Pooh - 2012 Opera Seconda in Tour - Bologna 26.11.2012

2012 Opera Seconda in Tour - Bologna 26.11.2012

I biglietti

Si è tenuta la sera del 26 novembre 2012 la tappa in quel di Bologna del tour Opera Seconda dei Pooh, un viaggio su e giù per lo "stivale" che vede il gruppo accompagnato dalla Ensemble Symphony Orchestra diretta dal maestro Giacomo Loprieno. Risale al 1972 una simile iniziativa, quando nelle fila del gruppo militava ancora Riccardo Fogli con il ruolo di bassista.
Il concerto ha avuto il suo inizio con le note di Opera Prima, sul cui estratto un ispirato Christian Iansante ha declamato l'incipit iniziale, nella versione originale del 1971 recitato da Valerio Negrini:

Ho camminato da solo nel grande bosco dei girasoli di pietra e in una bolla di luce di luna smarrita, stanotte ho risvegliato te. Cadono in autunno i girasoli del mio giardino e una primavera stanca genera nuove pietre soltanto, ma oggi, amore mio, ho imparato da te il suono vibrante della mia voce, ho nella pelle, amore mio, il brivido meraviglioso della mia prima idea.

L'orchestra al completo
Phil Mer, la Ensemble Symphony Orchestra, Danilo Ballo

I Pooh hanno fatto il loro ingresso e con Sara nel sole, brano che apre anche il loro album Opera Seconda, il concerto ha preso il suo pieno via. Ed è stata subito magia, quella che ha caratterizzato il resto della serata: sentire il pubblico cantare all'unisono con i Pooh fino al termine del concerto.

I Pooh
I Pooh

Terminato il brano di apertura il pubblico al pubblico è stato aperto da Dodi Battaglia:

Grazie. Benvenuti, buona sera. Siamo veramente felicissimi di essere qui con voi.
Per noi è un sogno che si realizza dopo tanto tempo, il fatto di riuscire ad avere insieme a noi, insieme alla nostra musica, una grande orchestra sinfonica: è un sogno da tanto tempo. Siamo veramente contenti di condividerlo insieme a voi qui, questa sera.
Buon divertimento!

Red Canzian:

Ciao a tutti!
Eravamo rimasti in tre, poco tempo fa. Succede. Poi in sei abbiamo fatto più di cento concerti in giro per il mondo, contro ogni regola del mercato, della spending review. Ma chi se ne frega? La musica, ragazzi, è un linguaggio del cuore, dobbiamo seguire quello che ci viene. Abbiamo deciso che era giusto così e pensiamo di avere fatto bene, e in una serata così, nel vedere questo teatro bellissimo pieno, ci viene da dire soltanto una cosa: che Dio vi benedica! Grazie!

Roby Facchinetti:

Ciao!
Allora, siamo veramente particolarmente contenti e felici di essere qui, nella vostra città, perché, questo va detto, l'abbiamo già detto, lo ripetiamo anche questa sera, se i Pooh esistono lo dobbiamo alla vostra città che ha dato i natali alla nostra storia e questo non lo dobbiamo assolutamente dimenticare.
Grazie a voi!
Questa nuova avventura, iniziata con l'incisione di "Opera Seconda" ora è diventata una lunghissima tournèe teatrale. Abbiamo portato con noi, come avete visto, veramente dei musicisti incredibili, che ci aiutano a realizzare meglio questo nostro sogno. E anche voi questa sera farete parte di questo nostro nuovo cammino! Grazie di essere qui e buon divertimento a tutti!
Su le mani!

Il concerto è proseguito con la coinvolgente Canterò per te, sempre con il pubblico a sottolineare con il coro il cantato dei Pooh.
A seguire il brano cantato da solista da Red Canzian, Maria marea, presente sull'album nella versione che vede la partecipazione di Claudio Baglioni.

Red Canzian
Red Canzian

Roby Facchinetti con E' bello riaverti ha riproposto dal vivo un brano ingiustamente caduto nel dimenticatoio per tanti, troppi anni. Sono sicura che, come per me, molti occhi nel pubblico sono divenuti lucidi. "E' bello riaverti" è uno di quei brani che non può lasciare indifferenti: il testo e la musica formano un connubio di poesia ed emozione che lasciano una traccia indelebile in chi ama i Pooh.

