Pooh - Notizie e novità del 2023 - Novembre

Stefano D'Orazio e i Pooh ancora insieme - Quinta parte - Lunedì 20.11.2023

Stefano D'Orazio nel video celebrativo del tour del 2023

In questa quinta ed ultima parte del resoconto dedicato alla trasmissione radiofonica "Stefano e i Pooh ancora insieme", condotta la Carolina Di Domenico lo scorso 26 ottobre, affrontiamo la parte finale dell'evento trasmesso da RAI Radio2 e RaiPLay. L'incontro è stato dedicato alla figura artistica ed umana di Stefano D'Orazio, artista originario di Roma. Le parti precedenti sono disponibili nella pagine "Stefano D'Orazio e i Pooh ancora insieme", "Stefano D'Orazio e i Pooh ancora insieme - Seconda parte", "Stefano D'Orazio e i Pooh ancora insieme - Terza parte", "Stefano D'Orazio e i Pooh ancora insieme - Quarta parte".
È giunto il momento che fosse Tiziana Giardoni a raccontare del suo incontro con D'Orazio, avvenuto nel 2007. «Quando ho incontrato Stefano è successo qualcosa di veramente molto importante nella mia vita», ha spiegato. «Ci siamo piaciuti subito, immediatamente, è stato proprio una sensazione molto bella e la ricordo come se fosse ieri. Ma d'altronde Stefano è una persona che ti entra dentro ed è difficile lasciarlo andare. Faccio molta fatica a lasciarlo andare, ne sono consapevole. Non c'è più, ma poi fondamentalmente Stefano è sempre molto presente. È molto amato e questo è quello che ancora oggi sento».
In una intervista tenuta qualche anno fa, Stefano ha spiegato il suo rapporto con l'isola di Pantelleria, divenuto suo luogo del cuore dopo aver lasciato i Pooh. «Il contrappeso a tutta una vita di agitazione. È arrivare "nell'isola del tesoro" per me, perché qua dentro veramente ho ritrovato delle idee, della voglia di vivere. Nel libro» riferendosi all'autobiografia del 2012 "Confesso che ho stonato", «dico a un certo punto che ognuno di noi è come una bottiglia da un litro, che tu puoi riempire di quello che vuoi. Io l'ho riempita di Pooh ed era un sapore straordinario, però per sapere che altri sapore c'erano al mondo, avevo la necessità di svuotare la bottiglia e di aspettare che si riempisse con qualche altra cosa».
Ha ripreso la parola Tiziana Giardoni: «Nonostante all'inizio questo suo lasciare la storia straordinaria con i Pooh per me era un po' un dolore, perché era appena arrivata e quindi il pensiero di vederlo su quel palco, in questa sua veste così artistica, bellissimo, importante, impattante con loro... Un po' l'ho vissuta male, però poi con il tempo ho capito quanto fosse invece importante per me averlo avuto accanto, perché Stefano l'ho vissuto moltissimo, ma pienamente. Quando eravamo a Pantelleria eravamo io e lui, ci bastavamo noi, eravamo felici, eravamo pieni di qualsiasi voglia di fare tante cose. Lui ha fatto tante cose».

Tiziana Giardoni

Una immagine di Tiziana Giardoni. Clicca per ingrandire.

