Pooh - Viva

Viva
Lato B

Lato A e lato B della copertina.

Dati

  • Titolo = Viva
  • Data pubblicazione = Settembre 1979
  • Data matrici = 09 luglio 1979
  • Versione = Vinile 33 giri
  • Editore e codice = CGD 20162
  • Matrice lato A = 2C 20162-1L/2
  • Matrice lato B = 2C 20162-2L
  • Tipo audio = Stereo
  • Prodotto realizzato e arrangiato da = Roby Facchinetti, Stefano D'Orazio, Dodi Battaglia, Red Canzian.
  • Collaborazione musicale = Gianfranco Monaldi.
  • Il disco è stato realizzato presso gli Stone Castle Studios di Carimate (CO) nei mesi da aprile a luglio 1979.
  • Sound Engineer = Ezio De Rosa.
  • Assistente sound engineer = Luca Rossi.
  • Supporto = nastro magnetico 24 piste.
  • Mixer Cadac.
  • Trannsfer a Londra a cura di Arun Charkraverty.
  • Copertina = Luciano Tallarini.
  • Foto di Mauro Balletti realizzata a Milano.
  • La copertina è di Luciano Tallarini, trae ispirazione dallo zodiaco e dai quattro elementi: terra (Roby), aria (Stefano) acqua (Dodi), fuoco (Red). I quattro fasci di luce colorata posti al centro sono i raggi laser usati nei concerti.
  • Il titolo "Viva" è il nome del negozio sito in VIa Mazzini a Bologna a cui Dodi Battaglia aveva commissionato delle magliette con il logo dei Pooh.

Note sull'album

Premi: 1 Disco d'Oro per le vendite (500.000 copie).

Formazione

  • Dodi Battaglia = voce, chitarre, mandolino.
  • Red Canzian = voce, basso.
  • Stefano D'Orazio = voce, batteria, percussioni.
  • Roby Facchinetti: voce, pianoforte, tastiera.

Io sono vivo

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce solista: Roby Facchinetti
  • Timing: 5:18 ca.

Quando il vento della notte
lascia il posto all'aria chiara
molto mondo dorme ancora
io sono vivo
Quando il sole del mattino
fruga i tetti piano piano
pettinando la città
io sono vivo
Quando al buio ci si vede
quando la mia donna ride
quando la mia donna gode
io sono vivo
L'inverno va nei pesci a primavera
il mio segno è un corpo che respira
Io correrò
mi trasformerò
una goccia, un torrente, l'oceano sarò
Stammi vicino volando con me, cadendo con me
con la luna dipinta che spunta alle spalle del mondo
Navigherò
mi trascinerò
una goccia, un torrente, l'oceano sarò
stammi vicino volando con me
cadendo con me
nel tramonto d'arancia che accende la guancia del mondo
Quando il sole si distende
prepotente sulla strada
la mia mente è forte e nuda
io sono vivo
Quando un passo di violenza
lacera a metà un sorriso
non nascondo il viso mio
io sono vivo
Quando tra dolcezza e voglia
ogni cosa ti assomiglia
il mio sangue si risveglia
io sono vivo
L'inverno va nei pesci a primavera
il mio segno è un corpo che respira
Io correrò
mi trasformerò
una goccia, un torrente, l'oceano sarò
Stammi vicino volando con me, cadendo con me
con la luna dipinta che spunta alle spalle del mondo
Navigherò
mi trascinerò
una goccia, un torrente, l'oceano sarò
stammi vicino volando con me
cadendo con me
nel tramonto d'arancia che accende la guancia del mondo
Stammi vicino volando con me
cadendo con me.
Stammi vicino volando con me
cadendo con me...

Note sulla canzone

Editore: Edizioni Musicali Sugar Music / Edizioni Musicali Suvini Zerboni / Edizioni Babilonia di Facchinetti / Discorso Edizioni Musicali
Incisa presso Stone Castle Studio, Carimate (CO) fra aprile e maggio del 1979.
Sound Engineer: Ezio De Rosa.
Ass. Sound Engineer: Luca Rossi.
Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
Mixer: Cadoc 36 canali.
Transfer: CBS Londra a cura di Arun Charkraverty.

Il brano segna un ulteriore passo del gruppo verso le sofisticate sonorità pop che li contraddistingueranno sulla scena musicale italiana, grazie anche alla sempre più evidente tecnica strumentale dei componenti, e rappresenta anche un altro passo verso la libertà di espressione linguistica da parte del fondatore del gruppo e autore dei testi Valerio Negrini, che riscatta l'indentità rock del gruppo dai dogmi imposti dal produttore Giancarlo Lucariello, che aveva "annebbiato" spesso i testi dell'autore, durante il suo interregno dal 1971 al 1975.

