggi. C’è un assolo che rappresenta lo spirito del mio approccio musicale: un mix di tecnica, feeling e cuore. Quell’assolo lo feci con una Junior acquistata in un negozio sulla 48esima Strada a New York”.
Stefano D'Orazio
“Per la parte cantata Valerio, che era un appassionato di lirica, pensò che l’ideale sarebbe stato scrivere un testo di ambientazione wagneriana: le fanciulle in fiore sono una citazione esplicita, ma il resto nacque dalla sua fantasia. Il Parsifal che cantiamo è un mix tra Re Artù e Robin Hood. In sala ci complicammo la vita in tutti i modi possibili, nel senso che ognuno di noi si dava da fare per cercare le soluzioni tecniche più complesse. Insomma, ci stimolavamo uno con l’altro. Il disco lo registrammo utilizzando un 8 piste. La parte più difficile fu fondere i nostri suoni con lo straordinario lavoro di arrangiamento che Franco Monaldi aveva fatto per l’orchestra. Fummo costretti a rifare il mixaggio parecchie volte, fondere assieme la sinfonica con il nostro suono sembrava impossibile. Ai tempi le tecnologie erano quel che erano, bisognava cucire tutto a mano”.
Valerio Negrini
“Chiaro è il mattino che viene dall'est Ok, boys,
                guardiamo in faccia la situazione. La famosa macchina del tempo
                stavolta è impazzita. In che anno siamo? Dammi gli appunti sul
                millenovecentosettantaquattro! La TV a colori, Andreotti, Mago
                Zurlì, i Palestinesi, Rivoluzione dei Garofani a Lisbona,
                l'Italia riperde i Mondiali, la pillola è peccato,
                l'inquinamento... E invece senti quì l'odore dell'aria, sa di
                foresta, e poi i pesci nel fiume, sembrano giapponesi nel metrò
                di Tokio tanti ce n'è. E tu che sei di Bergamo, cosa ci fa un
                CASTELLO al posto del nostro capannone strumenti.
                Com'erano le parole?
                Quei cavalieri simili a Dei. Eccoli là... Così un
                minuto fa ha parlato l'unico di noi che riesce sempre a parlare,
                che meccanicamente tenta perfino di prendere la linea col
                telefonino palmare. Un paesaggio magico e preoccupante da
                Signore degli Anelli circonda le nostre facce un po' così e le
                nostre valigette ventiquattr'ore.
                Proprio quella canzone stavamo riprovando: dice non paura
                  nasce dentro... A forza di non andare mai in vacanza
                siamo caduti nella nostra musica, in una di quelle che una volta
                c'erano laser, timpani, fumi e cateratte. Il primo gruppo
                italiano nella leggenda.
                Folle nell'alba tu vuoi conoscere ciò che nel bosco non c'è
                Il ragazzo ci osserva fra le felci, dove cominciano gli alberi
                grandi, dove fuori da questo strano sogno stanno caricando i
                camion per la tournèe.
                Nato selvaggio, puro nell'anima. Zingaro che mai pulirà
                parabrezza ai semafori, figlio del vento e della fantasia. Vi
                presento Parsifal! Diciassette anni che ti nominiamo e non sei
                mai venuto a sentirci.
                Parleranno a te di Dio, del Re... Draghi, maghi,
                crociate, hai più impegni di noi.
                Le fanciulle fiore nel viaggio vedrai... A noi piace
                raccontare che tu butti alle ortiche il tuo destino sacro per il
                grande amore, che non ti prendi poi così sul serio come voleva
                Wagner. TI gusterebbe venire un po' con noi? La nostra aria fa
                schifo, cervi, aquile e unicorni ce li siamo giocati, ma abbiamo
                sempre ottimi orchi da impiccare alle loro cravatte, tu che hai
                classe...
                Nell'aria tersa si interrompe il rumore delle cicale, il testo
                dice: Le tue armi al sole e alla rugiada hai regalato ormai,
                perchè allora quello ci prende di mira con arco e frecce? Chi ha
                le chiavi della macchina del tempo?..."
                (Le Guerre Poohike (9) - continua in Eleonora
                    mia madre)
Note sulla canzone
Editore: SugarMusic / Canzoni Moderne CA-MO / Edizioni Suvini Zerboni.