Il video di "La ragazza con gli occhi di sole" ha permesso di apprezzare un altro brano nato dalla collaborazione di Stefano con Dodi. «È una canzone che io ho amato da subito» ha spiegato Tizana, «una bellissima canzone, un bellissimo testo, ma soprattutto il significato di questa canzone. Lui l'ha voluta dedicare a una ragazzina: erano i primi amori, le prime cotte. Per cui il pensiero che lui avesse dedicato una canzone a questa ragazzina che incontrava su questo tram era per me qualcosa di straordinario, una poesia. E allora ogni tanto gli dicevo: "Stefano, scusa, ma potresti scrivermi una canzone anche a me?" [...]. Me l'ha scritta, però non vi posso raccontare che cosa ha scritto, perché... è un po' divertente».
Nel 2016 sul palco del Teatro Ariston, in occasione del Festival di Sanremo, i Pooh si riunirono, includendo Stefano e Riccardo, anticipazione di quella Reunion che avrebbe celebrato con un lungo tour i cinquant'anni di vita della band. Fogli ha spiegato con queste parole come fu ritornare in formazione quarantatré anni dopo il suo addio: «Li ho trovati molto belli [...], molto bravi. Molto, molto, molto bravi. Suonarci insieme è stata un'emozione fortissima. Loro sono straordinari, sono bravissimi come come autori... vorrei fare un elenco infinito [...]. Suonare con loro anche adesso è bellissimo. Io adesso in questa tournée sono ospite e quindi mi diverto a guardarli. Mi diverto a guardare, vedere che cosa fanno e cambiano sempre tutto. Ogni tanto sbagliano anche qualche parola e io dico loro: "Benvenuti nella casa Fogli!". Perché io sbaglio».
Nel suo contributo video, Carlo Conti ha raccontato della presenza dei Pooh al Festival di Sanremo del 2016, ma anche della sua conduzione dell'evento televisivo "POOH – AMICI PER SEMPRE" e di cui vi abbiamo raccontato nell'articolo "Amici per sempre: la storia dei Pooh su RAI 1 fa incetta di ascolti". «Mi colpì molto il loro legame», ha spiegato Conti, «la loro grande professionalità [...]. Mi ero reso quanto, al di là dell'amicizia, al di là del legame tra di loro, c'era una grandissima stima professionale, un grandissimo rispetto, un grandissimo ordine [...], ma nello stesso tempo la grande voglia di fare musica, la grande energia del palco».

I Pooh sul palco con Carlo Conti

I Pooh sul palco con Carlo Conti nel 2016. Clicca per ingrandire.

Siamo nati nel tempo in cui c'era un gruppo in ogni cantina di palazzo di casa, in ogni via c'è n'erano dieci e siamo cresciuti. Poi noi abbiamo avuto veramente la volontà di farcela. Red Canzian

Dal DVD live del tour del cinquantennale "Pooh 50 - L'ultimo abbraccio" è stata estratta l'esecuzione di "Amici per sempre", il brano che in questo 2023 è divenuto il simbolo ed il titolo della tournée che ha portato i Pooh anche in Canada e negli Stati Uniti.
Carolina Di Domenico ha osservato come sia altamente difficile che gli artisti dell'odierno panorama musicale possano ambire ad una carriera lunga cinquant'anni. Red ha convenuto: «Credo per tanti motivi, non perché loro non sono bravi: ci sono dei gruppi straordinari che stanno facendo delle ottime cose. Noi siamo stati fortunati a nascere in un tempo in cui se avessimo fatto un talent show non ci avrebbero mai preso, come non avrebbero mai preso Lucio Dalla o De Gregori, probabilmente. I talent show cercano un altro tipo di di artista. A noi è andata bene: siamo nati nel tempo in cui c'era un gruppo in ogni cantina di palazzo di casa, in ogni via c'è n'erano dieci e siamo cresciuti. Poi noi abbiamo avuto veramente la volontà di farcela». Poi, riferendosi ai contributi video mandati in onda: «Volevo ringraziare gli autori per aver scelto tutti brani dal vivo, perché questa è la vera dimensione di una band per raccontarsi. Ma soprattutto Stefano, oltre a scrivere dei testi meravigliosi è dal vivo che ha dato il massimo proprio con la sua mente che pensava sempre in grande. Noi abbiamo fatto tournée con ventimila persone a sera negli stadi e alla fine della tournée abbia dovuto staccare un assegno a testa perché lo spettacolo era talmente grosso che siamo andati sotto nonostante il successo pazzesco. Però questi sforzi, queste idee di Stefano, che poi sono state sposate da tutti noi, hanno portato i Pooh ad essere una cosa diversa, una cosa che è ancora qui».