Roby Facchinetti
Roby Facchinetti

Ci penserò domani ha riportato sui binari del grande evento il concerto, dopo il momento di commozione collettiva della canzone che l'aveva preceduta. Questa canzone, proposta da Dodi Battaglia che l'aveva scritta nel 1978 pur lasciandola cantare a Roby Facchinetti, è stata scelta come singolo dell'album "Opera Seconda" ed ha colto di sorpresa la maggior parte dei fan, perché cantata in duo con Mario Biondi, un cantante dalla vocalità particolare e piuttosto lontana dallo stile dei Pooh che aveva, tempo addietro ed in tempi non sospetti, manifestato al gruppo l'amore incondizionato per questo classico del gruppo.
Facchinetti a seguire, con Pierre, ha riproposto un brano sulla diversa identità sessuale. Definita in più di un'intervista come la prima canzone del gruppo dedicata a tale tema, ha fatto dimenticare agli stessi Pooh che avevano già affrontato il tema ben quattro anni prima, con Lei e lei, inclusa nell'album Parsifal.
Per l'occasione Battaglia accantona la Fender Stratocaster imbracciata fin dall'inizio del concerto ed imbraccia una chitarra classica modello Ovation per impreziosire il brano con il consueto feeling e la magistrale tecnica che lo contraddistingue.

Il primo violinista
Il primo violinista durante l'esecuzione di "Pierre"

Canzian ha proseguito lo spettacolo con Se c'è un posto nel tuo cuore, un brano di cui a più riprese nelle interviste ha dichiarato di esser felice di essersene riappropriato: con il testo di Stefano e la musica di Red, prima dell'addio del batterista veniva interpretato proprio da D'Orazio.
Quaderno di donna, del quale un frammento strumentale è stato utilizzato nel primo spot radiofonico che preannunciava l'uscita dell'album e la partenza del tour teatrale, è un altro di quei brani del passato che ha visto il pieno coinvolgimento del pubblico. La canzone parla dell'inseguimento da parte di una giovane donna degli ideali del femminismo, per ritrovarsi poi a vivere la vita comune a tante altre donne: un figlio, un compagno, gli studi universitari da terminare. "Raccontami adesso la libera scelta che scelta non è"...
Dodi Battaglia con In diretta nel vento, originariamente ricollegata a Sara nel sole per mezzo dei suoi protagonisti, ricorda il fenomeno delle radio libere letteralmente esploso negli anni '70 ed a cui i Pooh hanno sempre dichiarato di dovere molto, per aver cambiato prepotentemente la faccia al fino ad allora asfittico panorama musicale italiano ed alle sue regole contro cui spesso avevano dovuto dibattersi loro stessi.

Dodi Battaglia
Dodi Battaglia

Il primo tempo dello spettacolo si è concluso con l'interpretazione da parte di Red e Roby di Il ragazzo del cielo (Lindbergh), dedicata al primo trasvolatore solitario. Abbandonato il falsetto della versione originale incisa su Boomerang, questa canzone conserva tuttora il suo fascino e la magia tipica delle storie raccontate nei testi di Valerio Negrini.
Il secondo tempo del concerto ha avuto le note e le parole di Dove comincia il sole, la title-track dell'album che ha contraddistinto per i Pooh il loro nuovo capitolo, che dopo la prima, epica parte cantata ha lasciato spazio e palco alla lunga suite strumentale guidata dalla sei corde di Battaglia. Coadiuvati dal fido Danilo Ballo, da anni loro compagno di studio e di palco anche nei lavori solisti, i Pooh hanno riproposto vari brani dell'album nato sotto l'egida del marchio RDR.

Danilo Ballo
Danilo Ballo

Parlato di Red Canzian:

Grazie, grazie davvero!
Questa era "Dove comincia il sole", il brano con il quale siamo ripartiti, il brano della nostra ripartenza. Brano che ci portava verso quell'anno dove appunto comincia il sole, verso un futuro che noi speravamo fosse nuovo, ancora di più, un buon futuro. E dobbiamo dire che, a distanza di poco più di tre anni, grazie al cielo, ma soprattutto grazie alla cura e all'amore che voi avete messo a questa nostra ripartenza, sta diventando veramente un bellissimo futuro.
Grazie davvero!
Questo futuro che ci spaventa tutti quanti, adesso io il 21 avevo una cena, il 21 dicembre, l'ho disdetta, hai visto mai che i Maya avevano ragione...
Il futuro è un qualcosa che noi non conosciamo, verso il quale corriamo tutti quanti alla velocità di sessanta minuti all'ora senza sapere cosa troveremo. Del resto non è che alle spalle abbiamo grosse possibilità di scelta: c'è il passato e il passato, lo dice la parola stessa, è passato! E' una pentola dove abbiamo depositato un po' di errori che magari cerchiamo di evitare e qualche piccola esperienza che magari ci aiuta a migliorare il percorso. Comunque, poco ci facciamo con il passato, per cui penso che, realmente, l'unico momento che ha senso di vivere, che ha senso di vivere veramente bene e profondamente e del quale siamo certi, è proprio il presente; questo momento che stiamo vivendo adesso noi, voi, insieme. Ci stiamo divertendo, stiamo vivendo delle emozioni, questo è il momento di cui siamo sicuri. E siccome questo momento fa parte della nostra vita, la nostra vita, comunque sia, comunque stia succedendo qualcosa fuori che non ci piace, qua dentro questo momento lo abbiamo rimosso, stiamo vivendo un momento bello e comunque la nostra vita è la nostra vita, è unica e preziona e dobbiamo viverla bene perché è la nostra vita e dobbiamo veramente impegnarci per viverla bene fino in fondo. Ce lo meritiamo!
Io nel passato, nel brano "Pierre", nella vecchia versione, suonavo il violoncello, uno strumento che ho sempre amato. Ora sentirete che violoncelli che cominciano questa canzone... son fantastici...

