Pooh - Notizie e novità del 2017 - Luglio

I concerti, la laurea, il tour teatrale: la lunga estate di Dodi Battaglia - Mercoledi' 12.07.2017

Dodi Battaglia


La lunga estate concertistica di Dodi Battaglia, storico chitarrista dei Pooh, sta portando il musicista originario di Bologna su molte piazze d'Italia. Sabato 08 luglio ha fatto tappa ad Olevano di Lomellina, in provincia di Pavia, accompagnato dalla band che lo supporta da aprile: Marco Marchionni alle chitarre, Rocco Camerlengo pianoforte e tastiere, Costanzo Del Pinto voce, Carlo Porfilio alla batteria, Beppe Genise al basso.
Lo spettacolo offerto al pubblico assiepato contro le transenne è subito partito ai massimi giri con il brano "Canterò per te", composto da Dodi nel 1980 con testo di Valerio Negrini, fondatore e paroliere dei Pooh. A seguire "Noi due nel mondo e nell'anima", al termine del quale il chitarrista si è rivolto al pubblico: «Faremo un po' di quella strada che ho fatto insieme agli amici e colleghi Pooh, che ho fatto da solo, un po' di strada che ho percorso musicalmente da solo [...]. A proposito di amici e di amicizia, voglio fare un brano che parla proprio di amicizia e si chiama "Amici per sempre"!».
Ad "Amici per sempre", brano tratto dall'omonimo album del 1996, è seguito "Giorni infiniti", risalente a dieci anni prima dal precedente. Poi "Dammi solo un minuto", " L'altra donna", "L'ultima notte di caccia" e "Viva", strumentale a firma di Roby Facchinetti che fin dal 1979 costituisce un momento di grande coinvolgimento con il pubblico per l'energia del pezzo e per l'esecuzione da parte di Battaglia.

«È un piacere suonare per voi!», ha esclamato Dodi. «Non c'è paga migliore dell'applauso di un pubblico bello come voi, grazie! Vengono dal cuore queste parole, credetemi. Vogliamo suonarvi un brano che ho recentemente dedicato a un amico che non è più con noi, lui si chiama Pino Daniele [...]. Ero l'unico "terruncello" del nord ad essere invitato ad una serata dedicata a Pino Daniele; facciamogli un grande applauso perché lui insieme a tanti altri che non ci sono ha fatto grande la storia della musica italiana e di Napoli. Mi hanno chiesto: "Che brani vorresti suonare? Uno di Pino e uno della tua carriera". E allora di Pino ho voluto fare "Quanno chiove", una canzone straordinaria, mi sono divertito a farla con suo fratello, si chiama Nello. C'è una cosa: se doveste mai incontrarlo nella vita lui è uguale a Pino... mi giravo sul palco... è Pino... un brivido ti percorre. L'altro brano che invece ho voluto suonare [...] credo che assomigli un po' anche alla storia di Pino: lui era una persona che seguiva dei grandissimi ideali, ma era anche uno che aveva molto i piedi per terra, amava la gente, amava mischiarsi alla gente, non è mai stato l'artista, quello che snobbava il prossimo e forse per quello è stato il suo grande successo, il fatto di raccontare quella che è la vita di tutti i giorni. Allora mi è appunto venuto in mente questo brano che racconta di un personaggio, di un cavaliere, anche lui inseguiva un grande sogno, ma decide ad un certo punto della sua vita di lasciare le armi al fiume e di dedicarsi all'amore, alla propria compagna, alla sua famiglia e alle cose di tutti i giorni che sono le più importanti, quelle che rimangono nel tempo, credetemi. E allora vogliamo dedicare a Pino questa sera e a voi qui il brano che si chiama "Parsifal"».
"Parsifal", appartenente all'omonimo album del 1973, è uno dei punti saldi della discografia dei Pooh e si tratta di una rilettura del personaggio del ciclo Wagneriano. "Ci penserò domani", altro pezzo musicato da Battaglia, vide nel 1978 l'esordio del basso Fretless di Red Canzian.

Dodi ha poi presentato il vocalist che lo accompagna: «Vi presento quello che è venuto a far parte per ultimo di questa compagine lavorativa fantastica e lui è il più piccolo di tutti noi, ma è quello che avrà una vita straordinaria: gli auguriamo tutti di fare un successo fantastico, è quello che si merita. Siccome lui è piccolino, è timido lo vado a prendere. Fategli un grande applauso, lui ha 25 anni, è bello, bravo, umile come tutti i grandi artisti ed è entrato per ultimo a far parte del nostro gruppo e ci siamo fatti una promessa che non ho capito chi ci guadagna di più, se io o lui, ma festeggeremo i 50 anni insieme. Io ce la metterò tutta, per lui sarà più facile, ma va bene. Lui si chiama Costanzo Del Pinto, un grande applauso. Voglio fare con lui questo brano che racconta quella che è un po' la giornata tipo di noi che facciamo questo mestiere, lui l'ha imparata sentendola alla radio, era piccolino e adesso ce la canta, si chiama "Pronto, buongiorno è la sveglia"!».
La band ha così eseguito "Pronto, buongiorno è la sveglia" e "La mia donna", contenente nella sua partitura uno degli assoli più belli di Battaglia.