La canzone è stata successivamente pubblicata su:
- 1973 - Parsifal (parte prima) / Parsifal (parte
                    seconda) (45 giri versione juke-box)
 - 1973 - Parsifal (parte prima) / Parsifal (parte
                    seconda) (45 giri versione juke-box) (*)
(*) = La citazione riguardo questa versione è frutto dei ricordi di un disc-jokey dell'epoca. Non sono stati rintracciati al momento riferimenti bibliografici. Non appena in possesso di dati certi verranno riportati in modo preciso.) - 1982 – Palasport (live album) (2 LP, 2 MC, 1 CD, 2 CD)
 - 1995 – Buonanotte ai suonatori (live album) (2 CD, 2 MC)
 - 1993 – Pooh Book (antologia) (6 CD, 6 MC)
 - 1997 – The best of Pooh (antologia) (2 CD, 2 MC)
 - 2001 – Portami via + Bonus track live (live single) (CD single)
 - 2007 – Pooh Live noi con voi versione integrale (live album) (2 CD)
 - 2011 - Dove comincia il sole - 27 agosto 2011 Castello di Este (live album) (2 CD)
 - 2011 - Dove comincia il sole - 27 agosto 2011 Castello di Este Luxury Edition (live album) (2CD + 2DVD)
 
La canzone orginale è in tonalità di RE minore.
Per ascoltare Contrasto su Youtube: http://youtu.be/pWUTbQjmR4A
                Per ascoltare il brano Un maiale per Ringo: http://youtu.be/ltbGmXQPwo0
LETTERA DA MARIENBAD
- Testo: Valerio Negrini
 - Musica: Roby Facchinetti
 - Voci soliste: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti
 - Timing: 4:24 ca.
 
Sono contento
				  si è alzato un po’ il vento
				  la nebbia cadrà
				  nasce il mattino
				  una notte di meno
				  ed eccomi qua
				  Laghi e pianura
				  la radio straniera
				  si sente da un po’
				  non sono stanco
				  la guida è sicura
				  ce la farò
				  Questi anni
				  chiusi in una lettera
				  la tua storia
				  la tua fuga inutile
				  l'uomo forte
				  che non sa sorriderti
				  il suo mondo
				  che ti annienta
				  Non ti avranno
				  un giorno di più
				  se tu
				  vorrai
				  ti aspetta laggiù
				  la nostra città
				  La mia casa
				  è ancora così
				  disordinata
				  e piena di sole
				  come vuoi tu
				  Strada privata
				  villa isolata
				  nascosta là
				  nell'ombra quieta
				  della pineta
				  abiti qua
				  La fontana
				  non è molto limpida
				  anche i fiori
				  sanno d'aria umida
				  Tutto intorno
				  sembra sopravvivere
				  mi domando
				  come hai fatto a viverci
				  Dal confine
				  all'alba per telefono
				  dissi solo
				  "son venuto a prenderti"
				  Eri sola
				  sola come al solito
				  fra un istante
				  tornerai a vivere...
Note sulla canzone
Editore: Mascheroni Edizioni Musicali / Tiber .
                Incisa presso Milano Recording nei mesi di aprile - maggio del
                1973.
                Sound Engineer: Gualtiero Berlenghini.
                Ass. Sound Engineer: Franco Santamaria.
                Supporti: nastro magnetico 16 piste.
                Mixer Telefunken.
Questo brano apparve solo come facciata B del singolo Io
                    e te per altri giorni e venne incluso solo nella
                versione Stereo8 dell'album, restando per molti anni inedito
                sugli album in altro tipo di supporto.
                Marienbad, contrariamente a quanto ricordato da Negrini nel
                commento riportato di seguito, è una città della Repubblica
                Ceca, una storica località termale che deve il suo antico nome
                al significato tedesco di Marienbad (Bagni di Maria), pur
                chiamandosi oggi Mariánské Lázne. La città divenne nota negli
                anni '60 grazie ad un controverso film, L'anno scorso a
                  Marienbad (1961) di Alain Resnais che, pur vincendo un
                Leone d'oro al Festival di Venezia e una candidatura agli Oscar
                come miglior sceneggiatura originale, non incontrò il gradimento
                del pubblico, divenendo oggetto di feroci parodie. Le
                suggestioni di trama e ambientazione del film potrebbero essere
                stata la fonte d'ispirazione di Negrini.
