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Stefano D'Orazio e i Pooh ancora insieme - Terza parte - Venerdì 03.11.2023

Stefano D'Orazio alla batteria durante il tour del 2016, Arena di Verona

Riprendiamo il resoconto dedicato alla trasmissione radiofonica "Stefano e i Pooh ancora insieme", condotta la Carolina Di Domenico lo scorso 26 ottobre. Trasmesso da RAI Radio2 e RaiPLay, l'evento è stato dedicata alla figura artistica ed umana di Stefano D'Orazio, artista originario di Roma. Le parti precedenti sono disponibili nella pagine "Stefano D'Orazio e i Pooh ancora insieme", "Stefano D'Orazio e i Pooh ancora insieme - Seconda parte".
Nella narrazione della serata non poteva mancare un momento dedicato alla vittoria dei Pooh alla quarantesima edizione del Festival di Sanremo, tenuta nel marzo del 1990, con il brano "Uomini soli". Red era il meno convinto in merito al partecipare, come ha spiegato: «Io ero quello che tirava indietro, sinceramente perché non ho mai considerato la musica un qualcosa da mettere in gara: non è una partita di calcio, non è una corsa di automobili. Forse sbagliando, non lo so, però io non ero d'accordo. Alla fine con i Pooh vince sempre la maggioranza e, visto com'è andata, ringrazio la maggioranza».

Quando siamo convinti di qualcosa, quando la convinzione è veramente profonda, là dove non possiamo arrivare noi, arriva in aiuto la vita. Roby Facchinetti

Facchinetti ha tenuto a puntualizzare: «L'intuizione, anche in questo caso, l'input l'ha avuto Stefano. Era forse anche un momento nostro di crisi e lui aveva capito che era arrivato il momento di fare qualcosa di eccezionale e tirò fuori questo discorso di Sanremo. Dato che noi quando diciamo una cosa la vogliamo mantenere fino alla fine, è stato veramente molto molto difficoltoso. Una serie di coincidenze hanno poi portato i Pooh pian piano a decidere, non ultimo il fatto anche del brano. Non dimentichiamo che se non avessimo avuto questo brano qui, se non avessi telefonato a Negrini dicendo: "Ho fatto questa musica e vorrei che si intitolasse 'Uomini soli'". Lui in tre ore ha fatto un vero capolavoro [...]. Io dico sempre: quando siamo convinti di qualcosa, quando la convinzione è veramente profonda, là dove non possiamo arrivare noi, arriva in aiuto la vita. Perché c'è stata tutta una serie di coincidenze [...]: il ritorno con l'orchestra, il ritorno live rigorosamente dal vivo, l'accoppiata con Dee Dee Bridgewater che c'ha dato una bella mano».
Ha aggiunto Dodi: «Quando vincemmo il Festival di Sanremo nel '90, eravamo così... permettetemi il termine, "puliti"! Abbiamo partecipato al Festival convinti di avere una grande canzone, non convinti di vincere, come diceva la critica. Tale e tanto che non avevamo preparato nessuna canzone per l'Euro Festival. Non siamo potuti andare all'Euro Festival e abbiamo "abdicato" questa possibilità in favore dell'amico Toto, che vinse [...]».
Roby ha precisato: «Non andammo all'Euro Festival perché [...] avremmo dovuto portare un brano inedito [...]». «Ma poi avevamo la turnée che partiva», ha aggiunto Canzian. «Avevamo una tournée lunghissima in teatro: centoquaranta date, noi pensavamo all'Italia, al nostro pubblico».

03 marzo 1990, i Pooh vincitori al Festival di Sanremo

03 marzo 1990, i Pooh vincitori al Festival di Sanremo. Clicca per ingrandire.
Fonte dell'immagine Getty Images.

