Pooh - Contrasto

Contrasto
Lato B

Lato A e lato B della copertina.

Dati

  • Titolo = Contrasto
  • Data matrici = 05 luglio 1968 (la dead-wax del Lato A riporta 5-7-68, nel Lato B 5-7-67)
  • Versione = Vinile 33 giri
  • Editore e codice = Vedette VRMS 358
  • Tipo audio = Stereo
  • Produttore = Armando Sciascia
  • Arrangiamenti = Pooh
  • Registrato e mixato presso il Sound Studio Cinelandia
  • Tecnico del Suono = Severino Pecchenini
  • Copertina dell'LP = Domizia Gandolfi
  • Fotografie = Lionel Pasquon

Note sull'album

(1) L’album, pubblicato all’insaputa del gruppo che si trovava in tour, fu assemblato dal discografico Armando Sciascia per sfruttare l’attenzione crescente attorno al successo di Piccola Katy, usando vari demo ancora suscettibili di arrangiamenti. Venne ritirato dal mercato su richiesta dei Pooh che, a ragione, non videro di buon occhio l’iniziativa, lesiva della loro immagine per la qualità del materiale ancora "grezzo" incluso nel 33 giri. Contrasto è divenuto così uno dei vinili più quotati tra i collezionisti e l'edizione originale ha un valore che si aggira sui 1800 Euro, in conseguenza delle poche copie sfuggite al ritiro.

Sulla copertina viene riportata la dicitura "Phonoscope process Mono & Stereo".

Contrasto

Formazione

  • Roby Facchinetti = voce e tastiere
  • Riccardo Fogli = voce e basso
  • Mario Goretti = voce e chitarra
  • Valerio Negrini = voce, batteria e percussioni

Il cane d'oro

  • Testo: Armando “Pantros” Sciascia (*)
  • Musica: Armando “H. Tical” Sciascia (*)
  • Voce solista: Roby Facchinetti (interprete accreditato sulla copertina, ma la vocalità sembra più simile a quella di Mauro Bertoli)
  • Timing: 2:40 ca.

Bastava un attimo di più e adesso ce l'avresti tu
ma tu non ti svegliavi mai, mettevi in fila i sogni tuoi
e hai perso il cane d'oro.
Cent'anni di felicità ci son per chi lo troverà
ma se tu crederci non vuoi, ti passa accanto e non lo sai
e mai vederlo non potrai.
Cerca, cerca, tutto il mondo intorno cerca, cerca
dove mai sarà, chissà, il cane d'oro?
Ma c'è un segreto ed io lo so adesso a te lo svelerò
se tu una notte metterai un po' di pepe sulla luna
il cane d'oro tornerà.
Sulla montagna salirà ed alla luna canterà
come ogni notte, ma vedrai che quando il pepe annuserà
il cane d'oro piangerà.
Piange, piange come tutti gli altri cani al mondo
non gli importa più se tu lo vuoi portare via.
Sulla tua casa veglierà e per cent'anni resterà
puoi anche non svegliarti mai, mettere in fila i sogni tuoi
il cane d'oro è lì con te
il cane d'oro è lì con te (hai ritrovato il cane d'oro)
il cane d'oro è lì con te (hai ritrovato il cane d'oro)
il cane d'oro è lì con te (hai ritrovato il cane d'oro)...

Note sulla canzone

(*) La canzone è stata in realtà scritta (e successivamente accreditatagli) da Valerio Negrini per i testi e da Roby Facchinetti per la musica.

Editore: Eliseo Edizioni Musicali.

Potrebbe essere considerata come la versione demo, quindi con testo provvisorio, di Buonanotte Penny, pubblicata successivamente come lato A del singolo Buonanotte Penny / Il Tempio Dell'Amore nello stesso anno.
La canzone è stata successivamente inclusa su innumerevoli ristampe non ufficiali della produzione del periodo Vedette (1966/1970).

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di LA maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Il_cane_d%27oro

YouTubeLink al brano su Youtube: http://youtu.be/Ti050NdqAGE
Link a Buonanotte Penny, versione con arrangiamento e testo diversi: http://youtu.be/Tg-AaZDJ-aY

Resto con lei (Baby let'S wait)

  • Testo e Musica: Lori Burton, Pamela Sawyer
  • Testo italiano: Armando “Pantros” Sciascia (*)
  • Voce: Riccardo Fogli
  • Timing: 3:08 ca.

Tu sei tornata a cercarmi
mai me lo aspettavo da te, credi
Dici che dovrei perdonarti
ma non sai che adesso c'è lei qui.
Credi a me, non è stato facile
ma ora che è così, no, non si può cambiare più.
No, resto con lei
no, resto con lei, già lo sai.
Vorrei mostrarti un momento
ciò che avevi fatto di me ieri.
Ieri tu mi lasciavi ridendo
come mai ora non ridi più, no?
Credi a me, non è stato facile
ma ora che è così, no, non si può cambiare più.
No, resto con lei
no, resto con lei, già lo sai.
Credi a me, non è stato facile
ma ora che è così, no, non si può cambiare più.
No, resto con lei
no, resto con lei
no, resto con lei...