                La canzone è stata successivamente pubblicata su:
- 1984 – I Pooh 1981-1984 e tutto quanto mai apparso su long playing (antologia) (2 LP, 2 MC, CD)
 - 1987 – I nostri anni senza fiato (antologia) (LP, MC, CD)
 - 1993 – Pooh Book (antologia) (6 CD, 6 MC)
 
Orchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 12 violini, 4 viole, 4 violoncelli, 2 bassi ad arco.
                La canzone originale è in tonalità di LA maggiore.
                Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Lettera_da_Marienbad
Commenti sulla canzone
Valerio Negrini
“Uno dei dogmi dell'etica Lucarelliana (il produttore) era che le parole delle canzoni e il loro significato dovevano essere decifrati goccia a goccia dal pubblico, come gli enigmi di Turandot e quindi meno si capiva, meglio era. L'atmosfera doveva essere crepuscolare, l'eco doveva confondere vocali e consonanti... chiarezza = volgarità. Se una parola aveva un suono affascinante nulla vietava di usarla a sproposito... come ad esempio Marienbad, amena località termale germanica (tipo Abano Terme e Fiuggi) che si vide appioppare una storia di fatiscenti ville baronali da cui strappare la donna amata prigioniera dell'"orco"." (1993)
Altre edizioni dell'album
- 1973 - Edizione promozionale per il juke-box su vinile 45 giri, CBS, YD 349. Lato A "Infiniti noi". Lato B "L'anno, il posto, l'ora". Busta: Standard forata.
 - 1973 - Edizione promozionale per il juke-box su vinile 45 giri, CBS, YD 365. Lato A "Parsifal (1 parte)" - Lato B "Come si fa". Busta: Standard forata.
 - 1973 - Edizione su musicassetta, CBS, 69043.
 - 1973 - Edizione su Stereo8, CBS, 42 S 69043.
 - 1973 - Ristampa su vinile, CBS, 69043. Etichetta arancio e giallo.
 - 1973 - Edizione su musicassetta, CBS, 40 S 69043. Etichetta verde.
 - 1973 - Edizione su musicassetta, CBS, 40 S 69043. Etichetta arancio.
 - 1973 - Edizione su musicassetta, CGD, 40 S 69043. Etichetta bianca.
 - 1973 - Edizione su musicassetta, CGD, 40 CGD 69043. Etichetta rosa.
 - 1973 - Edizione su musicassetta, CGD, 40 S 69043. Etichetta gialla.
 - 1973 - Edizione su musicassetta, CGD, 40 CGD 69043. Etichetta gialla.
 - 1973 - Edizione su musicassetta, CGD, 40 CGD 69043. Etichetta gialla.
 - 1974 - Ristampa su vinile, CBS, S 69043. Etichetta arancio e gialla.
 - 1974 - Ristampa su vinile, CGD, S 69043. Etichetta gialla.
 - 1974 - Ristampa su vinile, CGD, 69043. Etichetta gialla.
 - 1978 - Edizione su vinile, CGD, 268/1925 L. Etichetta bianca.
 - 1978 - Edizione su vinile, CGD, 61/81994 A HF. Etichetta bianca.
 - 1980 - Ristampa su vinile, CGD, 69043. Etichetta verde con "CGD" in rosso.
 - 1980 - Ristampa su vinile, CGD, 69043. Etichetta verde con "CGD" in blu.
 - (Data non disponibile) - Edizione su vinile, CGD, CGD 69043. Etichetta arancio e bianco.
 - 1980 - Edizione su vinile per il Giappone, Seven Seas, GXF-2052. Incluso un inserto.
 - 1982 - Ristampa su vinile, CGD, 69043. Etichetta verde con "CGD" in blu.
 - 1983 - Ristampa su vinile, CGD, 69043. Etichetta verde con "CGD" in azzurro.
 - 1983 - Ristampa su vinile, CGD, S 69043. Etichetta verde con "CGD" in blu.
 - 1983 - Ristampa su vinile, CGD, CGD 69043. Etichetta verde con "CGD" in blu.
 - 1987 - Edizione su CD, CGD, CDS 6045. Made in France.