Stefano era generoso, disponibile, solare, sempre sorridente. Amadeus

Non poteva mancare un messaggio in video di Amadeus, il quale ha ospitato i Pooh nell'edizione di quest'anno del Festival di Sanremo. Amadeus, al secolo Amedeo Umberto Maria Sebastiani, ha condiviso un aneddoto relativo a D'Orazio: «Ho avuto il piacere e l'onore di conoscerlo e ho un piccolo ricordo per me molto importante. È legato proprio a Stefano, primissimi anni Ottanta. Io lavoravo in una piccolissima radio di Verona, loro erano stati proprio a Verona all'Arena per un bel concerto. Dopo andarono in un ristorante in provincia [...] e io li raggiunsi. Naturalmente il mio sogno era di far loro una intervista, era anche tardi: era, credo, l'una di notte. Furono tutti molto disponibili, ma il primo a uscire fu proprio Stefano D'Orazio [...], accompagnato da Red Canzian. Ricordo quell'intervista con grande gioia, ero felicissimo: un sogno che si realizzava poter chiacchierare con loro senza che mi mettessero fretta perché volevano rientrare al ristorante. Stefano era generoso, disponibile, solare, sempre sorridente. E così lo ricordo, veramente con con tanto, tanto affetto».
Il riferimento all'Arena di Verona ha permesso alla conduttrice di introdurre il filmato che documenta quando, in occasione della consegna dei "Wind Music Awards 2017" avvenuto il 06 giugno di quell'anno, Stefano annunciò in diretta nazionale che il 12 settembre, giorno del suo compleanno, si sarebbe sposato con Tiziana Giardoni. «Questo ha superato tutto, in effetti», ha spiegato Tizana. «Non ci credeva nessuno, assolutamente. Ma neanche la famiglia con Paola [...], la sorella di Stefano. Non ci credeva nessuno e devo dire che mi ha regalato veramente un sogno, una favola. L'ho vissuta come una favola questa cosa inaspettata che ha fatto così, platealmente [...]. Ha insistito tantissimo, era stata una cosa molto strana perché effettivamente insisteva: "Mi devi vedere, mi devi dire!". Io non lo volevo vedere perché volevo vedere un film. Gli ho detto: "Ma ti registro" [...]. "No, mi devi vedere tu perché ho messo una giacca diversa. Non so se mi sta bene!". Per cui ero lì, seduta. Vedevo il film e giravo, vedevo il film [...]. Mi sono messa lì a guardare questa cosa. Avevo il gatto in braccio... A un certo punto mi dice questa cosa: io avevo il gatto e l'ho stritolato! Ho detto: "No! Non ci credo!". Ho cominciato a piangere come una bambina».
Roby ha descritto la sua reazione alla notizia: «Io ho urlato!». Red ha precisato: «Ha urlato e m'ha dato un colpo sulla spalla, come lui fa sempre. Il problema è che io ero caduto in bicicletta ed ero con le stampelle, avevo il bacino rotto e mi avevano portato sul palco in un buio pubblicitario, fermo, immobile. Lui mi ha dato il colpo e stavo rovinosamente cadendo!». Dodi ha aggiunto: «La cosa strana è che Stefano era così giocoso, scherzoso nelle sue cose che non sapevi mai bene se scherzava o parlava sul serio [...]. Io sinceramente ci credevo e non ci credevo [...]. Lui era così, una fantasia così speciale che delle volte non credevi a quello che diceva».
È di nuovo intervenuto Facchinetti: «Ha fatto una cosa unica, perché per queste promesse, queste richieste, uno si inginocchia, tira fuori l'anello... No, lui ha fatto veramente una stefanata unica e irripetibile».

I Pooh sul palco dell'Arena di Verona per la consegna dei Wind Music Awards 2017

I Pooh sul palco dell'Arena di Verona per la consegna dei Wind Music Awards 2017. Clicca per ingrandire.