Note sulla canzone

(*) Su questa canzone non ci sono dati certi sull’autore del testo italiano ma è molto probabile, in linea con la consuetudine, che il testo sia di Valerio Negrini. Il brano risulta presente nell'archivio SIAE solo con il titolo originale.

La canzone è una cover di Baby let's wait, scritta da Lori Burton e Pamela Sawyer ed incisa da diversi gruppi anglofoni tra i quali i Young Rascals, che la inclusero nel loro album d’esordio del 1966. (1) (2) (3)
Il brano è stato successivamente apparso su innumerevoli ristampe non ufficiali della produzione del periodo Vedette (1966/1970).

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di DO maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Resto_con_lei

Piccola Katy

  • Testo: Armando “Pantros” Sciascia (*)
  • Musica: Francesco “Lee Selmoco” Anselmo (*)
  • Voce solista: Riccardo Fogli
  • Timing: 3:01 ca.

Oh, oh, piccola Katy
oh, oh, piccola Katy
oh, oh, oh!
Piccola Katy, stanotte hai bruciato
tutti i ricordi del tuo passato
tutte le bambole con cui dormivi
ed il tuo diario che sempre riempivi
solo con ciò che faceva piacere
a chi di notte l'andava a vedere
piccola Katy
oh, oh, piccola Katy
oh, oh, oh!
Piccola Katy, stanotte hai capito
che carezzandoti ti hanno tradito
e alle tue mani han negato il calore
che si conquista in un'ora d'amore
e in questo mattino di grigia foschia
di colpa hai deciso di andartene via
piccola Katy
vai, vai, piccola Katy
vai, vai, vai!

(Parlato)
Piccola Katy, fermati un momento e ascolta: Ti ricordi quel ragazzo ieri alla festa che ti guardava negli occhi senza parlare e che ti ha accompagnato mano per mano e ti ha detto soltanto "Arrivederci"? Adesso, adesso lui sta sognando di te, e quando si sveglierà si accorgerà di volerti rivedere presto, molto presto. Piccola Katy, il mondo è buio, è cattivo, non è fatto per te, non andare, non gettare al vento i tuoi sedici anni favolosi!

Vai, vai piccola Katy
vai, vai piccola Katy
vai, vai, vai!
Piccola Katy, la porta è socchiusa
non devi nemmeno inventare una scusa
dormono tutti di un sonno profondo
e questo silenzio è la fine del mondo
chiudi pian piano, ritorna a dormire
nessun nel mondo ti deve sentire
piccola Katy
ciao, ciao, piccola Katy
ciao, ciao, piccola Katy

Note sulla canzone

(*) La canzone è stata in realtà scritta (e successivamente accreditata) da Valerio Negrini per i testi e da Roby Facchinetti per la musica.

Editore: Eliseo Edizioni Musicali.

Il brano è stato ispirato dalla canzone "She's leaving home" dei Beatles sul cui tema Valerio Negrini aveva scritto una poesia successivamente recuperata fortunosamente da Roby Facchinetti.
Nel 1991 Riccardo Fogli ha ripreso la canzone sul suo album "A metà del viaggio" (Columbia) introducendola ufficialmente per la prima volta nella sua discografia solista, pur eseguendola già da anni in concerto.
La canzone è stata successivamente pubblicata, oltre che su innumerevoli ristampe non ufficiali della produzione del periodo Vedette (1966/1970), su:

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di LA maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Piccola_Katy

Commenti sulla canzone

Roby Facchinetti

«Questo pezzo è nato un po’ per caso. Valerio aveva scritto una poesia e aveva lasciato quel foglietto sul lunotto del furgoncino che usavamo in quel periodo. Io lessi questa poesia, mi piaceva. Tornato a casa, l’appoggiai sul pianoforte. Una notte, rientrando nella mia casa di Astino dopo aver festeggiato un addio al celibato, eravamo un po’ alticci e ci mettemmo a cantare in coro. Presi la poesia abbandonata sul pianoforte e iniziai a improvvisarci sopra una melodia. Per coinvolgere gli altri mi misi a cantare: “Oh oh oh Piccola Katy” in modo che gli altri potessero seguirmi. Io leggevo e gli altri ripetevano cantando. C’era il registratore acceso: quando cantavamo poi volevamo riascoltarci così, tanto per ridere. Finimmo alle quattro di mattina. Il pomeriggio del giorno dopo dovevo andare in sala d’incisione. Mangiai qualcosa a casa di mia madre tenendo il registratore acceso. Così riascoltai Piccola Katy: mi sembrava un pezzo davvero carino, portai il registratore in sala con me per farlo ascoltare anche agli altri. Lo incidemmo in quello stesso pomeriggio. Però la canzone durava meno di due minuti, era un po’ corta, bisognava inventare qualcosa. Lasciammo uno spazio vuoto, ma a nessuno venne un’idea decente, così dopo vari esperimenti Valerio propose di inserire un parlato. Lo scrisse sul momento e Riccardo, dopo un paio d’ore spese a cercare la giusta intonazione, lo recitò con una cadenza da finto inglese che contribuì a rendere il pezzo ancora più interessante. Comunque Piccola Katy uscì come lato B del 45 giri. Sul lato A c’era In silenzio, che musicalmente è decisamente superiore, è più emozionante. Ma appena fu pubblicato il 45 giri fu subito chiaro che la gente preferiva Piccola Katy: piacque a tal punto che diventò un grande successo. Un giorno ci invitarono in TV a cantarla a Settevoci, però non vollero tutto il complesso: c’era soltanto Riccardo Fogli perché alla RAI i gruppi non erano ben visti. Riccardo era tutto vestito di viola e cantò rigorosamente in playback».