Così Canzian ha presentato Isabel, interpretata da Battaglia e Facchinetti. A seguire L'aquila e il falco, dove Battaglia ha sfoggiato l'uso del bottleneck per l'assolo, sempre con la sua fida Stratocaster, per poi prendere al termine della canzone la parola, rivolgendosi così alla sua città natale:

Bologna, te l'ho detto che siete un pubblico straordinario? Che bello essere qui con voi questa sera, grazie!
Una delle domande che ci fanno sempre più di frequente è questa: durante le interviste ci chiedono "Ma cosa è cambiato da quando avete iniziato a fare il vostro mestiere fino ad oggi?". Ci sarebbe da parlare per molto tempo, ma sostanzialmente non è che per i Pooh sia cambiato più di tanto, siamo noi con una chitarra in mano, dietro la tastiera, dietro lo strumento, con il pubblico davanti, questa è in buona sostanza. Però, pensandoci anche bene, alcune cose invece sono cambiate sostanzialmente: per esempio, oggi lo diceva l'amico Red Ronnie "Ma come fate a suonare senza i cavi che una volta ci ancoravano agli amplificatori?". Riusciamo a farci sentire anche muovendoci sul palco; accade anche che, con lo stesso tipo di trasmissione, riusciamo anche a farvi sentire ed amplificare questa fantastica orchestra che è qui questa sera.

Battaglia ha improvvisato quindi una gag con uno dei tecnici che li assistono, nell'occasione del cambio di chitarra in favore di una acustica a sei corde rispetto alla Fender imbracciata fino ad allora e sostituita a volte con un'altra Stratocaster "griffata" per il tour dei 40 anni, probabilmente una Dodi Battaglia Signature di colore blu rispetto a quella probabilmente vintage usata per il resto del concerto:

E però, insomma dicevo, sono accadute un po' di magie nel frattempo, una delle quali adesso vi farò vedere qui stasera. Farò una magia: farò apparire su questo palcoscenico, cosa che non era pensabile un po' di tempo fa... così... tac!... la lampada di Aladino... (rivolto al tecnico) io faccio "tac", tu devi apparire...
Un volta questo non era pensabile perché eravamo monotecnico-dotati: ce n'era uno lì in fondo, hai voglia... vabbé...
Approfitto di questa vostra benevolenza per fare un applauso a nome di tutti i nostri tecnici a due persone che sono a capo del nostro staff tecnico, uno per quanto riguarda l'audio e per quanto riguarda le luci, l'altro è la persona che insieme a noi ha inventato, disegnato il nostro suono da decenni, e l'altro è quello che ha disegnato insieme a noi queste bellissime luci, i nostri pacoscenici. Uno si chiama Renato Cantele e il suo staff e l'altro è Fabi Crico e il suo staff.

Il concerto è ripartito con Uomini soli, vittoriosa al Festival di Sanremo del 1990.

Phil Mer
Phil Mer

Parlato di Roby:

Grazie!
La musica nel corso del tempo ha subito veramente tantissimi cambiamenti, rivoluzioni, passando attraverso le mode, i modi. Però io sono sempre stato convinto che certa musica, certi brani eseguiti con la grande orchestra, con un'orchestra sinfonica, con i suoni veri, puri, la musica trova la giusta collocazione e il giusto valore.
Quando si ascolta, la musica va a toccare le parti più profonde del nostro cuore, della nostra anima, perché la musica è amore, perché la musica ci ama, perché la musica accende la nostra fantasia e ci porta lontano. E la fantasia non costa assolutamente niente e questo è il regalo grande che la musica ci fa.
Negli anni 70 abbiamo inciso alcuni album utilizzando proprio una grande orchestra, una formazione molto importante, e nel '73 nacque una suite molto importante che incidemmo proprio con l'orchestra sinfonica al completo. Quando abbiamo pensato a questo tour, con un'orchestra a disposizione, non potevamo non pensare di fare la versione integrale di questo brano che ha fatto la storia.
Il titolo lo dite voi!

