Pooh - Biografia Anni '70: 1976

Anno 1976

Con alle spalle la fine del sodalizio con Giancarlo Lucariello, i Pooh inaugurano nel loro decennale un periodo importante della loro storia che, con l’autoproduzione dei propri dischi, porta ad una maggiore coesione fra i diversi aspetti della vita del gruppo: la realizzazione di nuovi lavori e l’attività live che li porta in giro per la penisola, con puntate sempre più frequenti oltre frontiera. Le grandi trasformazioni sociali iniziate negli anni ’60 attraverso cui il rock aveva assunto man mano definizione mutuando le istanze dei giovani, erano mutate e di riflesso cambiava anche l’aspetto della musica. Stava per nascere il punk, per molti versi erettosi a contraltare del rock che cercava la sua maturità stilistica e di contenuti. I Pooh vanno ad affrancarsi dalla ridondanza a volte opprimente dei lavori del periodo Lucariello, virando potentemente verso sonorità più rock, forti anche della presenza fra loro di un virtuoso della chitarra come Dodi Battaglia, ma soprattutto dell’equilibrio creatosi all’interno del gruppo fra le diverse estrazioni musicali dei quattro, indirizzati unicamente a consolidare quello che era ormai il modo di fare musica dei Pooh, preso ad esempio da tanti gruppi meteora della scena italiana del periodo.

"Ho sempre creduto che in un gruppo come il nostro, fatto di quattro personalità musicali ben definite, ognuno dovesse avere il giusto spazio. E che tutti dovessero cooperare alla fattura di un suono che diventasse un po’ il nostro marchio di fabbrica". Dodi Battaglia

La lavorazione del nuovo album inizia a Predore, un paesino in riva al lago d’Iseo, Facchinetti vi ha acquistato una villetta sotto la montagna per ricavarci la sua sala prove dove il gruppo si ritira per comporre il nuovo materiale. Un altro aspetto che il quartetto non affrontava ormai da anni era quello dei rapporti con la casa discografica, fino a quel momento appannaggio esclusivo di Lucariello.

"A questo punto ci ritrovammo senza produttore e quelli della CGD non erano così convinti che saremmo stati in grado di badare a noi stessi, di realizzare un disco senza l’aiuto di un produttore. Tanto è vero che non erano così sicuri di rinnovarci il contratto". Roby Facchinetti

"Dopo un po’ i nostri discografici capirono che eravamo convintissimi ad andare avanti da soli. Siccome gli ultimi dischi erano andati così così, forse per darci un contentino ci proposero un contratto non strepitoso. Noi accettammo, chiedendo però carta bianca. Ed è così che è nato un album come Poohlover, probabilmente il più significativo sotto l’aspetto dei contenuti". Red Canzian

"A trattare era sempre stato Giancarlo. Noi, negli uffici dei discografici, non potevamo neppure mettere piede. Questo spiega perché tanta riluttanza a lasciarci carta bianca sul nostro futuro. Basti dire che fino ad allora tutte le copertine dei nostri LP erano state ‘doppie a libro’, mentre quella di Poohlover non era apribile. Scelta fatta, ovviamente, per risparmiare sui costi". Stefano D'Orazio

"Noi eravamo assolutamente convinti del nostro valore. È vero che in quel periodo la credibilità della discografia nei nostri confronti aveva raggiunto il livello minimo, addirittura c’era chi ci dava per finiti. Ma noi avevamo il vantaggio di guardare in faccia la gente ogni sera durante i concerti. L’idea di puntare su belle musiche supportate da grandi testi fu assolutamente vincente. Anche se ricordo ancora le facce che fecero quelli della nostra casa discografica quando gli facemmo ascoltare il disco per la prima volta. L’atteggiamento era del tipo: ma questi chi si credono di essere? Invece lì abbiamo ricominciato a vendere dischi veri, a fare i grandi numeri". Dodi Battaglia

Il gruppo è galvanizzato da questa nuova sfida, con l’entusiasmo alle stelle per gli ottimi risultati della loro ultima tournée, iniziata a gennaio e conclusasi ad aprile, che ha confermato la popolarità raggiunta anche a dispetto della flessione di vendite del loro ultimo album, Forse ancora poesia, che ha raggiunto solo le 100.000 copie. Vengono in parte adottate alcune regole della gestione Lucariello, durante l’isolamento nella villetta in riva al lago, come il divieto di fare o ricevere telefonate fino ad un certo orario, come pure visite, sulla falsariga della disciplina precedentemente imposta dall’ex produttore. Partecipa alle sessioni, ovviamente, anche Negrini.