Roby Facchinetti

«[...] a proposito di quella famosa parte centrale [il parlato di Riccardo Fogli, n.d.r.] le cose ancdarono così. D'accordo sul fatto che una pausa era necessaria per spezzare il ritmo, lasciammo un certo numero di misure vuote pensando di inserire uno strumento, un piccolo solo o qualcosa del genere. Provammo uno sviso d'organo, la chitarra, il pianoforte, il sitar allora così in voga ma... nulla. Nulla che ci piacesse, che si adattasse al resto: non restava che la voce. Tentammo dunque con un parlato. Valerio Negrini inventò sul momento le frasi, le scarabocchiò su di un foglio e le fece leggere a Riccardo; una breve scorsa e via con la registrazione. Andò bene».
(Dicembre 1986 - Tastiere - Numero 11 - Pagina 6 - "Pooh ad un passo dalla leggenda", di Paolo Battigelli)

Dodi Battaglia

«È stato il primo disco dei Pooh che ho comprato. E anche la prima canzone del repertorio che ho imparato a suonare. In quel periodo facevo parte dei Judas, un gruppo bolognese antagonista dei Pooh: noi eravamo quelli “cattivi”, loro i “buoni”; ogni tanto succedevano delle scazzottate… Poi qualche anno dopo sono finito nei Pooh».

Riccardo Fogli

«Valerio Negrini inventò una filastrocca e Roby Facchinetti ci mise la musica. In questo caso, dunque, si partì prima dal testo. Poi, come capitava di solito in quei primi anni di Pooh, sistemammo il brano nella sua versione definitiva in sala prove e in sala di incisione, nel momento in cui il nostro discografico Armando Sciascia, proprietario della Vedette Records, ci invitò a inciderlo. Ricordo che provavamo da Guidetti a Bologna, com'era nostra abitudine tutti i giorni, tranne quando non avevamo neanche i soldi per stare in albergo ed eravamo allora costretti a tornare ognuno a casa propria. Guidetti era un ex musicista che guidava pulmini per le orchestre bolognesi. Mentre eravamo da lui a suonare Piccola Katy, storiella di una bambina che vuole scappare da casa, stimolai Valerio a scrivere un parlato nella parte centrale del brano, sul genere di quelli di Elvis che in quel periodo spopoplavano. Geniale come sempre, Negrini lo scrisse in un quarto d'ora e io lo interpretai con accento inglese teneramente ridicolo. Negli anni '60, il settanta per cento delle canzoni che si cantavano era in inglese. Io, che avevo studiato francese, usai un inglese maccheronico per esorcizzare la mia cadenza toscana: sembravo Mal dei Primitives o Don Lurio!».