Nel suo audio messaggio, Pippo Baudo ha ricordato la lunga collaborazione con i Pooh e la figura di D'Orazio. Il quale, nel ricordare la storia dei suoi genitori, scrisse "50 primavere", una canzone entrata nel cuore dell'intero pubblico della band e riproposta da Riccardo Fogli nel corso della tournée "Amici x Sempre Live". «Già nella Reunion nel 2016» ha spiegato l'artista toscano, «mi invitò a cantare un po' con lui ed era momento molto emozionante. Perché condividere questa canzone con lui era devastante per me, che sono così emotivo. Lui mi faceva forza e cantavamo uno da una parte e uno dall'altra. Ci vedevamo a metà palcoscenico, mi abbracciava, eravamo sudati, mi diceva "Bravo!", io dicevo "Bravo!" a lui. Adesso io sono in giro con i fratelli, sono ospite di questi tre ragazzi e canto ogni sera con infinita emozione e piacere "50 primavere". E succede sempre qualcosa, succede qualcosa dentro». «Lo fa con tale umiltà e tale bravura», ha aggiunto Red. «Era difficile entrare in questo brano e noi avevamo realmente paura anche delle reazioni e invece... Lui è stato accettato per come la fa, per come si porge, in maniera bellissima: ha una plauso straordinario ogni sera».
Roby, rivolgendosi a Fogli: «È un brano che è molto nelle corde di Riccardo». «Sì, perché ne abbiamo parlato con Stefano ai tempi», ha spiegato Riccardo. «I suoi genitori assomigliavano ai miei genitori, ai genitori di tutti noi. La sua mamma aveva la permanente come la mia e quindi quando canto penso sì a Stefano, ma penso alla mia mamma che è la dona più importante della mia vita, quindi ai miei genitori».

Stefano, Riccardo, Dodi

Stefano, Riccardo, Dodi in occasione del concerto tenuto il 30.12.2016 a Casalecchio di Reno (BO). Clicca per ingrandire.

Dopo il video messaggio della conduttrice Mara Venier, è andata in onda la clip del brano "La donna del mio amico", interpretato e musicato da Facchinetti nel 1996. « Mi ricordo che la presentammo a "Domenica in" da Mara» ha spiegato il compositore bergamasco, «e ce la fece fare due volte così, subito. È un brano che lei ha sempre amato, però devo dire che in questo caso Stefano ha veramente fatto un capolavoro di testo e ha messo veramente anche qualcosa del suo, cioè la sua generosità. In questo caso lui dà molta più importanza all'amicizia [...]. Rinuncia all'amore per amicizia».
Per presentare il brano "Dimmi di sì" è stato usato il video trasmesso in occasione di ogni concerto tenuto durante la tournée di quest'anno ed elaborato per ricordare in modo speciale D'Orazio. «Questo video» ha spiegato Canzian, «l'ho montato sentendomi spesso anche con Tiziana perché volevo capire da lei che Stefano voleva vedere. Noi e lei eravamo tutti d'accordo perché Stefano era questo: era l'uomo giocoso, l'uomo che "giocava" con i suoi problemi, sminuiva tutto ciò che poteva essere brutto e dava importanza alla vita. È incredibile che proprio a lui sia successa una cosa così, perché era uno che amava pensare al domani e amava, come diceva Roby, l'amicizia. Con Gianmarco Chieregato non si è mai più staccato» ha spiegato riferendosi al fotografo che per molti anni ha collaborato con i Pooh, «sono diventati amici veramente. Ne ha tanti di amici così, non tantissimi, ma quelli selezionati bene proprio perché lui dà valore ai valori veri della vita».
«L'altra caratteristica» ha aggiunto Facchinetti, «è uno che si commuoveva continuamente. Lui quando mi leggeva i testi, anche al telefono, ad un certo punto si fermava: si commuoveva. Oppure leggeva davanti a noi un testo e si fermava... Aveva questa sensibilità veramente straordinaria: era ironico, ma con una sensibilità profonda vera, autentica, non a parole, ma a fatti».

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Autore - Michaela Sangiorgi