 - 1988 - Edizione su vinile, CBS, S 69043. Etichetta azzurra con riflesso.
 - 1988 - Edizione su vinile, CGD, CGD 69043. Etichetta azzurra con riflesso.
 - 1988 - Edizione su vinile, CGD, 9031 70517-1. Etichetta arcobaleno.
 - 1988 - Edizione su musicassetta, CGD, 9031 70517-4. Etichetta nera.
 - 1989 - Edizione su vinile della Warner Music, 9031 70517-1.
 - 1989 - Edizione su musicassetta della Warner Music, 9031 70517-4. Etichetta beige e bianca.
 - 1989 - Edizione su CD della Warner Music, 9031 70517-2.
 - 25.01.1996 - Edizione su CD per il Giappone, EastWest, AMCE-926.
 - 15.02.2005 - Edizione su CD per il Giappone, Strange Days Records, WAS-1013.
 - 15.02.2005 - Edizione su CD per il Giappone, Webkoo, PGL-6522.
 - 29.08.2009 - Edizione su CD per il Giappone, Strange Days Records, SNS-5003.
 - 16.07.2010 - Edizione su CD per il Giappone, Atlantic, PH 10 10.
 - 2014 - Edizione su vinile colore arancio a tiratura limitata, Vinyl Magic, VM LP 161; CGD, S 69043.
 - 2014 - Edizione su vinile 180 gr, Atlantic, COM 154; The Saifam Group srl, COM 154. Etichetta azzurra con riflesso.
 - 2014 - Edizione su vinile, EastWest, 21SC0071.
 - 21.01.2015 - Edizione su CD, Warner Bros Music Italy Srl, 5054196397258; Atlantic, 5054196397258.
 - 20.12.2015 - Edizione su vinile 16-bit 44,1 kHz, Vinyl Magic.
 - 20.07.2016 - Edizione su CD per il Giappone, Warner Music, WPCR-17319. Edizione a tiratura limitata.
 - 2020 - Edizione su CD, collana "Pooh - Le canzoni della nostra vita – 8", Atlantic, 19SC0148.
 - 2021 - Edizione su CD, collana "I Grandi Album Italiani 1970 - 2000 – 28", Atlantic, 20SC0105.
 - 2021 - Edizione su vinile 180 gr, collana "I Vinili Dei Pooh – 3", EastWest; Warner.
 - 2023 - Edizione su vinile picture disk a tiratura limitata, Warner Music Italy, 5054197754647.
 - 2023 - Edizione cofanetto a tiratura limitata, Warner Music Italy, 505419771737 6.
 - (Data non disponibile) - Edizione su CD, CGD, 9031-70517-2. Made in Italy by Pozzoli.
 - (Data non disponibile) - Edizione su CD, CGD, 9031-70517-2. Made in Germany.
 - (Data non disponibile) - Edizione su CD, CGD, 9031-70517-2 YS. Made in France.
 
Edizione su musicassetta
Edizione su Stereo8
Rassegna stampa
29 aprile 1973 - TV Sorrisi e Canzoni - Numero 17 - Pagina 78 - "Questi i nuovi Pooh dopo la fuga (romantica) di Riccardo", di F. S.
Con un'investitura ufficiale, simile nella forma a quella che nel medioevo celebrava la nascita di un nuovo cavaliere, Red Canzian (l'accento va posta sulla seconda a poiché il ragazzo è veneto) è stato ammesso nell'ordine dei Pooh. È diventato così a tutti gli effetti, compresi quelli economici, un componente del complesso che ha recentemente perduto Riccardo Fogli, travolto dal ciclone biondo Patty Pravo [...].
							Prima che scoppi la grande estate delle serate [...], i Pooh compiranno il solito rituale che precede l'incisione di un nuovo disco: prima se ne staranno un po' a Bergamo, da Roby Facchinetti, l'autore delle musiche, poi andranno [...] in ritiro a Roncobilaccio, in un albergo tra Firenze e Bologna, che è nascosto su una collina dell'autostrada del Sole. È lì che vivono in perfetta comunione quando devono produrre la loro musica.