Il chitarrista aveva in serbo per il suo pubblico due interessanti notizie, che ha snocciolato un poco alla volta: «[...] sono stato sempre convinto di essere fortunato e voglio continuare ad esserne convinto perché mi ha portato bene: innanzitutto sono riuscito a fare quello che era il mestiere che ho sempre sognato di fare. Io da bambino non volevo fare il cantante famoso che andava in televisione, fico, con le macchine importanti: volevo fare il bravo musicista, sono lungo un itinerario che mi sta portando verso quel traguardo, ce la sto mettendo tutta per fare questo». Poi, scherzando: «Vi dò una notizia in anteprima, che non esca dalla Lombardia, ok? Mi raccomando, o perlomeno dalla provincia di Pavia. Non è ancora ufficiale, ma c'è qualcuno che ha pensato per me una bella onorificenza: una laurea honoris causa in chitarra jazz. Sono molto onorato di questo e devo ringraziare molto chi ha avuto questo pensiero nei miei confronti, non ho parole [...]. Pensate, è la prima volta che i conservatori italiani danno una onorificenza di questo tipo a un musicista. Le università lo fanno: Lucio Dalla ne ha avuta una, Valentino Rossi ne ha avuta un'altra, Vasco Rosi pure, ma sono lauree in comunicazione [...]. Ma se vuoi suonare devi farti dieci anni di conservatorio. Io me ne sono fatti anche di più ma non di conservatorio. Per essere sintetico, sono molto contento che fa virgolette, "istituzioni", quelle così un pochino "ferme" nei loro principi abbraccino quella che è la musica di tutti i giorni, perché così deve essere:, la scuola deve essere vicino alla gente, i musicisti devono essere quelli che poi vanno a fare musica sui placoscenici. Allora ho pensato che bella questa cosa, spero di essere il primo di una lunga serie, poi ci ho ripensato, spero di essere l'unico... solo io! Scherzo! Spero davvero di avere, così, aperto una traccia in questo crinale che c'è tra la musica classica e ufficiale e quella che è la musica di tutti i giorni».

Dodi Battaglia e la band
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Dodi ha poi spostato il discorso sul secondo album solista: «Sono stato fortunato perché ho conosciuto nella mia vita delle persone fantastiche, una delle quali si chiama Tommy Emmanuel. Un giorno sono andato a vederlo suonare a un concerto vicino a Verona, da lì in poi ho capito che la chitarra non si poteva suonare soltanto come l'avevo suonata fino allora ma che c'è anche una maniera acustica. Lui la suona in una maniera fantastica, io ho fatto anche un disco con lui ed è come volare suonare con lui. Però da quel momento in poi ho capito che potevo esprimermi anche in un'atra maniera, appunto con una chitarra acustica. Allora ho preso la chitarra acustica che mi vedete fra le mani e ho inciso un disco, qualcuno di voi lo saprà, che in una notte di genialità, siccome l'ho inciso da solo e ho fatto tutte le basi anche ritmiche con la chitarra, sovrapponendo tutti questi suoni... Dal momento che l'ho inciso praticamente da solo ho avuto un lampo di genio e ho detto perché non lo chiamo "D'Assolo"? [...] voglio farvi un brano appunto da questo disco, è il brano che dà inizio. Siccome la mia prima moglie era americana, ero spesso negli Stati Uniti; amo molto New York, in maniera particolare in primavera e amo molto il Connecticut, la Virginia, tutti gli stati a scendere. In ottobre, novembre vado sempre con mia figlia con la scusa di vedere Halloween, vado a vedere la natura e voglio fare questo brano che si chiama appunto "Primavera a New York"».
Dopo lo strumentale "Primavera a New York" è seguito un medley che ha coinvolto nel canto tutto il pubblico: "Incredibilmente giù", "Stagione di vento","Notte a sorpresa", "Quando una lei va via","Nascerò con te". Poi "Uomini soli", la canzone che nel 1990 valse ai Pooh la vittoria al Festival di Sanremo.