Tiziana Giardoni ha parlato dell'associazione fondata in nome del marito: «È nata l'Associazione Stefano d'Orazio e da lì è nato questo premio che abbiamo voluto e vogliamo ogni anno donare ai ragazzi. Mi hanno aiutato in questo progetto tantissime persone, ma soprattutto io devo ringraziare i Pooh che ci hanno creduto e che fanno parte della giuria artistica di questo premio». Poi, riferendosi al Maestro Diego Basso ed a Giancarlo Genise: «Devo ringraziare anche le persone che sono con me in questo progetto».
Diego Basso ha preso la parola: «Ho un'accademia di canto a Castelfranco Veneto dove ogni anno assegniamo una borsa di studio a un ragazzo che studia con noi, che oltre a questo fa due concerti all'anno con la grande orchestra, quindi questa è una cosa bellissima [...]. Grazie a Tiziana, a Stefano ed ai Pooh per questa possibilità che danno ai ragazzi. Anzi voglio dire che la ragazza che abbiamo premiato due anni fa si è laureata in canto pop la settimana scorsa con 110 e lode menzione d'onore: Cristiana Antoniano. Quindi siamo contenti perché vuol dire che ci abbiamo tutti insieme visto lungo».
È seguito l'ascolto dell'esibizione di Daniele Cortello, di soli 14 anni, vincitore della Categoria Interpreti. Dopo di lui il vincitore della Categoria Miglior Cantautore, Cristian Cambuca, di 19 anni. Per finire, la vincitrice della Categoria Miglior Manager, Serena Locane.
Giancarlo Genise ha affermato: «Non potevo non abbracciare il Premio Stefano D'Orazio, anche perché dopo il 2016, con la trasformazione di quegli storici studi che a Milano gestisco con Red, che adesso sono diventati gli Hoop Studios, è la cosa più bella che io posso fare. Perché "lavoro con i Pooh", si può dire tra virgolette, li ascolto ogni giorno [...]. Cristian ha intrapreso con la borsa di studio un percorso che lo porterà poi col tempo a sviluppare degli inediti. Serena ha vinto il premio manager perché con un percorso di studi è riuscita a realizzare il progetto Abruzzo in Opera, quindi a organizzato più di cinquanta elementi e gestito proprio tutta un'opera da sola. Così come il vincitore dell'anno scorso, Joe Romano, che adesso scrive brani per altri artisti. Quindi il percorso sta funzionando, siamo tutti orgogliosi».

Io chiesi, come faccio spesso, aiuto alla musica. Roby Facchinetti

L'ultimo contributo video risale al 2020 e si è trattato del videoclip realizzato per il singolo "Rinascerò, rinascerai".
Facchinetti ha raccontato come e perché nacque il brano: «Parliamo del 2020, la mia città era in pieno lockdown, in emergenza e io chiesi, come faccio spesso, aiuto alla alla musica perché eravamo veramente disperati, si conosceva poco di questa brutta bestia», ha detto riferendosi al Covid. «Non c'erano macchine che circolavano» ha proseguito, «c'era un silenzio assordante e si sentiva solo il suono delle delle sirene ventiquattro ore su ventiquattro, per cui ora la situazione era veramente tragica. Ho chiesto aiuto alla musica, come dicevo e, inconsapevolmente, è nata questa melodia credo in in una ispirazione totale, perché non era nella mia volontà di comporre, di fare. Chiamai subito Stefano: "Voglio fare qualcosa per la mia città. Sento il bisogno di fare un qualcosa, io lo faccio attraverso la musica che è l'unica cosa che posso fare. Questo brano lo vivo come una rinascita, come un inno alla vita, deve essere questo". Ho spiegato che cosa stava vivendo la mia città, lui» riferendosi a D'Orazio, «in pochissime ore ha scritto questa poesia. In 5 giorni lo abbiamo realizzato, era impossibile perché eravamo tutti in lockdown. Fu veramente un vero miracolo e l'abbiamo messo in rete e devo dire che fu un altro miracolo, perché in pochissime ore questo brano arrivò in tutto il mondo. Hanno fatto non meno di venti traduzioni un po' in tutto il mondo».
Si è così concluso un doveroso tributo ad una figura artistica e soprattutto umana di grande spessore. Stefano D'Orazio, da quel brutto giorno di novembre, manca a tutti noi costantemente, nella misura in cui può mancare un amico che ha saputo esserci vicino con allegria e fantasia, accompagnando il nostro cammino al ritmo di tamburo e di parole che sempre porteremo nel cuore.

Autore - Michaela Sangiorgi