							Adesso stanno per tornarci perché devono ultimare, prima del grande caldo, un nuovo 45 giri e il loro terzo album. Come saranno i nuovi dischi? «Come quelli di prima, ma realizzati tenendo conto dell'evoluzione della musica. Noi cerchiamo di mantenerci in linea con il nostro genere, ma senza dimenticare quel che accade al di fuori del nostro microcosmo. È chiaro, comunque, che non ci metteremo a fare del rock!» [...].
20 maggio 1973 - Bolero Teletutto - Numero 1359 - Pagina 55 - «Uno psicologo al posto di Riccardo», di Federico Guidi
05 agosto 1973 - TV Sorrisi e Canzoni - N°31 - Pag. 48 - «Una ditta musicale in attivo», di Giorgio Salti
[...] Per ottobre dovrebbe uscire il nuovo Lp «Parsifal» che prende il nome dall'eroe wagneriano, ma che con costui ha ben poco da dividere. È più umano. «Anche la musica è diversa», avverte con candida innocenza Stefano.
							In novembre i quattro andranno in ritiro a Roncobilaccio (località appenninica nota soprattutto perché si trova sull'Autosole) e in un albergo fornito anche di sala prove metteranno a punto il loro programma. I Pooh seguono uno schema molto rigoroso: provano per due mesi, per quattro si esibiscono e raccolgono i frutti del lavoro in sala d'incisione, poi ritornano a provare ed escono con un nuovo repertorio. Da questo schema sono esclusi i concorsi, gare e festival [...].
30 settembre 1973 - TV Sorrisi e Canzoni - N°39 - Pag. 46 - "Ha già mille anni la 'nuova' musica dei Pooh", di Gastone De Luca
I Pooh diventano mistici e un po' filosofici. Per motivi spettacolari o, se preferite, pubblicitari, ma anche per una precisa esigenza umana e di ricerca, per affinare la loro visione degli uomini e delle cose [...].
							È l'impressione che si riceve ascoltando i brani del terzo e più recente 33 giri del complesso, dall'emblematico titolo: «Parsifal». Il mitico cavaliere del Graal, alla ricerca di Dio e dell'assoluto, l'eroe di tanti poemi mistici medioevali, è stato preso dai quattro Pooh come esempio universale ed eterno dell'inquietudine universale e dell'inestinguibile sete di verità e di amore che hanno animato da sempre gli uomini migliori ed ispirato gli artisti di tutti i tempi [...].
							Dall'album, che comprende, accanto ai nuovi brani, anche «Io e te per altri giorni», è stato tratto il nuovo 45 giri [...]. La canzone, molto bella, si chiama «Infiniti giorni».
							«A giudicare dai testi dei brani, compresi nell'LP "Parsifal", siamo stati un po' più ottimisti dell'eroe medioevale», ci spiega Stefano [...]. «I motivi psicologici ed esistenziali sono gli stessi, ma i nostri eroi, gli eroi delle nostre canzoni, hanno un punto d'arrivo ben preciso: l'amore. Con l'amore, quello vero e giusto, ogni problema umano può essere risolto. La ricerca dell'assoluto è semplicemente la ricerca dell'amore vero».
							- Perché vi siete ispirati proprio a Parsifal [...]?
							«Non volevamo fare un disco alla moda, ma sincero; quindi neanche anticonformista. Abbiamo scelto il personaggio di Parsifal perché ci ha affascinati l'alone romantico che avvolge il personaggio. Parsifal è leggenda ma è anche storia: è letteratura ed è vita, quella che combattiamo tutti giorni. I sentimenti umani erano gli stessi nel medioevo come nel 1973. I trovatori cantavano le loro ballate in contrade polverose; noi cantiamo le nostre canzoni attraverso un LP. Cosa cambia nella sostanza? Nulla».
							- Un LP romantico, dunque?
							«Certo, ma non esageriamo. Le canzoni bisogna ascoltarle. Non intendiamo fare i filosofi ad oltranza cantando e scioglierci in continui pianti. Si tratta soltanto di storie semplici d'amore».