Pooh

«Uno degli enigmi che ha turbato maggiormente il sonno degli italiani in questo scorcio di secolo è: chi era Piccola Katy? Da chi e dove voleva scappare, chi le aveva fornito il combustibile per bruciare tutti i ricordi del suo passato, quanto c'entravano i servizi segreti nella sua decisione di rinunciare all'ultimo istante, benchè il suo diario fosse stato decifrato e reso pubblico? Scartata l'ipotesi che la canzone si riferisse a una congiunta o fidanzata di qualcuno di noi, smentito senza appello chi, volta per volta, insinuava si trattasse di Nilde Jotti, dell'Olandesina, di Anastasia Romanov, figlia superstite dello Zar di tutte le Russie o addirittura di Raffaella Carrà, l'immaginario popolare degenerò fino al punto di tirare in ballo Lucrezia Borgia, la madre dei Gracchi, Madama Butterfly e la Fata Turchina. Tutti avevano la loro teoria, la loro candidata e l'asso nella manica per lo scoop del millennio. Ebbene, le recenti rivelazioni di un pentito, ex collega dell'epoca e attualmente sotto protezione con nuova identità in un paese straniero, hanno finalmente ridato al popolo la nuda e cruda verità: Piccola Katy non esiste, non è mai esistita e se mai dovesse spuntarne una verrà immediatamente arrestata e fatta sparire. La leggenda nacque durante un interminabile viaggio sul furgone promiscuo con cui la nostra premiata ditta si trasportava da posti lontanti ad altri posti più lontani per diffondere il messagggio di una generazione e pagare le cambiali. Il Negrini, vate del gruppo, che non aveva la patente e viaggiava sempre dietro, decise di ammazzare il tempo tentando di passare giustamente alla storia con una poesiola in rime alternate, scritta con grafia traballante sul quadernone dei conti di cassa. La musa ispiratrice era l'ignota protagonista di un brano dei Beatles (Sapete chi erano?) nel quale una ragazzotta britannica spezzava il cuore alla famiglia scappando di casa con un camionista. Perchè non farne una storiella nostrana magari col lieto fine edificante che in fondo riabilitasse la torbida fama di stracciamutande che circondava noi musicanti? Il foglietto dopo aver bighellonato per il camioncino per giorni, finì una sera sul pianoforte del Facchinetti che, rientrato dopo libagioni prealpine con alcuni suoi simili, partendo da un coretto di stampo etilico, ne trasse ciò che ora tutti conosciamo. Piccola Katy è inventata, parto di fantasia, figlia dell'Autostrada del Sole e dei vini di Bergamo, il parlato dell'edizione originale c'è perchè avevamo registrato la base musicale più lunga del testo e un assolo di tromba ci stava male, era una facciata B perchè i discografici non ci credevano». (1995)

Valerio Negrini

«Autostrada Roma-Napoli, novanta all'ora, direzione sud, motivo del viaggio: incassare abbastanza per tornare indietro. Pecore e nuvole sullo sfondo.
Stanotte hai bruciato tutti i ricordi del tuo passato. Anche me! Pazienza. Quest'anno è andata peggio ai Kennedy, a Luther King e al nostro vecchio furgone, il cui cadavere abbiamo barattato a peso con dieci bidoni di colla per attaccare i manifesti dei concerti in piazza. Il sessantotto! In ordine di apparizione: i Vietcong, i Beatles coi baffi, il Maggio Francese, il Laureato, la pillola, i carri armati russi a Praga, qualche chilometro in più d'autostrada del sole verso il tropico.
Tutte le bambole con cui dormivi... Con chi dormi adesso?
Ed il tuo diario che sempre riempivi solo con ciò che faceva piacere a chi di notte l'andava a vedere... Certo che ci spiano! La nostra generazione va tenuta d'occhio. Però fra vent'anni potremo dire che abbiamo fatto il Sessantotto! Per ora in questo mattino di grigia foschia, vestiti come il divano di Nonna Speranza, noi menestrelli mastichiamo chewing-gum e chilometri, qualcuno succhia un tubetto di latte condensato, ognuno pettina i suoi problemi. Maledette ragazze normali!
Alle tue mani han negato il calore che si conquista in un'ora d'amore... Chi, io? Oppure una famiglia babbuina, il libro Cuore, il Centrosinistra, le suore...
Di colpo hai deciso di andartene via... Brava! Mandaci una cartolina da Londra, salutaci Jimi Hendrix. Ma perchè alla fine quasi tutte vi fate riportare a casa dai Carabinieri come Pinocchio? Villa S.Giovanni, Scilla e Cariddi, traghetto, nausea. Chissà se fra vent'anni esisteranno telefoni che ti porti in tasca per i momenti stretti. Chissà se i posteri diventeranno maggiorenni a diciott'anni. Intanto stasera suoniamo su un palco a gazebo quindici metri sopra il livello della piazza. Mi gratto il mento e l'anima, convalescenti di vecchi e nuovi traumi e mi sottraggo truffaldinamente al sollevamento dell'organo Hammond, venti metri cubi di musica leggera in legno di sequoia coi tasti in marmo di Carrara e alabastro pakistano. C'è chi sgobba e chi pensa, è legge di natura. Tu pensa a te: chiudi pian piano e ritorna a dormire, che i tempi sembrano maturi ma non è vero».
(Le Guerre Poohike (3) - continua in In silenzio)

Il tempio dell'amore

  • Testo: Armando “Pantros” Sciascia (*)
  • Musica: Francesco “Selmoco” Anselmo (*)
  • Voce solista: Riccardo Fogli
  • Timing: 2:45 ca.

Quando il vento spazzerà i deserti
e la pioggia bagnerà il tuo viso
mille ombre lontane tu vedrai fuggire.
Quando il mondo sentirai tremare
ed avrai paura di cadere
chiama un nome nel vento e potrò tornare.
Sì, domani tornerò da te
mai più sola resterai, mai più.
Sì, domani tornerò perché
è qui il tempio dell'amore.
Quando ti risveglierai domani
sentirai sul viso le mie mani
sarà piena di sole questa nostra casa.
Se alla porta sentirai bussare
ed il mondo chiederà di entrare
non aprire a nessuno, non ti far sentire.
Sì, domani tornerò da te
mai più sola resterai, mai più.
Sì, domani tornerò perché
è qui il tempio dell’amore.