I Pooh

"Per la prima volta mi trovavo a scrivere in totale libertà, potendo usare le canzoni per parlare di ciò che portavamo dentro e per raccontare il mondo che andavamo via via scoprendo". Valerio Negrini

Il periodo di forti tensioni sociali di quel periodo vedeva man mano sempre più affermata la figura del cantautore, con testi spesso impegnati, mentre i Pooh erano alla ricerca di un suono che li affrancasse dal pomposo e schiacciante retaggio dell’orchestra, peculiarità di grandissima parte della loro discografia precedente. Tuttavia il clima impegnato del periodo, ma soprattutto la libertà dai diktat imperanti fino a poco tempo prima, permettono di affrontare temi fino ad allora sempre sfiorati o totalmente evitati nei testi precedenti. Nascono Pierre, delicato ritratto di un omosessuale, Gitano, immagine romantica dei nomadi che vivevano ai margini delle città e Tra la stazione e le stelle, riuscito racconto della vita di una prostituta attraverso immagini mai banali. Senza accorgersene i Pooh uniscono canzoni che vanno idealmente a formare un concept sull’emarginazione e la solitudine.

"Ce ne accorgemmo a lavoro finito, ascoltando le canzoni una dietro l’altra. Tutto era nato dalla voglia di raccontare qualcosa di vero, di reale, in ognuno dei brani. Dopo anni di temi romantici, di voglia di decadentismo, potevamo dar sfogo al nostro nuovo modo di essere e sentire". Valerio Negrini

In primavera è già montata una dozzina di pezzi. Per le registrazioni dell’album la CGD mette a disposizione del gruppo gli studi Idea Recording di via Quintiliano a Milano, ma solo a partire da giugno.

"Non credendo nel nostro progetto, i discografici ci costrinsero a registrare durante i mesi estivi, quando tutti gli artisti di punta erano in tour e gli studi rischiavano di chiudere per ferie. Respiravamo un clima di sfiducia intorno a noi e questo rendeva pesanti le giornate trascorse chiusi in sala". Stefano D'Orazio

Per ripicca i Pooh scelgono come singolo una canzone bocciata un paio di anni prima da Lucariello: Linda raggiunge immediatamente il primo posto in classifica, cosa che non avveniva dai tempi di Inifiniti noi, confermando al gruppo attraverso questa rivincita che la strada intrapresa è quella giusta. Il brano deve il suo nome a Linda Larsen, modella americana che aveva partecipato alle riprese dello special Un po’ del nostro tempo migliore e che aveva chiesto al gruppo di dedicarle una canzone. Donna davvero, pubblicata come lato B del singolo, rimarrà fuori da Poohlover, il secondo album della loro discografia ad avere un titolo che non corrisponde a nessuna title-track. La scelta del titolo dell’album e l’idea del gomitolo di lana in copertina sono frutto di un’idea di Negrini.

"Amo i rimandi, i giochi di parole e anche quel titolo a doppio senso sembrava sposarsi a perfezione con la voglia di libertà che provavamo in quei mesi. C’era un vecchio gioco che facevamo tra noi: se uno si innamorava era un poohlover, il nostro furgone era il poohlmino, un pezzo venuto male una poohttanata". Valerio Negrini

Il disco esce in una spartana edizione a busta, in virtù del budget limitato che la casa discografica ha messo a disposizione sulla scia dei timori di cui si è già detto.

"Stamparono anche pochissimi adesivi. Era chiaro che dovevamo fare tutto noi, anche la promozione. Così, durante il tour, attaccavo gli adesivi alle porte dei bagni degli autogrill per far sapere che il disco era uscito. A Milano offrimmo una cena a cento rivenditori di dischi, per presentare l’album". Stefano D'Orazio

La promozione del nuovo album parte dall’estero: 20 concerti in Bulgaria e Romania ad ottobre, con una media di 6000 presenze per ogni show ed un breve tour negli Stati Uniti e Canada a dicembre, con la pubblicazione di Linda in lingua inglese.

I Pooh

I dischi pubblicati nel 1976

Linda / Donna Davvero     Poohlover

Biografia anno 1975 Biografia anno 1977