La canzone è apparsa in seguito su:

Chiave di violinoLa canzone orginale è in tonalità di RE maggiore (lo spartito è trascritto in RE bemolle)
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Io_sono_vivo

Commenti sulla canzone

Valerio Negrini

«Primo brano "fisico" dei Pooh dopo la controriforma Lucarelliana. Tutto ok, ma quando presentai il verso "Quando la mia donna gode, io sono vivo", l’ombra di frate Savonarola fluttuò nello studio. Qualcuno si fece il segno della croce, altri chiesero scusa alla mamma, uno chiamò il Santo Uffizio e la buoncostume. "Negrini peggio del Marchese De Sade, cosa penseranno i nostri figli di noi". Pisanello, aiuto fonico, chiese "cosa vuol dire"...».

Roby Facchinetti

«Ci sono brani che ti danno un brivido appena nascono. Io sono vivo piacque subito a tutti. Ma quando arrivò Negrini con quel testo un po' sopra le righe per i Pooh, in particolare con quella strofa che dice 'Quando la mia donna gode, io sono vivo', visti i tempi restammo un po' perplessi. A me suonava un po' come una forzatura, poi però gli altri mi convinsero. E hanno fatto bene, considerato che abbiamo fatto un figurone al Festivalbar».

Dodi Battaglia

«Quella sera all'Arena di Verona suonai imbottito di antidolorifici. Avevo fatto un incidente in auto e mi ero fratturato una clavicola. All'ospedale volevano fasciarmi, io dissi che non se ne parlava nemmeno, che quella sera avrei dovuto suonare assolutamente. Col risultato che quella clavicola non è più tornata al suo posto».

Stefano D'Orazio

«Ma quella sera è successo anche dell'altro. Per la diretta televisiva avevamo studiato un effetto scenico fantastico: il volo di 200 colombe bianche durante il ritornello. Le avevamo messe sotto la pedana della batteria. Quando arriva il momento, apriamo lo sportello ma tutti i tentativi per indurre le colombe a volare sono inutili. Soltanto dopo abbiamo scoperto perchè: i colombi volano solo durante il giorno, come rivelato successivamente da un amico ornitologo della mamma di Roby e ovviamente la finale del Festivalbar si svolgeva di sera. A dire il vero volano anche se hanno fame, ma Roby nel pomeriggio, preso a compassione, li aveva ingozzati di becchime».

Notte a sorpresa

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce solista: Roby Facchinetti
  • Timing: 3:18 ca.

Prendo la strada del centro
stasera non rientro da te
ormai
lingua di menta fra i denti
pensieri distanti da te
ormai
È dissetante gustarsi la gente
tranquillamente così
Respirerò
tutta l'aria che c'è
notte a sorpresa lontano da casa
mi prende e mi dà
questa grande città
come una donna mi tenta
e diventa qua e là
malinconia
poesia
e fantasia
Piazza spazzata dal vento
io sono contento di me
perché
vivo, mi basto, mi spendo
nel mondo anche senza di te
ormai
Luna sorride fra nuvole rade
traccia le strade per me
Respirerò
tutta l'aria che c'è
notte a sorpresa lontano da casa
mi prende e mi dà
questa grande città
come una donna mi tenta
e diventa qua e là
malinconia
poesia
e fantasia
Qua e là
malinconia
poesia
e fantasia...

Note sulla canzone

Editore: Edizioni Musicali Sugar Music / Edizioni Musicali Suvini Zerboni / Edizioni Babilonia di Facchinetti / Discorso Edizioni Musicali / Nuova Fonit Cetra Music.
Arrangiatore: Franco Monaldi.
Incisa a: Stone Castle Studios, Carimate (CO) fra aprile e giugno del 1979.
Sound Engineer: Ezio De Rosa.
Ass. Sound Engineer: Luca Rossi.
Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
Mixer: Cadac.
Transfer a Londra a cura di Arun Charkraverty.

Per i cori fu usato l'Aphex vocal exciter, uno strumento in grado di esaltare le frequenze alte delle voci, ed un wah-wah per chitarre, sovrapponendo 8 piste di tracce vocali.
La canzone venne scelta come sigla della trasmissione "Domenica In" della RAI, edizione 1979/1980, ed il videoclip fu uno dei primi realizzati in Italia, non ancora adusa a questo tipo di veicolo promozionale. Venne pubblicato il singolo che fu il secondo da uno stesso album del gruppo, cosa che non accadeva dall'album Parsifal del 1973.

La canzone è apparsa in seguito su:

Chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di RE maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Notte_a_sorpresa

Commenti sulla canzone

Stefano D'Orazio

«Quasi senza rendercene conto, con questo brano abbiamo inaugurato la stagione dei video clip in Italia. Era la fine degli anni Settanta, questo strumento era ancora relativamente sconosciuto. Il filmato lo realizzammo il giorno dopo un concerto a Roma, in un magazzino di Anzio dove stoccavano il pesce. Per parecchi mesi lo utilizzarono come sigla finale di Domenica in».