							[...] «Contiamo sul risultato di tutto l'album. Questo è il nostro terzo 33 giri ed attendiamo una conferma al successo dei primi due. Tutti i pezzi, quindi, per noi sono validi. Crediamo un po' di più comunque, almeno dal punto di vista commerciale, in "Infiniti noi", che dovrebbe essere la canzone "boom" di tutto il disco. "Infiniti noi" esce anche a 45 giri. Anche "Parsifal", il brano che ha intitolato tutto il disco, è molto bello; forse anche il più importante dal punto di vista musicale e, direi, tecnico: lo abbiamo registrato con una orchestra sinfonica al gran completo. Un pezzo da concerto con tanto di maestri e partitura. Wagner, che è stato uni dei tanti artisti ispirati dal mitico Parsifal, sarebbe contento di noi, o almeno della nostra buona volontà [...]».
Ottobre 1973 - Testata sconosciuta - «Per un 33 giri hanno scomodato persino Parsifal»
Per il loro nuovo 33 giri i sempre lanciatissimi Pooh hanno scomodato addirittura Parsifal, da loro definito «un eroe predestinato al mito». Per questo, allegato all'album, c'è un volumetto, che farà molto piacere ai fans del celebre quartetto, in cui, ciascuno in una pagina e tutti assieme, i quattro Pooh vengono fotografati vestiti come i cavalieri dell'epoca di Parsifal. In quanto alla musica, inutile aggiungere ulteriori aggettivi già usati da altri, oltre che da noi, nelle precedenti performance del complesso.
13 ottobre 1973 - Settimana TV - N°41 - Pag. 32 - "Le giornate mozzafiato dei POOH", di Livia Hendel
[...] Le vostre incisioni discografiche?
							"[...] Abbiamo ultimato da poco un singolo, Infiniti noi, e un L.P., Parsifal, che è senz'altro il migliore della nostra produzione anche se con Alessandra siamo in classifica da nove mesi. Anche le copertine dei dischi sono di nostra produzione, e in questo almeno crediamo di essere l'unico complesso che dà un prodotto finito".
14 ottobre 1973 - Ciao 2001 - N°41 - Pag. 16 - Pagina pubblicitaria
Pagina pubblicitaria dell'album "Parsifal".
18 ottobre 1973 - Qui Giovani - N°42 - Pagina pubblicitaria
Pagina pubblicitaria dell'album "Parsifal".
21 ottobre 1973 - Ciao 2001 - N°42 - Pag.44 - Pagina pubblicitaria
Pagina pèubblicitaria dell'album "Parsifal".
28 ottobre 1973 - Bolero Teletutto - Numero 1382 - «I Pooh: hanno riscoperto Wagner a 33 giri», di Velia Veniero
[...] L'album è dedicato a Parsifal, l'eroe senza macchia e senza paura della famosa opera wagneriana, e contiene nove pezzi, tra cui «Io e te per altri giorni», il loro più recente successo, e «Infiniti noi», una canzone dal titolo bellissimo che verrà presto presentata anche in 45 giri. L'album si conclude con un pezzo che dura 10 minuti, «Parsifal» per l'appunto, in cui è racchiuso il meglio di quanto i Pooh ci hanno dato sino ad oggi: una vena melodica purissima, un idealismo limpido e ardente, sempre però vicino alla vita di ogni giorno, ai nostri problemi, alla nostra condizione di esseri umani che amano, soffrono, sperano, cadono e si risollevano...
01 novembre 1973 - Intrepido - Numero 44 - Pagina 18 - «Nostro padre è Puccini», di Lello D'Argenzio
- [...] voglio sapere che ne pensate del fatto che molti dicono che una volta eravate più bravi....
			  - Diciamo che non hanno capito niente. Il nostro discorso è sempre stati lo stesso da sei anni a questa parte. Soltanto che una volta ci conoscevano in pochi e quei pochi ci apprezzavano come una cosa preziosa, scoperta unicamente da loro, invece quando tutti i giovani si sono accorti di noi, ed abbiamo cominciato ad avere successo, allora i nostri primi ammiratori ci hanno detto che eravamo diventati commerciali. Invece la nostra costanza aveva vinto. I ragazzi hanno capito che effettivamente valiamo qualcosa. Qualche anno fa non era raro il caso in cui ci accoglievano con salve di fischi, ma noi chiedevamo loro soltanto di ascoltarci per pochi minuti. Ed era una nostra bella soddisfazione quando quei pochi minuti diventavano ore senza che ci fossero più fischi, ma soltanto applausi.
			  - Non capisco perché quei fischi...