Note sulla canzone

(*) La canzone è stata in realtà scritta (e successivamente accreditata) da Valerio Negrini per i testi e da Roby Facchinetti per la musica.

Editore: Eliseo Edizioni Musicali.

La versione successivamente pubblicata come lato B del singolo Buonanotte Penny / Il Tempio Dell'Amore ha un arrangiamento diverso, probabilmente perché nel frattempo la formazione era cambiata ed al posto di Mario Goretti era subentrato Dodi Battaglia alla chitarra.
La canzone è stata successivamente pubblicata, oltre che su innumerevoli ristampe non ufficiali della produzione del periodo Vedette (1966/1970), su:

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di DO maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Il_tempio_dell%27amore

YouTubePer ascoltare il brano su Youtube: http://youtu.be/R4SeeF76Xf8
Per ascoltare la versione incisa per il singolo Buonanotte Penny / Il Tempio Dell'Amore: http://youtu.be/WUqBVFSktMU

Il buio mi fa paura (Quando vien la sera)

  • Testo: Armando “Pantros” Sciascia (*)
  • Musica: Francesco Anselmo (*)
  • Voce solista: Roby Facchinetti
  • Timing: 2:14 ca.

Ragazza, in questo mondo non pretendere mai
di avere qualche cosa se qualcosa non dai
sei sola perché ancora nel tuo cuore non sai
chi sarà il ragazzo che vorrai avere sempre con te.
E quando vien la sera il buio ti fa paura.
Tu sai che per la gente e anche forse per te
nessuno a questo mondo è più felice di me
ma sappi che il successo non è tutto perché
in mezzo a tutta questa gente in fondo son più solo di te.
E quando vien la sera il buio mi fa paura
e quando vien la sera il buio mi fa paura.
Ti insegnerò qualcosa e non scordartelo mai
i soldi sono molto nella vita, lo sai
ma quel che non si compra e non si comprerà mai
è il sorriso di una donna che si è innamorata di te.
E quando vien la sera il buio ti fa paura.
Il tempo vola e porta le stagioni con sé
e insieme con l'estate forse viene per te
il tempo di conoscere l'amore che ormai
è nascosto dietro quella porta e aspetta solo te.
E quando vien la sera il buio non fa paura
e quando vien la sera il buio non fa paura...

Note sulla canzone

(*) La canzone è stata in realtà scritta dal solo Valerio Negrini per testo e musica, come da lui dichiarato nel libro "Fogli di vita e di musica", anche se successivamente è stata accreditata a Roby Facchinetti per la musica.

Editore: Eliseo Edizioni Musicali.

Il brano è stato precedentemente pubblicato come facciata B del singolo Nel buio (I Looked In The Mirror) / Cose Di Questo Mondo con il titolo Cose di questo mondo.
La canzone è stata successivamente pubblicata su innumerevoli ristampe non ufficiali della produzione del periodo Vedette (1966/1970).

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di LA maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Il_buio_mi_fa_paura

YouTubePer ascoltare il brano su Youtube: http://www.youtube.com/watch?v=R9_v20Y8daU

La leggenda della luna

  • Testo: Armando “Pantros” Sciascia (*)
  • Musica: Francesco “Selmoco” Anselmo (*)
  • Voce solista: Roby Facchinetti
  • Timing: 3:10 ca.

Dice una leggenda che una notte se nel cielo ci sarà luna piena
su dal mare oscuro sugli scogli un'ombra bianca apparirà
passerà leggera.
Fata della luna, dove vai?
Cantami la storia di colei
che per vedere il mondo un giorno se ne andò
e non è tornata mai più.
Tu che nelle notti profumate passi e porti dietro a te il silenzio
fa che per un attimo la mia preghiera giunga fino a lei, lei saprà capire.
Fata della luna, tu lo sai
quante notti ho pianto per lei.
Dille quanto è fredda la mia casa ormai
dille che ritorni da me.
Una nuova notte è scesa già, qualcuno chiama e vedo là dietro ai vetri
Il suo viso, gli occhi, i suoi capelli, quelle bianche mani che non ho mai scordato.
Fata della luna, ovunque vai
parla a tutto il mondo di noi
la canzone silenziosa che tu sai
canta a tutto il mondo se vuoi.

Note sulla canzone

(*) La canzone è stata in realtà scritta (e successivamente accreditata) da Valerio Negrini per i testi e da Roby Facchinetti per la musica.

Editore: Eliseo Edizioni Musicali.