Battaglia ha ripreso la parola con una battuta: «Il mio problema è che è facile mandarmi sul palco, ma è difficile tirarmi via. Voglio fare una canzone che ho voluto dedicare all'amico Valerio Negrini. Ha scritto delle cose che ormai fanno parte di noi. Quando lui ha scritto "Dio delle città e delle immensità" che abbiamo appena cantato, ha spaccato il cuore a tutti noi, me compreso, ha saputo toccare delle corde così profonde, così importanti di tutti noi, non soltanto di chi ama la musica dei Pooh perché sono frasi troppo belle, troppo importanti [...]. Ho voluto scrivere questa canzone e l'ho voluta dedicare a Valerio, una figura che io ho amato, che amo, che sento sempre insieme a me ogni mattina che vado a fare la mia passeggiata: quando sono a Bologna passo davanti a casa sua e per me è un viaggio nel passato, nel futuro, nell'animo umano, fantastico. E allora ho voluto scrivere questo brano: siccome Valerio è uno di quelli che valgono davvero, l'ho voluto chiamare "Vale". Lo dedico a voi e a lui».
"Vale" è il brano strumentale eseguito per la prima volta il 03 gennaio 2014, in occasione del tributo "Ciao Valerio" organizzato ad una anno dalla morte di Negrini. In seguito è stato pubblicato sull'album "Dov'è andata la musica", realizzato insieme a Tommy Emmanuel nel 2015.
Lo svolgimento della scaletta ha visto l'esecuzione di "Tanta voglia di lei", primo grande successo di Dodi come interprete. A seguire "Piccola Katy", "Che vuoi che sia" e la parte strumentale di "Dove comincia il sole", dall'omonimo album del 2010 che vide i Pooh esordire nella formazione a tre elementi dopo l'addio del batterista Stefano D'Orazio.

«Abbiamo parlato di un grande artista, Tommy Emmanuel, col quale ho avuto la grande fortuna di collaborare» ha spiegato Dodi, «di fare un disco assieme a lui, un disco che si chiama "Dov'è andata la musica". Vogliamo farvi due brani che fanno parte proprio di questo disco, il primo dei quali si intitola "Grazie" ed è un brano che mi vede autore anche della parte letterale[...], ho scritto anche dei testi nella mia vita. Il secondo è invece un brano strumentale [...] dedicato a tutte le nostre donne italiane, mediterranee, si chiama "Mediterranean girl"».

Battaglia ha presentato i musicisti coinvolti nel suo tour aggiungendo: «Voglio che prolunghiate questo applauso per tutti i musicisti fantastici che ho con me in questo tour e che avrò insieme a me per tutti i progetti che voglio portare avanti». Molto probabilmente rivedremo la stessa formazione in occasione del tour teatrale che prenderà il via presumibilmente il prossimo autunno o inverno. Di tale progetto Dodi ha parlato in occasione di un paio di interviste (ne abbiamo parlato negli articoli "Dodi Battaglia: «Voglio delle piazze gremite di gente festante»", "Dodi Battaglia: quando la voglia di suonare non ammette pause"), illustrando una scaletta ancora ipotetica costituita da brani del repertorio dei Pooh mai eseguite live.
Il chitarrista ha proseguito parlando ai presenti di un importante evento che lo vedrà protagonista l'1 giugno del prossimo anno: «L'altro giorno con Aldo Ciavarella siamo stati ad un appuntamento in Comune a Bologna [...]. Ho festeggiamo 50 anni di attività con i miei colleghi l'anno scorso, però ho fatto questo pensiero: io di questi 50 anni in realtà ne ho fatti 48 perché sono entrato due anni dopo [...]. Vorrei festeggiare i miei 50 anni di carriera, quindi siamo andati in Comune a Bologna a parlare e faremo un concerto il 1° giugno, il mio compleanno, 2018. Scrivetela questa roba [...], "save the date", ricordatevi: il 1° giugno 2018 in Piazza Maggiore a Bologna vi aspetto tutti! Oltre a me ci saranno tutti, spero tutte le persone che arriveranno, tutti gli amici che hanno fatto musica insieme a me nel corso di questi anni, compreso spero i miei colleghi. Però uno alla volta, non tutti insieme, non è che ci mettiamo a fare "Piccola Katy": viene Roby facciamo "Pierre", Riccardo Fogli... Uno alla volta, con comodo».
"Non siamo in pericolo", "Cercami", "Buona fortuna" ha traghettato il concerto verso il suo finale, costituito dall'esecuzione di "Pensiero".

Il concerto ha confermato ancora una volta le qualità di interprete canoro e come strumentista di Dodi Battaglia. La scaletta, studiata per intrattenere anche quel pubblico che ne conosce la carriera in modo superficiale, contiene però anche brani tratti dal suo passato solitsta più recente. Per assistere ad uno spettacolo più virato verso i fan che ben conoscono la discografia dell'artista occorrerà attendere il tour teatrale. Ciò non toglie che l'attuale formula del live sia azzeccata e contribuisca a portare nelle piazze un'occasione per condividere con allegria ed entusiasmo un importante pezzo della storia della musica pop italiana.

Autore - Michaela Sangiorgi