			  - Vedi, all'epoca i ragazzi sentivano tanti bei dischi, ma quando sentivano i complessi dal vivo spesso si accorgevano che non valevano niente: che erano tutti trucchi della sala d'incisione. La delusione era tremenda: i loro beniamini erano soltanto un bluff e così fischiavano ad ogni complesso italiano.
			  - Ora voi accettate la qualifica di commerciali?
			  - Se essere commerciali vuol dire vendere dei dischi, ti diciamo che noi siamo commerciali. Infatti dell'ultimo nostro 33 ne abbiamo vendute quasi duecentomila copie. La verità è che il pubblico ha capito che non siamo soltanto degli esecutori, degli imitatori dei complessi stranieri ed ha apprezzato il nostro sforzo per essere noi stessi. Sarebbe facile imitare Emerson, i Pink Floid e gli altri, ma a cosa servirebbe?... Invece la nostra musica ce la facciamo da noi, seguendo una linea ed una tradizione nostra, italiana. Non possiamo dimenticare di punto in bianco tutta la nostra cultura musicale e diventare «inglesi» e «americani». Noi non lo riteniamo possibile e neppure sincero. Preferiamo proseguire il nostro discorso musicale che si fonda sulla melodia. Il padre della nostra musica non è forse Puccini?
			  - [...] Stefano, ora puoi anche parlarmi di «Parsifal», del vostro nuovissimo long-playing!
			  - Sai, Parsifal, che ha ispirato un'opera a Wagner, è un personaggio mitico che in tutta la sua vita di eroe aveva sempre cercato la perfezione. Noi siamo più moderati e facciamo diventare un uomo questo perfetto eroe. Ed ecco che Parsifal si ferma accanto ad una donna perché capisce che la sua è la ricerca dell'amore.
			  - Come pensate di lanciare qquesto vostro terzo long-playing?
			  - Come abbiamo fatto per tutti gli altri nostri dischi: senza partecipare a nessuna manifestazione televisiva, senza andare a festival o roba del genere, ma soltanto affidandoci al gusto del pubblico che sa benissimo capire se una canzone è buona oppure no, senza che ci siano le giurie dei festival a decidere per loro. I nostri dischi sono diretti ai giovani, non alle giurie!
03 gennaio 1974 - Supplemento a Il Monello numero 1 - «Io Proprio Io - I Pooh»
03 marzo 1974 - Grazia - «Senza festival per la nostra strada»
10 marzo 1974 - Alba - N.10 - Pagina 28 - «Credono ancora in qualche cosa», di Umberto Longoni
[...] «Parsifal»: l'ultimo trentatré giri che ricalca il successo di «Opera Prima» e di «Alessandra», comprende canzoni notevolissime per significato poetico e per talento musicale ed esecutivo. Ecco le note di «Io e te per altri giorni»; «Solo cari ricordi»; «L'anno, il posto, l'ora» [...]. È il canto rassegnato di un uomo che muore tra i ghiacci azzurri, aridi giganti: insensibili e immoti. La sua anima è colma di ricordi: parole, luoghi, persone. Nell'attimo supremo pensa alla casa lontana, alla moglie, al figlio [...]. Qui sboccia in pieno la delicatissima poesia dei Pooh che sublima le semplici cose di ogni giorno. Anche i particolari più banali. Il significato si riallaccia a «Parsifal», la canzone da cui il long-playing prende il titolo: il protagonista si muove sullo sfondo epico dei cavalieri. Destinato a grandi imprese, abbandona le armi sulla sponda di un fiume, preferendo l'amore di una donna alla gloria. La mediocrità umana alla solitudine dell'eroismo. Il messaggio di Parsifal è tuttora valido: la realizzazione dell'individuo non è nella sublimazione di se stesso, ma in valori ridimensionati, umani. Modesti, antichi [...].
19 maggio 1974 - Topolino - Numero 964 - «I Pooh»
[...] Hanno inciso un LP che si intitola Parsifal. Sonos stati lanciati dal loro produttore in costume da Re Artù. Una trovata...
			  [...] Red spiega: «È per via del nostro produttore, Giancarlo Lucariello. È lui che ha avuto l'idea. E se i nostri dischi vanno forte, lo dobbiamo a lui».