Questo brano è stato successivamente inserito nell'album Memorie con un nuovo arrangiamento ed il titolo La fata della luna.
La canzone è stata successivamente pubblicata su innumerevoli ristampe non ufficiali della produzione del periodo Vedette (1966/1970).

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di FA minore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/La_leggenda_della_luna

YouTubePer ascoltare il brano su Youtube: http://youtu.be/QdANZbyDov4
Per ascoltare la versione incisa per l'album Memorie: http://youtu.be/4MDs_HAQ7kw

C'e' l'amore negli occhi tuoi

  • Testo: Armando “Pantros” Sciascia (*)
  • Musica: Francesco “Selmoco” Anselmo (*)
  • Voci soliste: Roby Facchinetti, Riccardo Fogli
  • Timing: 2:23 ca.

Si è fatta sera, guardami ancora.
Con te son felice, lo sai
c'è l'amore negli occhi tuoi
negli occhi tuoi.
Ma insieme a me tu non puoi restar
quando la notte scenderà.
Non ti fermare, non ci pensare.
Con te son felice, lo sai
c'è l'amore negli occhi tuoi
negli occhi tuoi.
Ma insieme a me tu non puoi restar
quando la notte scenderà.
Non ti fermare, non ci pensare.
Con te son felice, lo sai
c'è l'amore negli occhi tuoi
negli occhi tuoi.
Ma insieme a me tu non puoi restar
quando la notte scenderà.

Note sulla canzone

(*) La canzone è stata in realtà scritta (e successivamente accreditata) da Valerio Negrini per i testi e da Roby Facchinetti per la musica.

Editore: Eliseo Edizioni Musicali.

La canzone è stata successivamente pubblicata su innumerevoli ristampe non ufficiali della produzione del periodo Vedette (1966/1970).

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di SI minore
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/C%27e%27_l%27amore_nei_tuoi_occhi

In silenzio

  • Testo: Armando “Pantros” Sciascia (*)
  • Musica: Francesco “Lee Selmoco” Anselmo (*)
  • Voce solista: Riccardo Fogli
  • Timing: 3:03 ca.

C'è molto lontano un mondo strano
strano e fantastico
là non è mai sera
la primavera dura una vita
ma trovarlo non potrò, è finita
c'è il silenzio tra di noi, sì...
Qui, qui nel silenzio
dove nascondo l'anima mia per te
qui si ferma il tempo
si asciuga il pianto e tace il vento
perché sei andata via in silenzio
e la colpa è stata mia, sì.
Perché sei andata via in silenzio
e la colpa è stata mia, sì.
Qui, qui nel silenzio
sto ritrovando l'anima mia perché
qui in un momento ritorna il pianto
mi scuote il vento
ma se il fuoco tra di noi non si è spento
io con te ritornerò sì, con te...

Note sulla canzone

(*) La canzone è stata in realtà scritta (e successivamente accreditata) da Valerio Negrini per i testi e da Roby Facchinetti per la musica.

Editore: Eliseo Edizioni Musicali.

La canzone era stata precedentemente pubblicata sul singolo In silenzio / Piccola Katy.
Questo brano è stato poi ripreso in una nuova versione, più lenta, da Riccardo Fogli ed inserito nel suo secondo album solista Riccardo Fogli (CBS 81284) del 1976. In questo nuovo arrangiamento si è fatto ricorso all'impiego dell'orchestra diretta dal maestro Danilo Vaona, rallentando la canzone ed aggiungendo una introduzione che ricorda Infiniti noi, sempre dei Pooh. Dopo questa prima versione la canzone è stata riproposta successivamente, anche con nuovi arrangiamenti, in alcuni degli album successivi di Fogli, diventando una delle canzoni più acclamate ai suoi concerti.
La canzone è stata successivamente pubblicata, oltre che su innumerevoli ristampe non ufficiali della produzione del periodo Vedette (1966/1970), su:

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di RE maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/In_silenzio

YouTubePer ascoltare il brano su Youtube: http://youtu.be/KN-ClYRt_c8
Per ascoltare la versione incisa da Riccardo Fogli: http://youtu.be/r6NUduCKFE0

"Riccardo Fogli" (CBS 81284), pubblicato nel 1976

Riccardo Fogli - 1976

Commenti sulla canzone

Roby Facchinetti

«Se mi chiedessero di salvare qualcosa dei primi cinque anni dei Pooh, direi Piccola Katy e In silenzio. Sono i due pezzi che hanno dato un senso ai Pooh prima maniera».

Dodi Battaglia

«Un gran pezzo, sia come musica che come testo. Quando lo sentii per la prima volta non facevo ancora parte dei Pooh: ricordo perfettamente quel momento, stavo guidando l’automobilina di un autoscontro. La cosa buffa è che ero convinto che lo cantasse Gianni Morandi».