Valerio Negrini

«Lame rotanti! Caro vecchio Millenovecentosettantanove! Caro vecchio Pertini con la pipa, carissimo giovane Berlusconi che cominci ad azzannare il Grande Cocomero. Buongiorno Sorcini, Travoltini, Zavattini cheieri alla radio pronunciasti Pisello con due zeta, oggi è day-off, vacanza.
Respirerò tutta l'aria che c'è... Siamo venuti solo a fare il tagliando alla Macchina del Tempo. Naturalmente indietro di una dozzina d'anni perchè conviene, come disse lo zio Einstein.
Stasera non si suona, notte a sorpresa lontano da casa. Per oggi niente prove, servizi fotografici, special a radio private, inaugurazioni di musei del Contrabbasso o scuole di Tuca Tuca, niente commercialista, avvocato, fisioterapista, oroscopi di gruppo o conferenze ambientaliste nei penitenziari modello.
Prendo la strada del centro, stasera non rientro da te... Oh, radiofaro della vita mia, Signora della mia poca quiete, perdonami se non ti telefonerò. La SIP non è attrezzata per la quarta dimensione.
Lingua di menta tra i denti, pensieri distanti da me. Se fossimo femmine ci innamoreremmo di gente come noi?
Da quando siamo in pista (È dissetante gustarsi la gente), abbiamo gustato circa tremila notti fuori casa, consumato numero (omissis) adultèri, dilapidato fortune pro-capite in bugie col prefisso interurbano: non andremo per caso all'inferno?
Piazza spazzata dal vento, io sono contento di me. L'inferno è tutto prenotato. In campo la truppa brufolosa e arcigna che ha spaccato vetrine e scritto slogan sui muri, in tribuna le autorità e la stampa. Cameriere, ho un ultrà nella minestra! Eppure in certe giornate ti sembra impossibile ogni guerra, Angola, Settembre Nero o Pitrentotto del cavolo.
Poesia e fantasia... Su questi marciapiedi di snack-bar spalancati sulla primavera si rischiano gli incontri ravvicinati del tipo migliore Day-off.
Vivo, mi basto, mi spendo nel mondo anhec senza di te. Quando spariamo nel mucchio coi nostri laser inoffensivi ci tornano indietro orsacchiotti di stoffa e sorrisi golosi. Prima o poi faremo una grande canzone sulle donne italiane.
Mi prende e mi da questa grande città come una donna... Buonanotte. Fate Turchine del nostro dopodomani, perle di Labuan, perdonate una volta di più i vostri Sandokan se stasera è vita.
Luna sorride fra nuvole rade, traccia le strade per me...».
(Le Guerre Poohike (14) - continua in Canterò per te)

Una donna normale

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Dodi Battaglia
  • Voci soliste: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti
  • Timing: 3:26 ca.

Era tardi e la gente tornava
il quartiere fuori ansimava rumori
di ragazzi in moto su pezzi di prato
e bambini in gioco e le cene sul fuoco
e nello strano sole dell'ora legale
dicevo "Sei una donna speciale per me!"
Le radio suonavano
Piano piano
l'aria di giugno si fece più viola
spogliava il sogno ogni nuova parola
disse "Questo, senti è un gioco perdente"
Toccai fra i denti un dolore impotente
le finestre di fronte sbattevano al vento
pensai soltanto "Che ne facciamo di noi?"
E le radio suonavano
Taglia il tempo come falce
sembri forte e ti travolge
lei chinò la voce e disse "Mi dispiace
è una storia senza testa
è un bel sogno che non basta
sai da solo quel che c'era e quel che resta"
Dissi piano "Dammi una mano
eravamo in tanti, non c'è più nessuno
e vado avanti solo in un rovo di gente
in mezzo alla vita a sognare per niente"
Le finestre di fronte, occhi nel sole
lei disse "Sono una donna normale ormai"
Le radio suonavano
Taglia il tempo come falce
sembri forte e ti travolge
separò gli sguardi e disse "È troppo tardi
prima è stato quel che è stato
e sarà da ricordare
ma le storie vere non le puoi cambiare"
Dissi piano "Dammi una mano
a sentirmi ancora come eravamo"
Disse "Io non posso farci più niente"
Bruciava rosso il cielo a ponente
e fu del tutto sera e qualcuno tornava
tornava presto, e il resto fu andare via

Note sulla canzone

Editore: Edizioni Musicali Sugar Music / Edizioni Musicali Suvini Zerboni / Più in Alto che c'è Edizioni Musicali / Discorso Edizioni Musicali.
Questa particolare ed intimistica composizione di Battaglia al piano, risolta poi armonicamente aderendo alle sonorità del gruppo, insieme a "Sei tua, sei mia", sempre scritta in coppia con Negrini, rappresenta l'unico contributo del chitarrista presente sull'album, considerando che l'altra canzone appare solo come facciata B del singolo "Io sono vivo".

Chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di DO maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Una_donna_normale

Tutto adesso

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voci soliste: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia
  • Timing: 3:19 ca.

Sono stanco di essere buono e perciò
vado all'inferno
sono stanco di vivere in stato di shock
giorno per giorno
da oggi abbiamo smesso
di chiedere permesso
io voglio tutto adesso
Sono stanco di essere stanco perciò
fatemi strada
sono stanco di facce che dicono "No
stattene in coda!"
Da oggi abbiamo smesso
di chiedere permesso
io voglio tutto adesso
Adesso, adesso
e togliersi via
le mani da addosso
la vita è la mia
che prenda o che dia
di più
Sono stanco di prendere il mondo com'è
non si respira
sono stanco di chiudermi dentro perché
non ho paura
da oggi abbiamo smesso
di chiedere permesso
io voglio tutto adesso
Adesso adesso
e togliersi via
le mani da addosso
la vita è la mia
che prenda o che dia
di più.
Sono stanco di farmi rispondere "No!"
È una prigione!
Sono stanco di essere buono perciò
fate attenzione
da oggi abbiamo smesso
di chiedere permesso
io voglio tutto adesso

Note sulla canzone

Editore: Edizioni Musicali Sugar Music / Edizioni Musicali Suvini Zerboni / Edizioni Babilonia di Facchinetti / Discorso Edizioni Musicali.

La canzone, dalle sonorità molto rock oriented in accordo con il testo, è stata scelta come B-side ed apparsa in seguito sul singolo:

Chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di FA maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Tutto_adesso

...In concerto

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce solista: Roby Facchinetti
  • Timing: 3:35 ca.

È uno strano lavoro
queste luci invadenti
questi occhi curiosi
che ci studiano attenti
quest'attesa già accesa
che si tocca e la senti
non conosci nessuno
ti salutano in tanti, si
ma tu qui davanti
ma tu cosa pensi
che ci dia
questa vita di più
quando tutti andate via?
Qualche storia in più
qualche sbaglio in più
La valigia già chiusa
per la prossima scena
non rimane mai niente
tante mani e nessuna
non rimane mai niente
solo prendere e andare
e di questo alla gente
non ne posso parlare ma
se tu sai guardare
più in là dove noi
torniamo noi
una storia vedrai
quella vera che non sai
ne parliamo se vuoi
ne parliamo se vuoi

Note sulla canzone

Editore: Edizioni Musicali Sugar Music / Edizioni Musicali Suvini Zerboni / Edizioni Babilonia di Facchinetti / Discorso Edizioni Musicali.

La canzone, inserita idealmente nella scia di Ancora tra un anno, non solo per l'argomento trattato ma anche per i toni intimistici, è apparsa in seguito su:

Chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di FA maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/In_concerto

Rubiamo un'isola

  • Testo: Stefano D'Orazio
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce solista: Roby Facchinetti
  • Timing: 3:41 ca.

Portami via con te
rubiamo insieme un'isola
voglio dai piedi all'anima
sentirmi ancora mio
Apro le vele mie
verso orizzonti facili
ma il mare è sempre piccolo
visto dalla città
Prima che sia ieri
questo mio cantare
io mi inventerò
ali per volare
Come un pescatore
vivo e so di sale
voglio e non vorrei
sogno e mi risveglio
sempre sul mio scoglio
Portami via con te
con l'acqua nelle scarpe ma
col sole dentro l'anima
e un po' di tempo in più
Portami via con te
rubiamo insieme un'isola
voglio dai piedi all'anima
sentirmi ancora mio
Basta un po' di noia
a tagliarti il fiato
quando l'entusiasmo
muore appena nato
Io ti invidio forte
nel tuo strano andare
sei come ti vuoi
anche senza vento
riesci a navigare
Domani partirai
ultimo giorno utile
per cominciare a vivere
se vengo via da qui
Portami via con te
rubiamo insieme un'isola
voglio dai piedi all'anima
sentirmi ancora mio

Note sulla canzone

Editore: Edizioni Musicali Sugar Music / Edizioni Musicali Suvini Zerboni / Edizioni Babilonia di Facchinetti / Discorso Edizioni Musicali.

Uno dei due testi firmati da D'Orazio per l'album riprende idealmente il discorso intrapreso con La leggenda di Mautoa, anche se poi il brano assumerà un aspetto ed un siginficato diverso rispetto alle intenzioni originali.

Chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di MI maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Rubiamo_un%27isola

Commenti sulla canzone

Stefano D'Orazio

«Questo pezzo riassume i miei malesseri. È da quando ero ragazzino che voglio andare da un'altra parte, il problema è che non so dove. In ogni caso sono sempre pronto a raggiungere questa famosa isola che non c'è. Credo che le piccole utopie facciano bene alla vita. Io sto cercando di applicarle, magari ci ho messo un po' troppo, forse mi sarei dovuto svegliare prima, però adesso sto cercando di vedere se da qualche parte c'è un'isola da rubare».

Cosi' ti vorrei

  • Testo: Stefano D'Orazio
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voci soliste: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia
  • Timing: 3:56 ca.

Eri così, così ti vorrei
troppo straniera la tua città
per non sentirti troppo lontana
se ti penso
La pioggia bagna quello che può
scorre sui vetri, poi se ne va
ma quando cade sopra la neve
lascia il segno
Un sorriso appena
a tutto il resto pensi tu
parli la mia lingua
dopo un po' ne so di più
e la notte corre
e di noia non ce n'è
la mattina dopo
respiravo
come te
Eri così, così ti vorrei
dai miei pensieri non te ne vai
ti sei aggrappata alla mia pelle
forte forte
Il vento soffia dal cielo in poi
spaventa vele e marinai
chi sa volare non si sorprende
non si arrende
Storia già decisa
la tua casa e io con te
leggere il futuro
nella tazza del caffè
L'innocenza appesa
coi vestiti
ed eri viva
è passato un anno
e ti sento
sempre mia
Eri così, così ti vorrei
e le certezze di un anno fa
restano chiare anche se i giorni
fanno tempo
Il vento soffia dal cielo in poi
spaventa vele e marinai
chi sa volare non si sorprende
non s'arrende

Note sulla canzone

Editore: Edizioni Musicali Sugar Music / Edizioni Musicali Suvini Zerboni / Edizioni Babilonia di Facchinetti / Discorso Edizioni Musicali.

Firmata da D'Orazio per i testi e da Facchinetti per la musica, presenta una delle parti per chitarra di Battaglia in cui è molto presente l'influenza delle sonorità di uno dei suoi musicisti preferiti di sempre, lo statunitense Al Di Meola.

Chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di DO minore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Cos%C3%AC_ti_vorrei

Susanna e basta

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Red Canzian
  • Voci soliste: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti
  • Timing: 2:49 ca.

Io la guardo e poi
le chiedo "Tornerai?"
Susanna appanna il vetro
e scrive "Aspetta"
Qualche volta già
lei fece il nido qui
Susanna se va via
non torna in fretta
Io non parlo più
è tutto déjà-vù
Susanna, un altro viaggio
un'altra attesa
io non sarò mai
randagio come lei
Susanna se va via
non chiede scusa
Si sente in volo
si sente in corsa
semplicemente né per bene
né diversa
Susanna e basta
cattiva o buona
è una persona
Lei dipingerà
ritratti dentro i bar
sarà una gatta al sole
una straniera
c'è chi la vedrà
sorridere tra sé
passando a piedi un posto
di frontiera.
Si sente in volo
si sente in corsa
senza biglietto di ritorno
nella borsa
se fa del male
non lo fa apposta
Susanna e basta

Note sulla canzone

Editore: Edizioni Musicali Sugar Music / Edizioni Musicali Suvini Zerboni / Blu Notte Edizioni Musicali / Discorso Edizioni Musicali.

L'unica composizione di Canzian, dai sapori country, viene dedicata da Negrini ad una ragazza di nome Susanna, in omaggio al merlo indiano del bassista che porta proprio quel nome.

Chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di DO maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Susanna_e_basta

L'ultima notte di caccia

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voci soliste: Red Canzian, Dodi Battaglia
  • Timing: 4:45 ca.