Parsifal ha gridato il pubblico, anticipando così l'inizio di una delle composizioni più acclamate del gruppo, resa in questa veste ancora più sontuosa e spettacolare.

Parlato di Red:

Noi vi ringraziamo tantissimo, ma questi risulatati non si ottengono mai da soli. Noi abbiamo fatto un bellissimo lavoro di squadra per questo disco in particolare, per "Opera Seconda" il disco ed anche la tournee. Però vorremmo presentarvi le persone che hanno contribuito a questo lavoro in maniera assolutamente determinante. A cominciare dalla persona che ha scritto tutti gli arrangiamenti per orchestra sia del disco che del tour: il maestro Danilo Ballo.

Intervento di Dodi:

C'è un'altra persona che ormai è venuta a far parte del nostro staff lavorativo ormai già da tempo e ce le ha tutte... sai quando le persone son giuste... è carino, bravo, intelligente, suona bene, sa persino a memoria tutti i testi dei Pooh, cosa che noi... Lui si chiama Phil Mer, un grande musicista! Un applauso!

Roby:

Adesso un grande, immenso, strepitoso applauso al maestro Giacomo Loprieno con la Ensemble Sinphony Orchestra! Giovanissimi, bravissimi, bellissimi!

Ha inizio un maestoso medley, che si apre con Rotolando respirando di cui purtroppo viene presentata solo una piccola parte: a mio parere una canzone così carica d'energia avrebbe pienamente meritato la completa esecuzione.
Segue l'incedere la commovente Eleonora, mia madre, prima prova d'autore di Stefano D'Orazio, che ha subito riportato il pubblico a cantare insieme a Red Canzian.
Ma la vera sorpresa della serata, almeno per me, è stata Infiniti noi, che con l'esecuzione orchestrale ha saputo togliermi il fiato e commuovermi. Non lo nascondo, mi sono commossa fino alle lacrime.
Nuova energia da L'ultima notte di caccia con a seguire in coda lo strumentale Viva, un autentico muro sonoro che ha inglobato tutti noi del pubblico e ci ha permesso una volta di più di ammirare la destrezza di Battaglia. A seguire, senza sosta, in un'altalena di emozioni il medley continua con L'altra donna, Stare senza di te, La donna del mio amico, Tanta voglia di lei, Dammi solo un minuto, Pensiero e Chi fermerà la musica.
Una autentica sorpresa è stata Piccola Katy, lo storico brano che ha portato i Pooh a farsi conoscere dal grande pubblico nel 1968. Un autentico invito ad alzarsi dalle poltrone per ballare...

Le chitarre di Dodi
I cambi di chitarre di Dodi Battaglia

Gli strumenti di Red
I cambi di strumento di Red Canzian

Anche questo concerto ha riservato emozioni e sorprese, riconfermando i Pooh come gruppo composto da musicisti che il loro mestiere sanno svolgerlo con passione e determinazione da anni. Quasi cinquanta, ormai.
Solo ascoltando dal vivo "Opera Seconda" è possibile comprenderne ed apprezzarne fino in fondo il significato e l'intensità. Solo stando davanti al palco si percepiscono l'impegno e l'entusiasmo che hanno condotto i Pooh a sviluppare un progetto inatteso dai fan, criticato da alcuni, ma accolto con curiosità ed entusiasmo da tutti gli altri.
"Opera Seconda" non è una raccolta, non è un riarrangiamento di brani del passato. E' il recupero di canzoni che vanno a costituire parte della storia dei Pooh, alcune più conosciute, altre meno, altre ancora profondamente amate dai fan. Sono state prese, spogliate completamente dei loro arrangiamenti originari per essere rivestite a nuovo e infuse di nuova vita.
Grazie, Signori Pooh.

"Lei nella luna stasera,
lei che domani lavora,
lei che sei tante e nessuna
mentre stanno smontando la scena.
Cara sconosciuta con un bacio sulle dita
e gli occhi curiosi che brillano.
Carica di musica tu fai fotografie
Pensi ad altre lettere ad altre poesie...
"
(Cara sconosciuta - LP Tropico del Nord - 1983)

Scritto da Michaela