Riccardo Fogli

«Alla luce dei fatti, In silenzio è una delle canzoni che io ho più volte rivisitato. Prima di cantarla con i Pooh la provai mille volte in sala di incisione, perchè il nostro discografico, il maestro Sciascia, e la produttrice artistica volevano che la interpretassi con swing. Ma a me, che sono nato metalmeccanico a Pontedera e ho vissuto gommista a Piombino, sembrava una gran ca...volata cantare con swing 'C'è, molto lontano, un mondo strano'. Mah! Insomma, non smettevo più di provarla, ma secondo me per un italiano esisteva un solo modo di cantarla. Ricordo che in sala di incisione c'era anche il nostro tecnico 'Janco', road manager, facchino, autista, e io dissi: 'Spegnete la luce, così mi concentro meglio'. Mi tirai giù i pantaloni e cantai In silenzio in mutande, col sedere di fuori come forma di protesta nei confronti di Sciascia e della sua assistente, che mi avevano proprio esaurito. Prendendoli in giro, perchè al buio non mi vedevano, dimostrai loro che avrei cantato in quel modo lì anche col sedere di fuori. E la cantai da Dio! In seguito, quando sono uscito dai Pooh, In silenzio è diventata una delle mie canzoni più importanti, che ho ricantato con un arrangiamento sinfonico d'archi e continuando ad avere grandi consensi di critica».

Valerio Negrini

«C'è molto lontano un mondo strano, strano e fantastico. Là nessuno ti ruba i microfoni dentro un teatro di provincia per poi chiederti il riscatto, non becchi la dissenteria col misto mare da Pino il Tarantino, nessun musicista viene preso a calci sul treno da vecchi alpini ubriachi reduci dal raduno nazionale.
La primavera dura una vita. Avete mai attraversato l'Irpinia con la neve, in Ford Transit, la notte di Natale, quando non c'era l'autostrada? Amore mio, se sai montarmi le catene ti sposo. Poi smetto di fare l'imbecille in giro per la nazione, di fare buchi col disco intorno e mi laureo, così facciamo domanda alla Manzotin.
Qui, qui nel silenzio dove nascondo l'anima mia, nascondo anche il corpo, braccato dai venditori di strumenti musicali insoddisfatti del mio comportamento sul versante economico. È peggio del Vietnam per Nixon. Siamo allegramente impiccati ai fili degli amplificatori, alle cravatte dei venditori di fumo, al primo amore che non si scorda mai, mentre le nostre chitarre contro la guerra lo fanno sempre.
Perchè sei andata via in silenzio... Ma non hai sentito cosa ha detto il discografico editore e signore? Quest'anno si andrà in televisione sul serio. Special di due minuti a il Mezzogiorno dello Zappatore, in diretta da Pantelleria, viaggio e sussistenza a spese nostre, apparizione a Cantagiro il Giorno Dopo, con breve ma tempestiva interruzione audio-video sul circuito nazionale; Festival della Salsiccia a Tolentino in contemporanea con lo sbarco della missione Apollo in Mondovisione.
Si asciuga il pianto e tace il vento. Si asciugano calzini e mutande lavati personalmente e stesi sul balcone dell'albergo, tace l'impresario che ci aveva promesso la luna. L'hanno presa gli americani la luna, quelli là di Woodstock che suonano con cinquecentomila watt, arrivano sul palco con gli elicotteri e tirano le chitarre da duemila dollari in testa alla gente. C'è di che telefonare alla mamma e chiederle perdono per non aver fatto il ragioniere. Oppure menarla perchè non si è fatta mettere incinta a S.Francisco, California».
(Le Guerre Poohike (4) - continua in Tanta voglia di lei)

Mr. Jack

  • Testo: Armando “Pantros” Sciascia (*)
  • Musica: Francesco “Lee Selmoco” Anselmo (*)
  • Voce solista: Roby Facchinetti
  • Timing: 2:09 ca.

Sono tutti intorno a te
caro vecchio Mr. Jack
no, non manca nessuno
ma nessuno piange per te.
Tutto ciò che avevi tu
ora non ti serve più
ti basti questo bel funerale
che hanno preparato per te.
Nel tuo viaggio sopra le nuvole
solo il vento ti porterà
quindi è giusto se l'automobile
qualcuno se l'è presa di già.
Rigido stecchito stai
chi sospetterebbe mai
che tu fingi d'essere morto
per sapere la verità?
Caro vecchio Mr. Jack
stai pensando ai giorni che
eran tutti amici sinceri
anche quello che ora è con lei.
Anche se ti sembra impossibile
tutto ha funzionato ormai
ma ora vien la parte difficile:
da domani cosa farai?
Cosa resta intorno a te
caro vecchio Mr. Jack?
Un odore stanco di fiori
una casa vuota per te
Ma tu fai silenzio ormai
la tua strada già la sai
hai avuto un bel funerale
anche se ti è andata un po' male
anche se ti è andata un po' male
anche se ti è andata un po' male
anche se ti è andata un po' male...