Batte il suo tempo sempre esatto
il forte tamburo del petto
cuore di guerra sempre attento
cuore di quercia nel vento
Luna di maggio brucia il legno
per una donna ed un sogno
biondi capelli, stretti fianchi
per una donna dei bianchi
Occhi di donnola, bocca di fragola
pelle di nuvola, freccia che penetra
Luna di maggio, gialla falce
grido d'amore dell'alce
Ombre di carri nella sera
fuochi di gente straniera
Fiamme che ballano, occhi di cenere
resta invisibile, l'attimo giusto verrà
Lei ha detto che verrà
e lingua di serpente lei non ha
nei suo corpo tiepido
la sete del tuo sesso scioglierà
per altre notti ancora
il frutto si aprirà
il lupo di frontiera nutrirà
Stan giocando gli uomini
la bocca all'acquavite e gli occhi a lei
si sentono invincibili
non sanno che li guardi e che ci sei
La luna le sue spalle
d'argento vestirà
l'amante del ribelle lei sarà
Notte di corsa senza fiato
notte di volpe in agguato
batte coraggio nella pelle
fra l'agrifoglio e le stelle
porta la donna tua dentro la terra tua
dentro la gente tua, dentro la storia tua
Fuochi nel campo tutti spenti
mordi l'attesa tra i denti
vengono passi sul sentiero
mordi tra i denti il respiro
Quella è la donna tua, quella è la forza tua
gli uomini pallidi non la vedranno mai più
Lei ha detto che verrà
e lingua di serpente lei non ha
sul tuo corpo d'albero
la seta del suo sesso scioglierà
L'aurora le sue spalle
di rosso vestirà
l'amante del ribelle lei sarà
Ultima luna del tuo viaggio
cuore di puma selvaggio
vengono passi sul sentiero
un lampo di luce uno sparo
Occhi di donnola, bocca di fragola
pelle di nuvola, freddo che penetra
Batte il suo tempo strano e stretto
il forte tamburo del petto
cielo pesante come roccia
l'ultima notte di caccia
luna che scivola dietro una nuvola
fiato di polvere senza capire perché

Note sulla canzone

Editore: Edizioni Musicali Sugar Music / Edizioni Musicali Suvini Zerboni / Edizioni Babilonia di Facchinetti / Discorso Edizioni Musicali.
Arrangiatore: Franco Monaldi.
Incisa a: Stone Castle Studios, Carimate (CO) fra aprile e giugno del 1979.
Sound Engineer: Ezio De Rosa.
Ass. Sound Engineer: Luca Rossi.
Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
Mixer: Cadac.
Transfer a Londra a cura di Arun Charkraverty.

Il demo originale di questa canzone intitolato LA maggiore voci, per sola musica, venne passato da Facchinetti a Negrini che scrisse un testo per la sera stessa, con il titolo Powha l'indiano, prima di assumere il titolo definitivo con cui è conosciuta. La storia è ispirata ad un racconto che i Pooh avevano ascoltato in occasione di una visita alla riserva Charavatana nell'Ontario Canadese, durante il tour americano del 1977, rimanendo profondamente turbati dalle reali condizioni di vita dei pellerossa e della sorte toccatagli.
Nel brano è confluito anche un precedente strumentale inedito che il gruppo era solito suonare dal vivo durante i tour dal 1974 al 1976 per raccordare diversi brani creando un crescendo, noto come Cinesina.

La canzone, la prima ad essere sfumata con la successiva in un lavoro in studio del gruppo, è apparsa in seguito su:

Chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di LA maggiore
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/L%27ultima_notte_di_caccia

YouTubePer ascoltare Cinesina: http://youtu.be/oYlAjlYehtw

Commenti sulla canzone

Roby Facchinetti

«Il testo mi piacque subito: si amalgamava perfettamente con l'energia della musica. Parla degli Indiani d'America. Avevamo avuto modo di ascoltare parecchie storie raccontate direttamente da loro, e questo ci aveva colpiti parecchio. Erano storie piene di poesia, assolutamente spirituali. Ricordo per esempio un capo tribù che parlava ai bambini. Diceva loro: 'Ricordatevi che quando il sole sorge, lo fa per tutti'. Era il suo modo per incitarli a reagire, a non farsi emarginare».

Red Canzian

«Questa canzone l'abbiamo scritta dopo essere stati in una riserva indiana, quindi è un pezzo molto autentico in quanto nato in seguito a un'esperienza reale. Da piccolo leggevo Tex, Blek Macigno e Capitan Miki, avevo migliaia di fumetti, quindi quel mondo, anche se in modo superficiale, già lo conoscevo. Tra l'altro io sono sempre stato dalla parte degli indiani, contro i cow-boy: l'unico personaggio che mi piaceva era Tex, perchè in realtà era anche Aquila della Notte, cioè il capo bianco dei Navajos. Tutti gli altri cow-boy mi stavano sulle palle».

Dodi Battaglia

«Chitarristicamente è una delle cose più pregevoli che abbia mai fatto: usavo una tecnica molto avanzata per quegli anni... Quando me lo domandano, mi risulta molto difficile dire qual'è il miglior assolo di chitarra che abbia mai fatto: credo che dovrebbero essere altri a dirlo. In ogni caso, personalmente i due che mi piacciono di più sono quelli di La mia donna e Parsifal».

Viva

  • Musica: Roby Facchinetti
  • Timing: 3:53 ca.

 

Brano strumentale.

Note sulla canzone

Editore: Edizioni Musicali Sugar Music / Edizioni Musicali Suvini Zerboni / Edizioni Babilonia di Facchinetti / Discorso Edizioni Musicali.