13 giugno 1979 - Boy Music - N. 23 - Pagina 3 - "I Pooh - Lo sbarco in USA", di Mario Luzzatto Fegiz
[...] Oggi i Pooh possono vantarsi d'essere il primo complesso ad aver lanciato negli spettacoli dal vivo la tecnica dello show. Come è nata questa svolta artistica?
				  «È cominciata nel 1973, insieme a Parsifal, che ha rappresentato per noi l'abbandono del melodico italiano per cercare una linea di rock sinfonico. C'era bisogno di qualcosa che sottolineasse queste nuove sonorità e allora ci procurammo due lanciafiamme, di quelli militari a gasolio che producevano fiamme alte una decina di metri. Con questo rudimentale artificio rischiavamo ogni volta di finire arrosto, bucavamo i tetti dei teatri, però l'effetto sulla gente era sconvolgente. Cosicché ci improvvisammo artificieri e cominciammo, prima degli spettacoli, a predisporre polveri e materiale pirotecnico per il gran finale. E, sempre con la paura di finire allo spiedo, riuscivamo a ottenere dei finali sempre più esaltanti».
16 gennaio 1980 - Corrier Boy Music - N. 3 - "Noi, i Pooh", supplemento
[...] Con un certo orgoglio ci teniamo a sottolineare che siamo stati il primo complesso italiano a usare elementi spettacolari e coreografici nel corso dei nostri concerti. È iniziato nel 1973 durante la registrazione del nostro album: Parsifal. Ci serviva qualcosa che sottolineasse le nuove sonorità di rock sinfonico della nostra evoluzione artistica; così, usammo due vecchi lanciafiamme a gasolio, che «sparavano» lingue di fuoco alte una decina di metri [...].
01 agosto 1980 - Tutto Musica e Spettacolo - N°8 - Pag. 40 - "Un orsacchiotto che si nutre di successo", di Mario Luzzatto Fegiz
[...] L'ingresso dei Pooh nel gran gioco del successo può essere collocato fra il '73 e il '74 con l'arrivo di un album intitolato Parsifal.
					Il Parsifal è il celebre melodramma di Wagner. [...] i Pooh riprendono questo spirito un po' retorico, ma lo trasformano in favola, in fabbrica di emozioni, mentre i suoni sono la fusione fra il melodico italiano e le influenze del pop in arrivo dall'estero.
					«Parsifal - spiegano i Pooh - ha rappresentato per noi l'abbandono del melodico italiano per cercare una linea di rock sinfonico. C'era bisogno di qualcosa che sottolineasse queste nuove sonorità e allora ci procurammo due lanciafiamme, di quelli militari a gasolio, che producevano lingue di fuoco alte anche una decina di metri. Con questo espediente scenico un po' rozzo rischiavamo ogni volta di bruciare i tetti dei teatri. E pure di finire arrostiti. Però l'effetto sulla gente era incredibile. Così raffinammo la nostra abilità di artificieri, predisponendo con cura polveri e materiale pirotecnico sul palcoscenico [...]».
					Sono gli anni in cui i Pooh arrivano a superare le trecento serate all'anno [...].
22 luglio 1981 - Testata sconosciuta - Pag. 13 - "Chi fermerà questi Pooh", di Giorgio Tedeschi
[...] 1975 - «Parsifal» determina l'assegnazione dell'ennesimo «disco d'oro». [...] d'ora in poi si produrranno da soli, curando tutte le fasi di lavoro [...].
22 febbraio 1983 - Kolossal - Numero 101 - "Pooh - Tutti per uno uno per tutti", di Francesca Scopelliti
[...] Kolossal: Ma è il pubblico a seguirvi, o siete voi, astutamente, a correre dietro al pubblico, ai gusti e alle mode che cambiano?
					[...] Roby: «Non abbiamo mai cercato di imitare qualcuno. Piuttosto abbiamo ricercato nuove strade, delle sonorità particolari. Per dirne una, quando abbiamo registrato l'album "Parsifal" abbiamo usato persino un paio di vecchi lanciafiamme a gasolio: facevano musica anche loro[...]».
 































