Note sulla canzone

(*) La canzone è stata in realtà scritta (e successivamente accreditata) da Valerio Negrini per i testi e da Roby Facchinetti per la musica.

Editore: Eliseo Edizioni Musicali.

Questo brano, appartenente probabilmente ad un gruppo di canzoni con arrangiamenti swing che la Vedette aveva intenzione di far eseguire al gruppo (il commento di Fogli alla canzone In Silenzio avvalora questa tesi) è stato rielaborato, riarrangiato ed inserito nell'album Memorie con il titolo Waterloo '70.
La canzone è stata successivamente pubblicata su innumerevoli ristampe non ufficiali della produzione del periodo Vedette (1966/1970).

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di FA maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Mr_Jack

YouTubePer ascoltare il brano su Youtube: http://youtu.be/_k38siJbsY0
Per ascoltare la versione intitolata Waterloo '70 incisa per l'album Memorie: http://youtu.be/gR-4nNV_apc

E dopo questa notte

  • Testo: Armando “Pantros” Sciascia (*)
  • Musica: Armando “H. Tical” Sciascia (*)
  • Voce solista: Riccardo Fogli
  • Timing: 3:02 ca.

E dopo questa notte
le pagine del tempo
le scriveremo solo noi.
Nello specchio degli occhi tuoi
son fantasmi di neve ormai
i silenzi che eran scesi tra noi.
Le tue mani di ghiaccio ormai
contro il sole tu tenderai
e ti accorgerai
che è tornato tra noi
quell'amore che c'era una volta
quell'amore che voglio per me.
Vola il tempo e ti accorgi che
qualche cosa è cambiato in te
senti il sole che ora scalda di più.
D'improvviso ti accorgi che
la risposta è racchiusa qui
tra le mani che ora donano a te
quell'amore che c'era una volta
quell'amore che voglio per me.
E dopo questa notte
le pagine del tempo
le scriveremo solo noi...

Note sulla canzone

(*) La canzone è stata in realtà scritta (e successivamente accreditata) da Valerio Negrini per i testi e da Roby Facchinetti per la musica.

Editore: Eliseo Edizioni Musicali.

Il brano è stato successivamente proposto come lato B del singolo Mary Ann / E dopo questa notte in una versione diversa per quanto riguarda l'arrangiamento, considerato l'avvicendamento fra Goretti e Battaglia intercorso nel frattempo.
La canzone è stata successivamente pubblicata, oltre che su innumerevoli ristampe non ufficiali della produzione del periodo Vedette (1966/1970), su:

chiave di violinoLa canzone orginale è in tonalità di MI maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/E_dopo_questa_notte

YouTubePer ascoltare il brano pubblicato sul 45 giri Mary Ann: http://youtu.be/zJKNT9wg1uI

CONTRASTO

  • Musica: Armando “H. Tical” Sciascia (*)
  • Timing: 3:48 ca.

 

Brano strumentale.

Note sulla canzone

(*) Il brano è stato in realtà composto da Roby Facchinetti e non risulta in alcun modo nell'archivio SIAE.

Scelta come title-track di questo album non autorizzato dal gruppo, per la sua natura di demo strumentale è probabilmente estrapolata da una session in studio. Infatti parte della struttura venne usata in seguito per comporre la suite di Parsifal, integrandola con Un maiale per Ringo, uno strumentale suonato durante i tour a partire dal 1972, e con alcune parti di una melodia commissionata a Facchinetti per la colonna sonora del film Questa specie d’amore, poi successivamente affidata a Ennio Morricone.
La canzone è stata successivamente pubblicata su innumerevoli ristampe non ufficiali della produzione del periodo Vedette (1966/1970), anche con il titolo Vision, ad esempio nella raccolta Come eravamo... 20 anni fa del 1987.

chiave di violinoIl brano originale è in tonalità di FA maggiore.

YouTubePer ascoltare il brano su Youtube: http://youtu.be/pWUTbQjmR4A
Per ascoltare il brano Un maiale per Ringo: http://youtu.be/ltbGmXQPwo0

Altre edizioni dell'album

Di questo vinile esistono copie con copertine falsificate.

  • 1998 = Edizione su CD della On Sale Music, 52 OSM 028; sono inclusi sette bonus track (Vieni fuori, L'uomo di ieri, Bikini Beat, Quello che non sai, Brennero 66, Per quelli come noi, Cose di questo mondo).
  • 2005 = Edizione su vinile con qualche differenza rispetto alla versione originale, in 500 copie a cura della BTF.
  • 2006 = Edizione su vinile della Vedette Records, VRMS 358. Tiratura di 500 copie identiche all'originale.
  • 2008 = Edizione su digipack della Duck Record.
  • 2012 = Edizione su vinile arancio della BTF, tiratura limitata a 300 copie, 11.05.2012.

 

Contrasto

Note sull'album

Cartoline

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