Appartenente al terzetto di brani composti inizialmente da Facchinetti, unitamente a quelle che sarebbero diventate Notte a sorpresa e Io sono vivo, il demo originario aveva per nome Aleluia ed era accennato precendentemente nelle improvvisazioni durante il tour del 1978. Successivamente il brano strumentale sarebbe diventato la title-track dell'album, che lo concludeva introdotto dalla canzone precedente sull'album, L'ultima notte di caccia, anche questa una innovazione rispetto agli album scorsi in cui non erano mai stati presentati brani collegati uno all'altro.

Il brano è apparso in seguito su:

Chiave di violinoLa canzone orginale è in tonalità di LA maggiore

Per ascoltare Aleluia: http://youtu.be/KjvgvEQDkxk

Commenti sulla canzone

Roby Facchinetti

«Questo pezzo valorizzava al massimo le nostre potenzialità. È un brano strumentale caratterizzato dalla chitarra di Dodi. Lui è un chitarrista davvero fantastico e questo è uno dei momenti in cui si esprime alla grande: fa delle cose che normalmente si fanno grazie all'elettronica. Qui invece è il suono di una chitarra. Questo pezzo caratterizzerà tutta una serie di brani e i virtuosismi di Dodi in seguiro saranno copiati da altri».

Altre edizioni

  • 1979 - Edizione su vinile, CGD, CGD 20162. Questa versione riporta la dicitura "Stampato da CGD", master di DD (Daniele Delfitto, invece di Arun Chakraverty).
  • 1979 - Edizione su musicassetta, CGD, 30 CGD 20162. Etichetta verde.
  • 1979 - Edizione su Stereo8, Stereo 2000.
  • 1979 - Edizione su vinile per il Giappone, Seven Seas, K25P-313.
  • 1979 - Edizione su vinile per la Spagna, CBS, S 84069.
  • 1980 - Edizione si vinile per la Germania, Ariola, 202 322; Ariola, 202 322-320.
  • 1988 - Edizione su CD, CGD, CDS 6048. Made in France.
  • 1989 - Edizione su musicassetta, Warner Music, 9031-70524-4.
  • (Data non disponibile) - Edizione su musicassetta, CGD, 9031-70524-4. Etichetta nera.
  • 1990 - Edizione su CD, Warner Music, 9031-70524-2.
  • 1990 - Edizione su CD, CGD, 9031 70524-2. Made in Italy by Pozzoli.
  • (Data non disponibile) - Edizione su CD, CGD, 9031 70524-2. Made in Italy by Pozzoli.
  • 1990 - Edizione su CD, CGD, 9031-70524-2. Made in Germany.
  • 1990 - Edizione su CD per la Germania, CGD, 9031-70524-2.
  • (Data non disponibile) - Edizione su vinile per la Bulgaria, Balkanton, ВТА 1795.
  • (Data non disponibile) - Edizione su CD per la Francia, CGD, 9031-70524-2YS.
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Rassegna stampa

13 giugno 1979 - Boy Music - N. 23 - Pagina 3 - "I Pooh - Lo sbarco in USA", di Mario Luzzatto Fegiz

13.06.1979 - Boy Music, n. 23 - I Pooh - Lo sbarco in USA - Mario Luzzatto Fegiz    13.06.1979 - Boy Music, n. 23 - I Pooh - Lo sbarco in USA - Mario Luzzatto Fegiz    13.06.1979 - Boy Music, n. 23 - I Pooh - Lo sbarco in USA - Mario Luzzatto Fegiz    13.06.1979 - Boy Music, n. 23 - I Pooh - Lo sbarco in USA - Mario Luzzatto Fegiz    13.06.1979 - Boy Music, n. 23 - I Pooh - Lo sbarco in USA - Mario Luzzatto Fegiz    13.06.1979 - Boy Music, n. 23 - I Pooh - Lo sbarco in USA - Mario Luzzatto Fegiz    13.06.1979 - Boy Music, n. 23 - I Pooh - Lo sbarco in USA - Mario Luzzatto Fegiz

Predore, località turistica un po' decadente sulle sponde del lago d'Iseo. Sulle pendici del monte, con la vista del lago [...], sorge una villa bianca [...].
È il ritiro spirituale e musicale di uno dei quartetti più popolari e intramontabili della musica leggera italiana: Dodi, Red, Stefano e Roby, in arte i Pooh.
[...] l'unica persona che assiste i Pooh nel loro eremo è Enzo Di Francesco, che unisce alle doti di ottimo tecnico e creatore di effetti speciali per i concerti del gruppo le qualità di eccelso cuoco e «balia asciutta» dei quattro cuccioli.
L'orario e lo stile di vita dei Pooh che preparano una nuova tournée, un nuovo Lp, e, soprattutto, il grande balzo negli Stati Uniti [...]: sveglia ore 8. Prove nell'apposita saletta del seminterrato dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 19. [...] e dopo cena tutti a nanna [...].
«La chiave del nostro ambizioso progetto», spiegano, «ha un nome: Teddy Randazzo, già produttore di Sinatra, della Streisand, di Neil Young. È con lui che intendiamo avviare il discorso "americano" dei Pooh».
Cosa intendete per «discorso americano»?
«La nostra carriera è stata caratterizzata da numerose tournée all'estero: ci siamo esibiti con successo in Bulgaria, Cecoslovacchia, Romania, Urss, Francia e Spagna; siamo stati per ben tre volte negli Stati Uniti e in Canada. Ma in questi ultimi paesi, che rappresentano situazioni artistiche e di mercato tra le più stimolanti, abbiamo dovuto limitarci al circuito italo-americano. Adesso desideriamo confrontarci con il "giro grosso", quello dei big».
[...] Oggi i Pooh possono vantarsi d'essere il primo complesso ad aver lanciato negli spettacoli dal vivo la tecnica dello show. Come è nata questa svolta artistica?
«È cominciata nel 1973, insieme a Parsifal, che ha rappresentato per noi l'abbandono del melodico italiano per cercare una linea di rock sinfonico. C'era bisogno di qualcosa che sottolineasse queste nuove sonorità e allora ci procurammo due lanciafiamme, di quelli militari a gasolio che producevano fiamme alte una decina di metri. Con questo rudimentale artificio rischiavamo ogni volta di finire arrosto, bucavamo i tetti dei teatri, però l'effetto sulla gente era sconvolgente. Cosicché ci improvvisammo artificieri e cominciammo, prima degli spettacoli, a predisporre polveri e materiale pirotecnico per il gran finale. E, sempre con la paura di finire allo spiedo, riuscivamo a ottenere dei finali sempre più esaltanti».
Quando abbandonate, come fate sempre più spesso, il repertorio dell'amore per toccare temi più impegnati, come quello del «diverso», ritenete di poter essere credibili?
«Sì, perché il nostro discorso non punta sul politico, ma parte dal personale che fra l'altro adesso è anche molto di moda...».
Qual è la critiche che vi fa arrabbiare di più?
«Quella di chi considera il successo dei Pooh un colpo di fortuna, un fatto casuale. Noi sulla musica e per la musica 365 giorni all'anno [...]».
E la cosa che vi preoccupa di più al vostro interno, perché può costituire una minaccia alla stabilità del gruppo?
«Chi si rilassa e non collabora oppure chi mescola gli affari privati o di famiglia con il lavoro. Ma si tratta di semplici ipotesi. Non è mai successo».
[...] Mentre andiamo in macchina i Pooh sono occupati nella registrazione dei film promozionale prodotto dalla CGD, la loro casa discografica. Il regista del film è Ivan Falardi [...]. «È un lavoro grosso che durerà parecchi mesi», ci ha dichiarato Falardi, «Io intendo muovermi nel maggior numero di situazioni possibili con il gruppo. I Pooh hanno anche la possibilità di recitare in alcune riprese mentre in altre verrà filmato l'ultimo spettacolo in questi mesi in allestimento in un piccolo centro di provincia» [...].

Dicembre 1979 - Nuovo Sound - Numero 11 - Pagina 54 - "POOH - 'Viva'", di N. S.

Dicembre 1979 - Nuovo Sound - N.11 - Pag.54 - POOH - Viva, di N. S.    Dicembre 1979 - Nuovo Sound - N.11 - Pag.54 - POOH - Viva, di N. S.

POOH - 'Viva' (CGD). Dopo l'immancabile successo estivo di 'Io sono vivo' i 'sempre giovani Pooh' fanno seguire, come abbastaza di consueto, un nuovo album la cui veste grafica rispecchia la scenografia, diversa di anno in anno, offerta nell'ultima serie di concerti. Questa volta sono di scena gli elementi della natura, terra, aria, acqua e fuoco, rispettivamente attribuiti a Roby, Stefano, Dodi e Red (a loro volta raffigurati in quattro enormi sagome), probabili simboli dell'amore che i Pooh hanno ormai da qualche tempo per situazioni musicali imponenti, improntate quasi ad un epico misticismo. In questo senso la tradizione de 'La leggenda di Mautoa', brano presente nel precedente 'Boomerang', continua qui con 'L'ultima notte di caccia', episodio veramente degno di rilievo inieme, ma per altri motivi, allo strumentale 'Viva'. Gli altri sette episodi si muovono in una ormai aquisita dimensione pop-rock affrontata con il professionismo di sempre ma anche con i limiti e le paure di sempre di sconfinare in qualcosa di più 'duro' ed incisivo. Inesauribile la vena compositiva di Facchinetti, un po' meno lucida quella di Negrini i cui testi, in questa occasione, perdono qualche colpo.

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